
Autore: Peter Clines
Data di pubbl.: 2014
Casa Editrice: Multiplayer edizioni
Genere: thriller
Traduttore: Elisa Piccini
Pagine: 504
Prezzo: 17.90
Onestamente, l’unica pecca che si puo’ muovere a 14 è quella di essere troppo… corto.
Non è un libro che dovrebbe avere una fine. Orchestrato alla perfezione per due terzi buoni della storia, il fatto che 14 risolva tutto il suo alone di mistero nell’arco delle ultime cento pagine lascia un sapore di incompiuto nella bocca di un lettore che sicuramente avrebbe letto altre 504 pagine come quelle sapientemente create da Peter Clines. Il climax che porta alla soluzione tuttavia è descritto e raccontato in maniera magistrale, in grado di catturare anche i piu’ scettici sul genere.
“Al secondo piano, il quadrato di destra era stato contrassegnato con una X che ne riempiva la maggior parte. Il marchio era cosi pesante che era durato un secolo. Quattro parole erano state scritte all’esterno del rettangolo grande accanto al quadrato contrassegnato. Erano alcune delle poche parole sul foglio che non si erano sbiadite. Nate le riconobbe tutte, compresa quella inferiore. PERICOLO.” (p . 283)
Il romanzo è chiaramente, come piu’ volte accennato nel testo, un omaggio alla cosmogonia e ai racconti di H. P. Lovecraft, ma trasportati nel ventunesimo secolo, e di conseguenza impregnati di una cultura cinematografica che li inquadra tra Lost, Guerre Stellari e Stargate. E tutto questo grazie a Nate Tucker, un insignificante impiegato di Los Angeles che si ritroverà a capo di un quadretto di investigatori pronti a scoprire cosa si annida tra le strane stanze di Palazzo Kavach.
Il libro nasce thriller per cercare poi di tramutarsi in un horror, che Clines cerca di rendere verosimile con particolari storici e continui rimandi al reale che ricordano il complottismo mistico del piu’ celebre Dan Brown. In realtà il tono horror viene smorzato dai toni apocalittici (ben lontani dal fantasy) che prendono il sopravvento, ma anche da un’ironia cui i protagonisti non rinunciano mai, a volte sfociando nell’esagerazione. La lettura comunque è incredibilmente fluida, aiutata dal gran numero di indizi, di partecipanti, di scoperte che riescono a non rallentare mai troppo il ritmo. Per gli amanti del genere, assolutamente da consigliare.