
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 202
Prezzo: € 18,00
Novembre, 2022. Il maresciallo dei Carabinieri del comando di Stresa, sul lago Maggiore, Antonio Calarco viene convocato dall’amico medico Marino Garbelli all’Hotel Eden, in cima al Mottarone, la bella montagna che sovrasta il lago, meta di passeggiate in estate, triste e un tantino desolata a novembre, prima che la stagione sciistica abbia inizio. Il dottor Garbelli è intrigato dagli andirivieni di una bella signora elegante la quale, ogni ultimo lunedì del mese, arriva in taxi da Milano, passa esattamente diciotto minuti al bar Alp per poi salire per un breve tratto verso la cima della montagna, fermarsi come in preghiera, nascondere sotto un sasso quella che sembra una lettera e ripartire. Un comportamento davvero strambo. Garbelli ha già coinvolto in questa insolita indagine un collega di Calarco, Matteo Piantesi del comando di Verbania che in passato, quando era di stanza a Milano, si era già occupato della donna. Sì, perché la signora Carla Brambati Pincini, di anni 58, è rimasta vedova del marito Giuseppe da circa tre anni.
“…titolare di una società che commerciava oro e pietre preziose sia in Italia che all’estero. … è morto durante un tentativo di rapina all’interno di un parcheggio privato nei pressi dell’aeroporto di Linate…” (p. 30)
All’epoca, la signora Carla venne sospettata del delitto. Era l’unica a guadagnarci vista la ricchezza del marito, la mancanza di figli, le corpose polizze assicurative e la grande differenza di età fra i due. Ma, nonostante alcune settimane di intercettazioni telefoniche, l’alibi da lei fornito si era rivelato di ferro. Calarco ascolta la storia e ne resta intrigato. Assiste all’arrivo della donna sul Mottarone e ha con lei un breve e insoddisfacente colloquio. Allora sente il collega Piantesi che gli consiglia di lasciar perdere e sostiene che la signora Brambati è fuori di testa. Non pago, si consulta con l’amico giornalista, caporedattore de La Stampa di zona, Marcello Forni e insieme leggono un paio di lettere scritte dalla signora che il maresciallo è riuscito a fotografare prima di nasconderle di nuovo sotto un sasso. Ma quanto sono strane! Che siano messaggi in codice? Rivolti a chi e perché? E se sono in codice, come decifrarli? Il giornalista Forni ha un’intuizione: i messaggi gli ricordano un particolare romanzo. Dovranno rileggerlo e scoprire se è proprio così o se ci sono parole chiave da estrapolare. Intanto Calarco acquisisce dal collega Piantesi parte del fascicolo che riguarda la morte di Giuseppe Brambati e gli interrogatori della moglie, ma più legge e pensa al motivo di quei viaggi ogni lunedì di fine mese, più gli sembra d’impazzire. Eppure, alla fine, con un colpo di scena non da poco, tutto troverà una sua spiegazione, insolita e crudele.
Alberto Pizzi, con garbo e maestria da giallista, racconta una oscura vicenda che affonda le sue radici nel passato e che rievoca, fra l’altro, il tragico incidente della funivia avvenuto sul Mottarone nel 2021.