Scomodi scrittori che hanno fatto dell’inchiesta e della lotta a suon di penna la propria ragione di vita. Esistono anche in Calabria, regione ribattezzata da molti come patria della ‘ndrangheta. Tra loro c’è Francesco Cirillo che ha intitolato la sua ultima fatica letteraria Calabria ti odio, pubblicato dalla casa editrice Coessenza.
Francesco perché un titolo così forte?
Perché la gente deve essere scossa. Troppo buonismo e troppo “politically corret” hanno creato una mentalità sottomessa ai mass media, facendo perdere la capacità critica.
La narrativa incontra l’inchiesta giornalistica. Come è stato sperimentare questo tipo di scrittura.
E’ venuto quasi naturale ed automatico. Mi piace raccontare le cose che vedo e che vivo e le trasformo in storie seguendo un filo di narrazione.
Ambientalista, No Tav, No Global… ma cos’è per te il No?
Il No per me è stato sempre il Sì. Perché dietro un NO c’è sempre una proposta alternativa a quella data dal sistema. Odio la Calabria perché la amo. Perché girando in lungo e in largo la nostra regione mi rendo conto delle enormi potenzialità che abbiamo e che i poteri distruggono invece di valorizzare.
Tra i tuoi amori il situazionismo. Questa corrente artistica e filosofica è ancora un’ottima lente di ingrandimento per scrutare la nostra società?
Il situazionismo nato negli anni 60 quando tutto era ideologizzato ha rappresentato l’anticipazione di quanto sarebbe poi avvenuto nella nostra società. Grandi filosofi come Debord o Vanegeim considerati al loro tempo dei visionari avevano invece capito tutto. Basta leggersi La società dello spettacolo di Debord per capirne oggi la sua attualità .
Mi piace tutto. Mi piacciono le sue montagne, i siti archeologici, la cucina, le tradizioni che ancora in alcuni luoghi si conservano. Non mi piacciono i politici che hanno distrutto tutto per le loro semplici ed inutili voglie. Odio i calabresi che li votano.
Oggi parliamo tanto di libertà di espressione ma quante volte hanno provato a cucirti la bocca?
Nel 1989 hanno cercato di bruciarmi la libreria che gestivo a Diamante, poi due volte mi hanno rotto l’auto, poi distrutto il mio studio in campagna. Contemporaneamente ho avuto 12 querele per diffamazione per miei articoli e libri. Sono stato querelato da mafiosi e da società “per bene”, così come da alcuni politici come il senatore Bellusci di Altomonte e Stancato di Paola. Tuttte queste cose vogliono dire che sono nel giusto, anche perchè a parte una sola querela andata a buon fine , le altre le ho vinte tutte.
Progetti per il futuro?
Sto lavorando alla riedizione del libro sulla Marlane alla luce della recente sentenza. Sto lavorando sui fascicoli segreti sulle navi dei veleni per un nuovo libro sui rifiuti tossici. Uscirà prima dell’estate un mio piccolo saggio sui danni del turismo in Calabria e fra due anni o tre, un mio romanzo storico sulla storia di san Francesco di Paola.
Un saluto a Gli amanti dei libri.
Gli amanti dei libri sono una specie in via d’estinzione che vanno protetti così come si protegge la Tartaruga Caretta Caretta, e ritengo quindi che siano di una grande utilità per il nostro futuro e le generazioni nuove. Nel libro di fantascienza di Ray Bradbury, Fahrenheit 451, un sistema di potere aveva messo al bando i libri bruciandoli tutti in un rogo, e gli amanti dei libri li imparavano a memoria, per consegnarli in un futuro alle generazioni che sarebbero arrivate. Ecco noi dobbiamo fare lo stesso, accumulare libri da destinare ai nostri nipoti e figli come eredità superiori a una casa o a un pezzo di terreno.