
Data di pubbl.: 2025
Traduttore: Elena Rolla
Pagine: 313
Prezzo: € 19,90
Capitolo terzo e finale della consolidata saga creata da Javier Castillo ambientata a New York nel 2011 che vede protagonisti Miren Triggs e Jim Schmoer, lei trentacinquenne giornalista investigativa rampante, lui, quarantanovenne, ex professore di giornalismo divorziato con una figlia ormai grande. Miren e Jim sono, a tutti gli effetti, una coppia, ma una coppia abbastanza sui generis. Lei deve ancora fare i conti con un terribile episodio della sua tarda adolescenza, un episodio dal quale non si è mai liberata e che ne condizione l’esistenza, i rapporti con gli altri e la gestione della rabbia. Jim, forse l’unico, a parte i genitori di Miren, a conoscerla nel profondo, ha capito da tempo che deve accettarla com’è, con le sue occasionali presenze e le sue improvvise sparizioni. Insieme hanno scritto un libro sull’ultimo caso risolto e sono diventati famosi. Jim, in particolare, visto che è lui a presentare da solo il volume in giro per l’America. E proprio il giorno in cui la sua agente lo convoca per parlare di un ipotetico nuovo libro, Jim incontra un vecchio amico. È il poliziotto Ben Miller che trent’anni prima ha subito l’atroce destino di veder sparire l’unico figlio di sei anni, Daniel, all’uscita dalla scuola di Clove Valley. Non ha mai smesso di cercarlo, mentre nel frattempo si occupava di altri bambini e adolescenti scomparsi, ma senza alcun risultato. Ora, sua moglie Lisa si è ammalata di cancro al pancreas e lo prega di non lasciarla morire senza sapere che fine abbia fatto Daniel. Così Ben implora Jim di aiutarlo e Jim, benché ritenga l’intera indagine senza speranze, accetta. Nel frattempo, Miren si trova davanti alla casa del ricco e famoso filantropo Markus Baunstein del quale ha scoperto gli orrendi altarini e ne ha informato la polizia ora pronta a fare irruzione. Ma poco dopo l’ingresso della polizia nella magione di Baunstein costui si suicida buttandosi di sotto. Miren, lesta come un gatto, entra nel lussuoso appartamento e scopre una stanza tappezzata di foto di ragazzini e ragazzine vittime del giro di pedofilia del riccone. Scriverà un pezzo al fulmicotone che non tarderà a crearle non pochi problemi. Ma è quanto Jim le racconta su Daniel Miller e la richiesta del padre a scatenare in lei la voglia di scoprire la verità. Cosa si nasconde davvero dietro la sparizione di Daniel e quanti all’epoca hanno detto tutto quello che sapevano o avevano visto in quel terribile giorno? E come mai anche il piccolo Carlos è scomparso sei mesi prima dalla stessa scuola di Daniel? Jim e Miren si getteranno a capofitto in un’indagine quasi impossibile per colpi di scena, nuove piste e oscuri personaggi.
“Il caso di Daniel Miller stava diventando un tormento che non mi avrebbe abbandonata finché tutto non avesse avuto un senso. Chi era l’uomo che aveva dato a Carlos quel carillon? Chi aveva giustiziato l’unico maniaco sessuale che insegnava vicino all’abitazione di Daniel nel 1981?” (p. 131)
Castillo porta i lettori nell’orribile mondo della pedofilia, non solo quella che si sviluppa in rete, ma quella domestica, ben più oscura e devastante; nei silenzi e nella cecità per quieto vivere, nella manipolazione e nella devastazione di giovani vite. Ma alla fine tutto avrà un senso e Miren stessa capirà che essere schiavi degli orribili ricordi del passato impedisce di andare avanti e di vedere la bellezza del presente.