Autore: Matìas Néspolo
Titolo: Sette modi di ammazzare un gatto.
Traduzione: Luca de Feo
Editore: Edizione Socrates
Numero di pagine: 159
Prezzo: 10.00 euro
Anno di pubblicazione: Novembre 2012
-Ascolta bene quello che sto per dirti- mi sussurra il Jetita. E quello che mi fa più cagare addosso è il tono rilassato con cui mi parla, mentre mi strangola così. – Tu fai quello che ti dico per tre motivi […]- (pag.124)
Questa è la storia di Gringo un giovane désperados nato e cresciuto in uno dei quartieri periferici di Buenos Aires dove non esiste alcuna legge o regola se non quella dettata dai signori del cartello della piccola malavita locale. Sempre accompagnato dal fedele Chueco, il Gringo trascorre le sue giornate per strada tra risse, droga e prostitute. Finché, a seguito di una rapina, i due amici prenderanno strade differenti. Gringo scoprirà la bellezza e l’intensità dell’amore e dopo l’incontro casuale con un libro, Moby Dick, inizierà a riflettere sulla propria condizione e a desiderare una vita diversa, meno miserabile. Cheuco invece si addentrerà sempre più in una spirale di violenza, unica via percorribile, secondo lui, da un orfano cresciuto sulla strada.
Romanzo di esordio del giovane scrittore argentino Matìas Néspolo, sette modi di ammazzare un gatto è un tragico reportage di quella che è la vita nascosta dietro le luci della capitale argentina. La grande abilità narrativa dell’autore si affianca al realismo del testo favorito dalla scelta di scrivere adottando il Lunfardo, lingua parlata dagli abitanti della strada e ottimamente resa nella traduzione italiana di Luca de Feo. I personaggi sono descritti e presentati attraverso gli occhi del protagonista quasi fosse il veritiero racconto di un superstite.
Un libro davvero splendido, magistralmente scritto, dove il lettore, trasportato dalla penna del romanziere, può toccare con mano la miseria e la sofferenza che ancora esiste in uno dei paesi più ricchi e belli del mondo latinoamericano.