A tu per tu con… Marco Bianchi

marco bianchi

Marco Bianchi nel nuovo libro ‘Io mi voglio bene’ raccoglie e aggiorna tutto il corpus delle sue conoscenze scientifiche e delle sue ricette, organizzandole attorno a 10 macrocategorie di nutrienti fondamentali: dalla frutta secca ai cereali integrali, dai legumi a verdura e frutta, dal pesce azzurro alle spezie.
Una cucina ricca di gusto e pensata per la cura della nostra salute.
Abbiamo avuto il piacere di intervistarlo, approfondendo quello che la cucina rappresenta per lui e per i suoi lettori.

Lei nasce come tecnico di ricerca biochimica, ma se la cava benissimo e con molto successo anche in cucina. La passione per i fornelli è cresciuta con il tempo o la accompagna da quando era piccolo?

Sin da quando ero piccolino mi divertivo a giocare con acqua e farina, era il mio gioco preferito e poi pian piano è diventata una vera e propria passione al punto da prendermi ore e ore.

Quali sono state le difficoltà e le soddisfazioni più grandi?

La soddisfazione più grandi inizialmente era quella di riuscire a preparare un pasto per i miei genitori, per me era la cosa più bella, lo facevo con molta, molta gioia. Oggi direi anche quella di provare a far sperimentare nuovi gusti e sapori ad amici molto ‘’carnivori’’ che si scoprono invece anche amanti di questo tipo di cucina, una cucina prettamente vegetale.

La Sua attività di divulgazione si concretizza anche nelle scuole: come educare i bambini anche a casa
all’alimentazione sana? Per gli adulti invece è troppo tardi?

Sicuramente dando un buon esempio a casa perché la scuola, in parte, può fare di più, ma in parte si impegna spiegando per esempio come nascono i latticini, come nascono alcuni tipi di ortaggi o altri alimenti; quindi la scuola cerca di avvicinare i bambini a un mondo un po’ più sano, forse non tutte, poi dipende anche dagli insegnanti, però c’è un grande sforzo.
A casa invece questa operazione spesso, o per la fretta o per la noia, ma anche per poca cultura, è qualcosa che va a mancare e quindi direi che si potrebbe fare di più dando il buon esempio sin da subito.
Per gli adulti non è troppo tardi, anzi… alcune patologie come un’ipercolesterolimia, piuttosto che trigliceridi troppo alti o valori troppo elevati della pressione possono essere prevenute o aiutate da una buona alimentazione; sicuramente con migliori alimenti riusciremmo anche a farci del bene.

Lei è molto attivo sui social: Facebook, Instagram, Twitter…di che tipo è il pubblico che la segue?

Il mio pubblico è fantastico. Ad oggi ho bloccato solo tre persone in questi anni perché mancavano di rispetto non solo nei miei confronti ma anche verso il pubblico, i ragazzi. Ho un pubblico veramente molto attento, curioso, e questa è la cosa più importante, l’ingrediente principale per poter fare una buona cucina, essere curiosi di sperimentare, e chi mi segue è molto, molto, molto curioso. Questa cosa mi piace molto perché permette veramente di provare nuove ricette e di studiare nuovi piatti; è un pubblico attento, che ha voglia di scoprire e di migliorarsi.

bianchiCosa dovrebbero contenere dispensa e frigorifero di una persona che ha deciso di sconfiggere la pigrizia fisica e alimentare? Ci sono dei miti da sfatare?

Si ci sono miti da sfatare, ad esempio, troppo latte non è sinonimo di troppo calcio, quindi sicuramente qualche latticino va benissimo, perché sono concessi, ma senza farne un’esagerazione. Possiamo anche eliminare le carni, soprattutto quelle rosse che sono le carni che contengono anche grandi quantità di grassi saturi dannosi per il sistema cario-vascolare, ma anche poco raccomandate per il rischio di tumori. Quindi in generale sarebbe ideale eliminare questo tipo di proteina, la proteina della carne. Invece in dispensa possiamo mettere proteine vegetali, possiamo mettere il pesce, soprattutto il pesce azzurro e poi molta frutta secca e legumi che abbiamo un po’ perso negli ultimi anni e che sarebbe cosa buona invece ritrovare.

”Io mi voglio bene” è il titolo del suo ultimo libro, è molto evocativo e molto forte nonostante la semplicità delle parole che lo compongono. Che cosa vuol dire volersi bene come dice lei?

Volersi bene significa mettere in tavola per sé e per i propri cari una cucina destinata alla salute, destinata a fare una vera prevenzione, quindi una cucina con ingredienti mirati e prettamente vegetali, e quindi alimenti che permettono di arricchire la salute, ma allo stesso tempo anche il gusto: cerco sempre di portare in tavola una concretezza organolettica.

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