50 grandi idee (fisica quantisitica) – Joanne Baker

Titolo: 50 grandi idee (fisica quantisitica)
Autore: Joanne Baker
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Edizioni Dedalo
Genere: saggio
Traduttore: Eva Filoramo
Pagine: 207
Prezzo: 18,00

Sono convinto che la fisica teorica sia in realtà filosofia” (p. 69) Max Born, Autobiografia di un fisico, 1968

Già il titolo, 50 grandi idee (fisica quantitistica), fa pensare ad un libro per cervelloni o secchioni da primo banco di scuola, eppure la bellezza del sapere e di porsi sempre domande puo’ conquistare molti lettori che hanno voglia di imparare qualcosa di nuovo.

Se ci pensiamo bene, sono poche le scuole che affrontano i temi del ‘900 in tutto il loro spessore. Paradossalmente conosciamo meglio gli antichi egizi, la cultura persiana o le invenzioni dei sumeri, che le scoperte di premi Nobel nati nel XX secolo; quasi a pensare che dopo la seconda guerra mondiale non ci sia stato più nulla o qualche evento degno di particolare interesse. Ecco perché un libro come questo aiuta ad aprire la mente e a pensare che Newton é sempre e comunque presente nella nostra vita con la sua legge F = M x a (Forza = Massa x Accelerazione), ma solo per le macro-particelle (il mondo che vediamo con i nostri occhi). Nel micro-cosmo, invece, altre leggi regolano il comportamento degli elementi (quark, quanti, particelle alfa, ecc.) e queste 50 grandi idee ci aiutano a capire a che punto é la fisica per spiegare determinati fenomeni.

Ciò che osserviamo non é la natura, ma la natura esposta al modo che abbiamo di interrogarla” (p. 95) Werner Heisenberg, Fisica e Filosofia, 1958

Attenzione: personalmente il libro non va letto in modo didattico, tipo tomo universitario, ma bisogna lasciarsi incuriosire e con un sorriso soddisfare da come l’autrice Joanne Baker riesce con genuina semplicità a spiegare determinati concetti, non facilmente avvicinabili da tutti.

IL PARADOSSO DEI GEMELLI (p. 23)

Dato che gli orologi in moto rallentano, astronauti a bordo di navicelle spaziali veloci invecchierebbero più lentamente rispetto ai loro colleghi rimasti sulla Terra. Se inviassimo uno di due gemelli in una missione spaziale, ad esempio, diretta verso la stella più vicina a noi, la sua esperienza nel tempo sarebbe rallentata. Al ritorno, potrebbe essere ancora giovane mentre il fratello invecchiato. Sembra impossibile, ma non si tratta di un vero e proprio paradosso: infatti l’astronauta sarebbe stato sottosposto a forze molte intense durante il viaggio, perché la navicella avrebbe dovuto accelerarea all’andata e poi decelerare al ritorno. Un’altra implicazione della relatività del tempo é che eventi che sembrano simultanei in un luogo possono non sembrarlo più in un altro.

 

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