Autore: Bruno Morchio
Data di pubbl.: 2023
Casa Editrice: Nero, Rizzoli
Genere: giallo
Pagine: 218
Prezzo: € 17,00
Ultimo giallo di Bruno Morchio, padre dell’investigatore privato Bacci Pagano, protagonista di una serie nota e fortunata, La fine è ignota è un libro duro e al tempo stesso scanzonato, violento per temi e situazioni, eppure dolce e accattivante grazie a un protagonista per il quale sfido chiunque a non fare il tifo. Mariolino Migliaccio, trentenne figlio della tragicamente defunta lucciola Wanda, soprannominato dal truce boss della mala Luigi il Vecchio, fottignin scotizzoso, ficcanaso sporcaccione, è la quintessenza dello spirito di sopravvivenza, della furba intelligenza dei disperati e degli ultimi. Appassionato di jazz e vecchi film in bianco e nero, a modo suo colto nonché dotato di una triste e smaliziata visione dell’esistenza, gravato dal ricordo dell’omicidio della madre il cui assassino non è mai stato trovato, Mariolino vive di stenti e privazioni peggio di un barbone – del quale ha gli abiti consunti e l’odore pungente – nella pensione Bel Soggiorno a Genova, tormentato dalla padrona di casa, la Venerosa, in una stanzuccia priva di luce e calore, sempre in ritardo con il pagamento dell’affitto e poco fortunato nel trovare clienti come investigatore privato. Finché, un bel giorno, proprio Luigi il Vecchio lo incarica di cercare Liveta Murati, giovane prostituta albanese fuggita dal Nido delle Delizie, bordello d’alto bordo di proprietà del boss. I soldi promessi, e in parte dati, per l’incarico sono talmente tanti che il nostro accetta al volo. Per lui, vogliono dire vita nuova, cibo e abiti decenti in un inverno che si presenta gelido e ventoso. Ma il sopralluogo al Nido delle Delizie, alla ricerca di indizi sulla sparizione della ragazza, lo mette di fronte a una realtà da incubo: la bellezza dell’immenso appartamento, degli arredi e della procace tenutaria nascondono una feroce tratta di giovanissime schiave del sesso, trattate come carne da macello. Mariolino sarà anche un disperato pronto a tutto, ma nasconde in sé una sua personalissima idea di giustizia. E comunque non sono pochi i dubbi e le domande che lo assalgono nel corso dell’indagine:
“Ma c’è un tarlo ancora più fastidioso che mi rode: in questa sarabanda di bugie, mezze verità, omissioni ed equivoci, qual è il mio ruolo? Cosa si propone di ottenere Luigi dalla mia indagine?” (Pag. 71)
Al fianco di Mariolino incontriamo personaggi classici come l’ispettore Tonino Spaggiari, tipici come il ristoratore Steva o affascinanti come il suonatore di violino zingaro Anghel, suo amico e informatore occasionale, a tratti una specie di grillo parlante, di coscienza critica:
“Come se fosse facile salvare l’anima quando sei solo al mondo, lo stomaco è vuoto e non hai un posto dove dormire. Quando ti trovi a essere un reietto, uno scarto, uno zero. Chissà dove vive, mangia e dorme, Anghel. Chissà se ha qualcuno che gli scalda il letto e il cuore, quando ritorna a casa. E chissà se alla sera ha una casa dove tornare.” (Pag. 43)
La storia, narrata in prima persona, scorre veloce fra vicoli e carruggi, fra superbe ville e abitazioni fatiscenti, fra derelitti e ricchi signori senza onore e pudore. Fulminanti i dialoghi, perfette le descrizioni dei personaggi, implacabile lo svolgersi della trama gialla.