Il soldato di Lambessa – La vaniglia e altre memorie e invenzioni – Franco Antonicelli

Titolo: Il soldato di Lambessa - La vaniglia e altre memorie e invenzioni
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 346
Prezzo: € 30,00

Franco Antonicelli è stato uno dei protagonisti di spicco della cultura italiana della seconda metà del Novecento.

L’intellettuale piemontese di origine pugliese (il padre era originario di Gioia del Colle) ha avuto come compagni di viaggio intellettuali come Gaetano Salvemini, Tommaso Fiore e Piero Gobetti.

Proprio quest’ultimo può considerarsi il suo maestro da cui ha imparato lo stretto rapporto tra etica e politica.

Antonicelli diverrà uno dei più accreditati rappresentanti della nostra cultura.

Nel 2014, per il quarantennale delle sue morte, l’Unione culturale, che venne fondata da un gruppo di intellettuali antifascisti tra cui lo stesso Antonicelli, ha organizzato a Torino un convegno a lui dedicato. «Franco Antonicelli, il coraggio della cultura», tre giornate di studio, era presente la figlia Patrizia, e importanti esponenti della nostra cultura come Goffredo Fofi e Marco Revelli e nomi autorevoli della storiografia come Giovanni De Luna, che hanno fornito elementi validi per tornare a parlare di uno degli intellettuali più importanti della nostra cultura.

Franco Antonicelli nasce a Voghera il 15 novembre 1902 da Donato, ufficiale di origini pugliesi, e Maria Balladore che apparteneva alla borghesia vogherese.

Franco trascorse i primi anni dell’infanzia a Gioia del Colle.

Nel 1908 si trasferì a Torino dove frequentò lo storico liceo classico D’Azeglio e successivamente si laureò in lettere e in giurisprudenza.

Nel 1929 fu arrestato per aver firmato una lettera di solidarietà a Benedetto Croce. Inizia così il suo impegno antifascista.

La figura e l’opera di Franco Antonicelli meritano una sincera riscoperta. Sono numerosi gli aspetti della complessa personalità di Franco Antonicelli: intellettuale eclettico, editore raffinato, giornalista superbo, interprete in senso gobettiano della religione della libertà di crociana memoria.

Da Aragno esce in unico volume Il soldato di Lambessa e la vaniglia e altre memorie e invenzioni: trasmissioni fatte alla radio e scritti vari di letteratura.

Un libro importante per tornare a leggere Antonicelli e conoscerlo direttamente attraverso le sue impressioni e i ricordi personali. In questi scritti troveremo l’uomo, l’antifascista, il testimone del proprio tempo e soprattutto il letterato con la sua passioni e la sua etica.

«Da un lato. – scrive Claudio Panella nell’introduzione –  è ormai riconosciuto come una figura pubblica e sente su di sé la responsabilità di non tradire gli ideali democratici che ne avevano animato ogni azione nell’immediato dopoguerra».

Nei frammenti e nei fogli volanti troveremo tutti i dettagli di una pensante e impegnato, una vita dedicata alla letteratura e ai destini democratici del Paese.

L’incontro con Gobetti ha in un certo senso cambiato la sua vita.  Un incontro avvenuto quasi per caso, dettato dalla curiosità di Antonicelli di conoscere l’ingegno di questo pensatore liberale di cui sentiva parlare bene già dai tempi del liceo.

Gobetti, per Franco Antonicelli, diventerà l’esempio da seguire. «Il crociano Antonicelli» dovrà attendere il ’68 per chiarirsi intimamente il senso di quella “terribile parola” – rivoluzione – che il giovane Gobetti “accoppiava” all’aggettivo liberale.

Antonicelli è stato il fondatore del giornale liberale “L’Opinione”. Foglio che ha anche diretto negli anni della clandestinità.  Dopo la laurea in lettere si dedicherà a un’intensa attività culturale, intrattenendo rapporti con Leone Ginzburg, Cesare Pavese, Italo Calvino. Con la sua intelligenza si impose nel mondo culturale torinese Cesare Pavese, infatti, scrisse: «Franco era divenuto uno dei tipi culturalmente più significativi di Torino… uomo onestissimo e sinceramente democratico … un fine umanista».

Dal 1932 al 1935 Antonicelli dirigerà la Biblioteca Europea per conto dell’editore Frassinelli.

In quell’occasione incaricherà Cesare Pavese di scoprire nuovi scrittori americani. Basta ricordare Moby Dick di Melville tradotto dall’autore de Il mestiere di vivere. Nel 1947 Franco Antonicelli con la sua casa editrice De Silva pubblica Se questo è un uomo di Primo Levi che Einaudi rifiutò.

Nei mesi del confino ad Agropoli, dove fu inviato in seguito alla lettera di solidarietà a Croce, Antonicelli maturerà la coscienza di un intervento politico in prima linea.

Il suo dissenso al regime fascista gli costò caro: quattordici anni di arresti a singhiozzo e il confino.

Nel 1944 fu nominato responsabile del partito liberale nel C.L.N. Ma successivamente si allontanerà dal suo partito perché non condivide soprattutto l’avversione alla Repubblica.

Entra nelle liste del Movimento democratico repubblicano, impegnandosi in prima persona per la svolta repubblicana.

Nel 1948 collabora con il quotidiano “La Stampa” e diventa presidente dell’Unione Culturale.

Diventato un intellettuale di riferimento, Franco Antonicelli si candida al Senato come indipendente di sinistra nelle liste del Pci- Psiup. Il 19 maggio 1968 viene eletto e si iscriverà al gruppo della Sinistra indipendente di cui facevano parte Parri, Ossicini, Levi e Anderlini.

Franco Antonicelli muore il 6 novembre 1974.

La sua grande passione per l’intelligenza l’ha vissuta e trasmessa alla sua generazione da intellettuale eclettico, da poeta, da editore, da saggista, da politico.

Oggi la sua lezione che dovremmo imparare a memoria è quella del rigore morale intellettuale, necessario per un risveglio delle coscienze.

La sua capacità di indignarsi e di reagire, come scrive De Luna, di fronte alle ingiustizie sociali e politiche e la sua spiccata tensione morale per la libertà e la dignità degli individui.

Questo è stato Franco Antonicelli, uomo di pensiero e di azione che con sempre rinnovata passione e umanità non ha mai fatto mancare al suo paese il contributo di italiano liberale e libertario e repubblicano. Insomma, un modello di intellettuale vero da prendere come punto di riferimento. Soprattutto oggi che questa categoria si è eclissata e ha smesso di lottare se non esclusivamente per sé stessa.

Il soldato di Lambessa. – La vaniglia e altre memorie e invenzioni è un libro che ci permette di conoscere da vicino Franco Antonicelli (figura di spicco del Novecento italiano) nel suo dualismo tra politica e letteratura, un uomo che dentro di sé aveva l’antifascismo, in nome del quale ha sempre agito con la passione per la libertà, un valore da mettere in pratica nella lotta di tutti i giorni.

Ti potrebbero interessare...

Login

Lost your password?

Per continuare a navigare su questo sito, accetta l'informativa sui cookies maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi