
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 226
Prezzo: € 17,00
C’è una donna accompagnata da un cane che cammina nel bosco della Manziana, poco lontano dal lago di Bracciano, nel Lazio. Si muove con passo ritmato ed è chiaro che ha una meta precisa. Il cane, un misto di spinone e qualcos’altro, fa mille volte il suo stesso percorso, gioioso, presente, amorevole. Ma ecco, appena la donna raggiunge la destinazione prefissata un dolore le trafigge il petto: la sua amatissima quercia secolare, quella accanto alla quale si è più volte seduta negli ultimi mesi, quella che le ha permesso di trovare una pace e una serenità che, lontano dal bosco, gli eventi della sua vita hanno eroso un po’ alla volta, quella quercia meravigliosa è stata abbattuta. Era malata, la informano i boscaioli, e il suo male avrebbe intaccato gli alberi vicini. Per la donna, Carlotta, nata “agli albori degli anni Settanta”, è un colpo ferale. Così potente da farle credere, mentre torna in auto verso Roma, di essere sotto infarto. Sola e spaventata, lascia il cane, Spinotto, dall’amica veterinaria Giulia e si reca in ospedale. La visitano e le comunicano che ha la sindrome del cuore infranto, anche detta sindrome di Takotsubo con un chiaro riferimento a una nassa senza uscita che i pescatori giapponesi usano per catturare i polpi. A questo, dunque, si è ridotta la sua vita? A una trappola senza uscita fatta di dolore e rabbia inespressi. È così lei? “…ringhiosa, sociopatica, severa, fuori di testa, retriva, destrorsa, reazionaria – …” (p. 132).
Parte da questa premessa il racconto della vita di Carlotta che da pochi mesi ha perso suo fratello. Luca, malato di tumore al pancreas, si è suicidato con un colpo di pistola proprio al cuore, guarda caso. L’ultimo di una serie di eventi dolorosi che hanno contraddistinto la vita di questa donna nata da genitori avanti con gli anni e che non si aspettavano certo di avere un secondo figlio – ben 18 anni separano Luca da Carlotta. Una bambina non voluta, dunque, accettata con uno sforzo dalla madre; una bambina poco amata che ha cercato e trovato con fatica la propria strada nella vita innamorandosi dei lupi, scegliendo di seguirli e studiarli con un team di ricercatori, scoprendone le straordinarie somiglianze con gli esseri umani, non ultima la capacità di resistere nelle condizioni più avverse e l’amore per la solitudine. La sua storia, durata ben quattro anni, con William Beauregard, ricercatore canadese, da cui è nata Silvia, una figlia che Carlotta ha scelto di avere nonostante William fosse ormai partito per il suo Paese verso un nuovo incarico. Una figlia che è un genio della matematica, che oggi vive in America e che Carlotta ha cresciuto da sola costruendo con lei un rapporto difficile, ma anche solido e duraturo.
Diviso in quattro parti, Il tempo delle foglie, Il tempo della carne, Il tempo delle pietre e Il tempo delle nubi, il libro della Carrano è denso, ricco, profondo e parla al cuore di tutti noi, a quella materia irrisolta fatta di carne e sangue, di ricordi, amori ed errori che stentano a ricomporsi e a trovare la loro ragione d’essere. Ci parla di animali salvifici, domestici e selvaggi, e di una natura che, lungi dall’essere matrigna, è in grado di offrire cura e consolazione alle nostre pene. Di una natura alla quale apparteniamo e per la quale dovremmo sempre avere rispetto.