La folle tentazione dell’eterno – Fernanda Romagnoli

Titolo: La folle tentazione dell'eterno
Autore: Fernanda Romagnoli
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Interno Poesia Editore
Genere: Poesia
Traduttore: a cura di Paolo Lagazzi e Caterina Raganella. Nota filologica di Laura Toppan e Ambra Zorat
Pagine: 231
Prezzo: € 15,00

Nel mio saggio Muse nascoste, dedicato alle voci femminili della poesia del Novecento, non potevo non inserire Fernanda Romagnoli.

Della sua poesia si è persa traccia e memoria. Poetessa appartata in vita, è stata completamente dimenticata e rimossa dopo la sua morte.

Sempre fuori dalle mode e dal suo stesso tempo è stata trascurata dall’indifferenza della critica, ha ricevuto scarsa attenzione dalla società letteraria del suo tempo fino a oggi non era mai stata ripubblicata e non esiste un repertorio critico che la riguardi, degno della sua grandezza.

Da tempo, noi appassionati di poesia, auspichiamo una nuova pubblicazione dell’opera poetica di Fernanda Romagnoli.

Finalmente quel giorno è arrivato.  Grazie a Interno Poesia di Andrea Cati, la poetessa torna in libreria con La folle tentazione dell’eterno. Un volume che contiene la più ampia scelta di versi della Romagnoli finora apparsa in Italia. Curato da Paolo Lagazzi e Caterina Raganella e con una preziosa nota filologica di Laura Toppan e Ambra Zorat, il libro è una risposta concreta e efficace al lungo oblio e all’indifferenza del mondo letterario nei confronti di Fernanda Romagnoli.

Pochi conoscono la sua vita e la sua opera. La folle tentazione dell’eterno dopo anni di silenzio colma una lacuna e ci consegna la voce importante di una delle più grandi poetesse del Novecento.

Una voce forte e assolutamente moderna, quella di Fernanda Romagnoli, significativa nei contenuti, e personale nella forma, nuova rispetto al conformismo appiattito di molta produzione poetica.

La poetessa romana, inattuale e anticonformista avvertiva nei suoi versi un disagio, consapevole di vivere e scrivere in disarmonia con la propria epoca.

«Leggere di seguito le quattro raccolte pubblicate – scrive Paolo Lagazzi nel lungo saggio introduttivo –  dalla  Romagnoli durante la sua vita – Capriccio, Berretto Rosso , Confiteor e Il tredicesimo invitato -, cioè percorrere la sua opera secondo la cronologia ideale da lei tracciata, vuol dire confrontarsi con una doppia prospettiva di fondo: l’accettazione  di tutto ciò che la via offre, reclama o impone, e con essa la metamorfosi di occasioni, temi e figure ( luci e ombre, realtà  e sogni, momenti di tenerezza e di strazio, segni del tempo e dell’eterno) che si cercano e si sfuggono a vicenda, che s’intrecciano e si lacerano, che si coagulano e si sciolgono in un inesausto, irto, palpitante contrappunto».

Tende all’eterno la poesia di Fernanda Romagnoli e allo stesso tempo è tentata dall’eterno.

La sua voce si lacera e vibra e allo stesso tempo è tormentata da una ricerca interiore sempre piena di dubbi, sempre alta di intuizioni dello spirito, sempre vera nel suo drammatico pathos sempre in cammino.

La sua poesia ha un gran fuoco dentro e la sua lingua, tra le più intense e plastiche del Novecento, raggiunge altezze che, i poeti suoi contemporanei, anche nei casi in cui abbiano avuto più fortuna, possono solo sognare.

 

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