Autore: Nicola Vacca
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: A&B Editrice
Genere: Poesia
Pagine: 76
Prezzo: 10 €
Come una parola che si proferisce delicatamente e che va a posarsi sulle labbra di chi l’ascolta e l’accoglie. Così questa raccolta di poesie di Nicola Vacca si lascia decantare in quei momenti di fuga, ultimi e unici attimi che ci riconnettono alla nostra umanità, in cui il cuore cerca riposo, sospirando nella serenità.
Un caffè in due descrive l’amore nei suoi gesti, nelle sue azioni, nella quotidianità. Si fa presenza, manifestando anche la sua assenza, legittimando la sua necessaria condivisione. Non può esistere amore egoistico, perché anche quello per sé stessi serve per comprendere il prossimo, per accettare la fallacità della natura umana. Un amore solo rivolto al proprio io è invece narcisismo e non ammette variazioni. L’amore infatti chiede prima di tutto la contemplazione dei propri e degli altrui difetti, nonché il superamento della diversità.
Amare è un’opportunità, ma è anche un salto nel vuoto. Amare non è un progetto, non è un sogno. Amare non è né bello né brutto, ma è abbandonarsi al di là del bene e del male; si ama senza chiedersi il perché delle cose. Ogni esperienza estatica e ogni viaggio mistico lasciano in noi una frase ovvia, considerata banale, ossia tutto è amore; ma banale lo diventa se la pronunciamo senza esperienza, perché “amare” è prima di tutto un’esperienza che va fatta con tutti i suoi rischi. Il resto è masturbazione fisica e mentale.
Un caffè in due potrebbe apparire come una raccolta atipica nel mezzo della produzione di Nicola Vacca, ma così non è, anzi è proprio tra questi versi che si manifesta tutto ciò che il poeta pugliese ha sempre tenuto “all’ombra”, restituendoci così le fondamenta del suo poetare, ossia l’amore. Non è forse l’assenza dell’amore che provoca la disillusione, l’urgenza della ribellione, la rivolta contro il tempo, la maledizione della natura umana e tutte quelle brutture che quotidianamente assorbiamo? Amare è medicare, curare, giacché in sé contiene la forza di edificare, di distruggere, di illuminare e di adombrare.
Raccolgo poche cose/non ho molto da raccogliere/Nello zaino un libro/insieme ai giorni in cui inciampare ancora/Lascio aperte le finestre/affinché la luce passi nonostante le nubi/Mi chiudo la porta alle spalle/esco sempre essendo certo del tuo ritorno
L’amore unisce due persone e aggrega il resto intorno ai due amanti. Amare quindi cambia il modo di vedere il mondo e di camminare per il mondo. Amare è la soluzione, su questo aspetto tutti siamo d’accordo, ma ognuno di noi sa che è ua dichiarazione scandalosa, offensiva, perché richiederebbe un mutamento così profondo tanto da dare vita a rinunce individuali e collettive enormi. Ecco perché questa soluzione puzza di utopia, anzi di banalità. Banale è infatti ciò che è ovvio, ma difficile da applicare. Banale è un dato di fatto; una prova regina sulla quale è meglio non soffermarsi.
L’amore di coppia è al centro di questa raccolta ma, come detto, amarsi vuol dire irradiare anche agli altri una luce particolare, un suono armonioso, una spiritualità che richiama il prossimo a una segreta conversione.
Poi c’era un urlo/nell’odore di miele/appena sotto il naso/due bocche si cercano nel bacio/sapeva di delirio/la carne in quella stanza arsa dai corpi/l’amore con i piedi per terra/è il contrappasso di un universo in lacrime