L’abbazia dei cento inganni – Marcello Simoni

Titolo: L'abbazia dei cento inganni
Autore: Simoni Marcello
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Genere: thriller storico
Pagine: 342
Prezzo: 9,90

‘’Aldobrandino fece un passo tremante, la candela protesa in avanti nella speranza di scorgere la sagoma della madre che emergeva dalle profondita’ dell’averno. Dal buio, invece, usci’ una zampa irsuta, grossa quanto quella di un orso.’’ (p.154)

L’incombente minaccia sulla casata degli Este porta il vescovo a coinvolgere messer Maynard de Rocheblanche nelle indagini: spaventose visioni apocalittiche si stanno diffondendo tra il volgo e lo stesso messaggio di morte arriva fino alle stanze dei nobili.

‘’Già da novizio aveva smesso di provare impressione per i segni delle torture inflitte ai sospettati di eresia, eppure riconoscere quegli stessi segni sulla pelle di un uomo che reputava amico era stato un duro colpo.’’ (p.235)

Ma una trama oscura tende una feroce trappola al coraggioso cavaliere: la brama di conoscere il nascondiglio del lapis exili portera’ Maynard in catene davanti alla Santa Inquisizione. Storie di intrighi e di amore coinvolgono Eudeline, la sorella del cavaliere, e il giovane Gualtiero con l’amata Isabeau. I segreti verranno svelati e le ombre oscure del passato dovranno essere alla fine affrontate dagli impavidi protagonisti, in un turbine di eventi e di rivelazioni che terranno il lettore ‘incollato’ alle pagine.

‘’Il quarto cavaliere siete voi. E insieme alla morte, recate il messaggio piu’ prezioso. Le reliquie perdute del Cristo.’’ (p. 323)

L’ambientazione medioevale di Simoni e’ una splendida scenografia per il racconto, abilmente descritta e magistralmente costruita. Le forze del bene e del male si affrontano svelando la vera natura del cuore degli uomini, tra una Chiesa bramosa di potere e la follia dei nobili, alle quali si contrappone lo spirito puro e fiero dei protagonisti. La precisione nei dettagli storici e nella descrizione dell’ambientazione rendono il racconto reale, mentre il la trama trasporta il lettore negli abissi della malvagita’ umana, della sete di potere e della follia, dai quali l’autore riesce a salvarci con un brillante finale.

‘’Fu poi colto dal rimpianto per le cose perdute, per gli amici lontani e per il mistero che mai, pur serbandone memoria, avrebbe del tutto compreso.’’ (p. 337)

 

 

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