
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 203
Prezzo: € 16,00
Guido Caffè, giovane laureato in Scienze Politiche con una tesi sul sequestro e la morte di Aldo Moro e l’analisi di quel periodo storico, vive a Roma in un quartiere ‘multi’, come lui stesso lo definisce. Mamma proprietaria di una nota tabaccheria, L’angolo di Matilde, luogo di passaggio e di interesse antropologico per comprendere il quartiere, padre poliziotto ora in pensione, Guido ha una sorella maggiore, Giovanna. Non ha mai particolarmente amato Gianpaolo, il compagno di costei finché, l’anno prima delle attuali vicende, il 15 agosto, durante una gita sul lago di Albano, proprio Gianpaolo gli ha salvato la vita. In caso contrario, Guido sarebbe annegato, un’esperienza traumatica che sta ancora cercando di metabolizzare insieme al caso di Carla Guglielmi. La ragazza è stata trovata morta sotto Ponte Sisto da un paio di turisti di passaggio, il corpo impigliato nelle sterpaglie, stuprata e strangolata.
È in ospedale, mentre si riprende dal brutto incidente, che Guido sente per la prima volta del caso e scambia le proprie opinioni con Attilio, suo compagno di stanza e appassionato di cronaca nera. Carla ha vissuto per un periodo nello stesso quartiere di Guido, ha frequentato la stessa scuola anche se in una classe diversa per una differenza di età, eppure non si sono mai incontrati o forse sì perché la vita è strana. Ora, lui è scampato alla morte e lei no:
“Carla era morta ammazzata. Io, invece ero sopravvissuto. Lei uccisa e poi gettata in acqua. Io, invece, in acqua ero entrato volontariamente.” (p. 57)
Un parallelo dal quale non riesce a liberarsi, un’indagine, quella sull’omicidio di Carla, che lo sconvolge e appassiona. Un’indagine seguita dalla commissaria Esther Palma che si serve nella tabaccheria di famiglia e che poco alla volta diventerà intima di Guido coinvolgendolo nell’indagine sulla Guglielmi e non solo.
Nel frattempo, Guido fa la comparsa, un modo come un altro per guadagnare qualcosa prima di trovare un’impiego giusto per la sua laurea mentre soddisfa la sua passione per il cinema. Ed è proprio sul set di un film sul rapimento di Aldo Moro che rivede il suo professore e relatore di tesi, Rodolfo Vettori, lì come consulente storico, segnalato al regista dall’amico Sandro Labella che copre, affiancato da Guido, il ruolo del carabiniere che trova Moro nel bagagliaio della Renault 4 – tranne che nel film lo statista è vivo! A recitarne la parte il famosissimo e quasi ottantenne attore Tano Berruti che, qualche sera dopo, Guido incontrerà nell’appartamento di Monte Sacro del professor Vettori dove si è recato a cena insieme a Labella. Di lì a qualche giorno, Tano Berruti verrà trovato morto ai piedi delle scale di quello stesso palazzo dove anche lui viveva. Omicidio o suicidio? E cosa lega il famoso attore al prof. Vettori e al figurante Labella? E come mai Guido, dopo il suo tragico incidente, è l’unico a vedere sulla fronte di alcune persone uno strano tatuaggio? E mentre la vicenda gialla si dipana sotto i nostri occhi di lettori apprendiamo tanto sulla vita di Guido, i suoi amori, le sue avventure con l’amico Nick, le cose che lo interessano nella vita, il suo modo di guardare la realtà che lo circonda, le intuizioni grazie alle quali il commissario Palma – anche lei con un inquietante passato – riuscirà a risolvere ben due casi spinosi.
Alessandro Ferranti ha recitato in varie serie televisive di successo e con registi famosi e ci intrattiene in modo perfetto sul mondo del cinema con riferimenti calzanti e di grande interesse. Come di piacevolissima lettura è questo libro, in bilico fra il giallo e il romanzo di formazione.