
Autore: Francesco Bellia
Data di pubbl.: 2018
Casa Editrice: Scatole Parlanti
Genere: Narrativa
Pagine: 100
Prezzo: 9.90 €
Noi inseguiamo i nostri sogni i quali, a volte, sono i nostri tormenti e, forse, proprio in questa misteriosa alchimia negativa nasce la volontà di potenza e la necessità di raggiungere una meta. Inizio con questa riflessione la recensione del libro di Francesco Bellia, scrittore siciliano, che attraverso la sua penna ci introduce in un mondo magico, fantasioso. Il fantasy è un genere di nicchia nel quale bisogna destreggiarsi bene o si cade nei luoghi comuni. Eppure, Bellia sa come uscire senza problemi dall’inghippo del già-detto, creando una favola filosofica in cui il tema è il sogno.
Auxarian è una terra di mezzo, avulsa dalla Terra, ma simile a essa. È somma dei sogni di coloro che non si sentono parte della realtà. È materializzazione di un’utopia. Ma le utopie non esistono, così come non esistono le distopie. Insomma, il mondo non è manicheo, ma è costante dialettica tra orrore e pietà, tra dolore e gioia, tra amore e odio, tra vita e morte.
I sognatori che approdano in questo regno credono di vivere immersi nei loro desideri. Si sentono realizzati, ma tutto può diventare un incubo, perché non esiste il luogo ideale, bensì l’ideale personale che lotta contro una logica universale inaccessibile, a volte non comprensibile, che chiede a tutti lo sforzo di riconoscersi pieni di limiti. Questa è la storia del protagonista. Un uomo che ha creduto così tanto nei suoi sogni da aver dimenticato il proprio nome, cedendo loro la sua identità
In quest’ottica, cosa diventa un sogno se non la propria condanna a morte? E vale la pena seguire solo una strada che ipotizziamo giusta? Il protagonista, il senza nome e proprio per questo il più forte di tutti, dovrà uscire da questo enigma e lo farà dialogando con i Nativi, considerati componenti di una razza inferiore, e con il Vegliardo, uomo malvagio che scatena furibonde tempeste con le quali distrugge sogni e meraviglie.
È così che ad Auxarian l’incanto si spezza e tutto diventa inospitale… un incubo. La scrittura di Bellia è chiara. Uno stile scorrevole ci porta per mano in questo mondo dai tanti segreti. Il cuore di un sognatore, a volte, diventa cinico per legittima difesa. Non ricordo dove ho letto questa frase, ma per questa recensione ci sta proprio bene, perché descrive il senso del libro. Auxarian, infatti, non è solo un mondo parallelo, ma è il nostro inconscio.
Buona lettura.