
Data di pubbl.: 2025
Traduttore: Emanuelle Caillat
Pagine: 90
Prezzo: € 16,00
Anche questa volta Patrick Modiano ci porta a spasso per Parigi in un tempo sospeso tra presente e passato. Un tempo in cui la memoria brucia nella materia dei ricordi.
Lo scrittore inizia a raccontare e ci suggerisce che bisogna procedere con cautela per contrastare il disordine e gli inganni della memoria.
Così la voce narrante de La ballerina, il nuovo romanzo dello scrittore francese, narra in una Parigi metafisica e sospesa la sua amicizia con un donna che ama la danza perché è una disciplina che ti permette di sopravvivere.
Come sempre il racconto di Modiano è ricco di dettagli introspettivi: l’uomo aspirante scrittore e la ballerina danno vita a un contemporaneo gioco proustiano: il tempo perduto non sempre coincide con il tempo ritrovato, nei ricordi si avvicendano donne e uomini, luoghi e contesti che intrecciano destini e tornano al presente come istanti che devono essere vissuti una seconda volta.
Nell’eterno ritorno dell’uguale, il protagonista ricorda l’incontro con la ballerina in una Parigi che non esiste più. E nella Parigi di oggi, che è cambiata ed è diventata turistica, chiassosa e estranea, non trova più il bandolo della matassa.
È difficile ricordare, mettere a fuoco i passi e i gesti della ballerina. Il viaggio a ritroso nelle nebbie della memoria diventa il modo per fare i conti con i fantasmi del passato.
La ballerina è un atro tassello narrativo dell’indagine sulla memoria che si aggiunge ai precedenti.
Modiano in queste pagine vuole afferrare il tempo e ancora una volta si accorge che ricordare è difficile e doloroso.
Ma bisogna farlo: l’uomo e lo scrittore indagano insieme e con lo stesso passo varcano i cancelli del tempo, si muovono tra le pieghe del presente con il cuore e la mente radicati nel passato.
Leggere Modiano è un’esperienza sublime perché la sua scrittura è colma di una leggerezza pensante.
La stessa leggerezza che ha la memoria quando nel ricordo cerchiamo di afferrarla ma ci sfugge.
E quando cerchiamo di fare un po’ di ordine, riprendiamo il cammino fino alla fine dei tempi dove il tempo resta sospeso, quasi incantato, tra presente e passato e a parlare e la memoria con la sua intensa voce del cuore.