Horcynus Orca – Stefano D’Arrigo

Titolo: Horcynus Orca
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 1224
Prezzo: €18,00

Horcynus Orca, il romanzo di Stefano D’Arrigo, è considerato uno fra i massimi capolavori della letteratura del Novecento.

Lo scrittore siciliano dopo vent’anni di scrittura e riscrittura licenzia un libro monumento, un romanzo ricco e complesso che è prima di tutto un viaggio senza fine che riflette un rapporto insondabile dell’uomo con il tempo, il linguaggio e la conoscenza.

Primo Levi lo definì un libro esuberante, crudele, viscerale e spagnolesco che va spesso studiato e decodificato come un arcaico, eppure ogni volta è nuovo.

Giuseppe Pontiggia scrisse che D’Arrigo con Horcynus Orca ha creato un epos moderno come Joyce nell’Ulisse.

Per Vincenzo Consolo D’Arrigo rappresenta un caso, un’eccentricità, un fenomeno di impegno totale alla letteratura, alla poesia, che non si riscontra forse più nel mondo d’oggi.

In occasione dei cinquant’anni dalla pubblicazione Horcynus Orca viene riproposto da Rizzoli in una nuova edizione arricchita da fotografie e documenti inediti, uno scritto di Giorgio Vasta, la preziosa e storica introduzione di Walter Pedullà e la postfazione di Siriana Sgavicchia.

«Davanti ai nostri occhi – scrive Giorgio Vasta- Horcynus Orca è un miraggio. Una fata morgana del linguaggio. Finalmente, solo ora, guardare è straguardare, strabiliare. La superficie del mare è tutta specchi, tutta equivoci. Passa una fera, forse una frase, e mentre ci guarda la guardiamo e sentiamo una nostalgia lucente e abissale delle forme del linguaggio, di tutto ciò che non è linguaggio. Si sente ancora, appena appena, il tonfo del remo – dentro, più dentro dove il mare è il mare.

La scrittura scompare nello sguardo della fera».

L’uscita del romanzo accese un gande interesse intorno a sé e all’impresa dello scrittore che fece del suo libro un’opera monumentale che oggi va riscoperta e riletta.

Horcynus Orca con le sue milleduecento pagine si rivela un romanzo attuale che si presta a numerosi approcci critici.

Nel viaggio di ritorno a Cariddi di ’Ndrja Cambria, marinaio della Regia Marina e reduce della Seconda guerra mondiale, con un forte richiamo all’epica D’Arrigo racconta un mondo che si sgretola sotto il peso della guerra e della sconfitta.

D’Arrigo costruisce nel romanzo un racconto magistrale che procede per cerchi concentrici e nella tensione tra le parole e la lingua crea un mondo e un linguaggio che prima non esistevano.

Walter Pedullà nell’introduzione scrive che il lettore si imbatterà in una lingua mai scritta che oppone qualche resistenza solo nelle prime pagine: lo spazio e il tempo necessari per integrarsi dentro un testo che quanto più è nuovo tanto più assicura le profonde emozioni di cui è capace una verità che prima non circolava nei nostri mari.

Horcynus Orca, romanzo che racconta un’odissea, romanzo d’amore, romanzo di morte, romanzo di invenzione e di realtà, romanzo che dà vita a una lingua nuova e quello che prima non c’era adesso esiste e viene nominato.

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