Tra il silenzio e il tuono – Roberto Vecchioni

Titolo: Tra il silenzio e il tuono
Data di pubbl.: 2024
Pagine: 178
Prezzo: € 18,00

Roberto Vecchioni scrive un romanzo composto da lettere. È lui stesso il protagonista di queste pagine: Roberto scrive cinquantatré missive a suo nonno e praticamente si racconta, si confessa, laicamente ripercorre le fasi e le turbolenze della sua esistenza di artista e di uomo.

Roberto Vecchioni in una serie di lettere al nonno racconta Roberto Vecchioni, le sue passioni, l’amore per la poesia e la cultura greca e soprattutto il suo grande bisogno di vita.

Nelle pagine di Tra il silenzio e il tuono troveremo il suo mondo, soprattutto quello interiore in cui il Mito e la poesia occupano un posto di rilievo.

Originale la scelta narrativa e lo scrittore – cantautore con una prosa suggestiva e poetica ricostruisce per frammenti epistolari la sua vita, toccando tutti i temi che muovono la sua passione (filosofia, musica, cinema, poesia).

Con Roberto Vecchioni attraverso le sue parole al nonno ci avventuriamo nella storia della sua vita intensa e vissuta.

Vecchioni ne elenca le delusioni, le vittorie, i momenti belli, quelli meno belli, le gioie e i disincanti.

Tra i divenire e il moto di coscienza, Vecchioni scrive al nonno per raccontarsi senza veli mostrando tutte le fragilità di un uomo che la vita se l’è sempre giocata a dadi.

Tra il silenzio e il tuono, libro intimo e struggente, nasce dal grande amore di Roberto Vecchioni per le parole e soprattutto per la poesia, che sarà sempre compagna inseparabile della sua solitudine.

«Non ricordo, nonno, quando ho cominciato a provare meraviglia per il suono della parola e ancor più per il suono di tante parole insieme, ma la prima sensazione fu anche definitiva: le parole erano canto».

Arrivò il momento in cui per Vecchioni parole e musica sono state la stessa cosa.

In seguito con la la scoperta dei poeti Vecchioni cominciò a capire che quella varietà, quella danza difforme di ritmi erano il codice del nostro sentire, che la malinconia o la gioia o lo stupore o il dolore richiedessero quei ritmi diversi, per essere descritti: che un verso a calare fosse tristezza e uno a salire entusiasmo.

«La poesia del Novecento – scrive in una lettera datata dicembre 1977 – fu una sterminata pianura di fiori d’ogni genere. Già dall’Ottocento inoltrato, già da Baudelaire. E allora metafore, simboli, sinestesie, dissezioni di tempo e pensiero, giochi acrobatici per raccontarsi in immagini intraviste, accavallate e spurie; traduzione di un fatto, di un sentimento con analogie plastiche fino all’albatro che non può volare come un poeta tra chi non sa».

Tra il silenzio e il tuono è un libro personale, un memoir intimo in cui Roberto Vecchioni ci sorprende e ci incanta con la sua scrittura che è sempre poesia e soprattutto con la sua capacità di cogliere e di esprimere la visibilità dell’invisibile, con la sua voglia di vivere, sempre raccontando le cose come le dice.

Roberto Vecchioni, maestro d’incoerenza, con tutta quella poesia che gli gira per la testa, con tutte le sue canzoni, segrete, che si scrive e volano alto e che nuota imperterrito in queste bagatelle da quattro soldi, scrive a suo nonno per parlare anche a noi e al mondo intero perché prima di tutto «l’artista deve paralizzare la società, l’artista è universale, mica può raccontare i cazzi suoi».

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