Autore: Daniele Bresciani
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Bompiani
Genere: thriller
Pagine: 624
Prezzo: € 22,00
Fresco di stampa e carico di suspense, il nuovo libro del giornalista e scrittore Daniele Bresciani, Testimone la notte, è un thriller ad alta tensione che si legge con vero piacere per l’incontestabile bravura dell’autore, per i dialoghi e le descrizioni e per la trama complessa e avvolgente.
Seconda indagine dell’ispettore Dario Miranda già incontrato nel precedente Anime trasparenti (Garzanti, 2020), Testimone la notte si apre con un triste episodio di bullismo risalente al 1978 per poi ricondurci all’oggi. A Milano, Miranda è stato trasferito dalla Questura, dopo uno sgradevole incidente con un collega, in un commissariato periferico. Il suo attuale capo è Albertini, detto Ray Charles per la mania di portare occhiali da sole ovunque si trovi. Il suo collega e amico è il sovrintendente Rizzo e alla squadra si è appena aggiunta la bella Andrea Brunner proveniente da Perugia. Un altro personaggio esterno alla squadra, ma presentissimo nelle indagini, è l’informatico Gianni Losi.
Miranda è tormentato da feroci mali di stomaco, ma non trova e non troverà nel corso della storia il tempo per curarsi sebbene alla fine sarà costretto a farlo e proprio nel momento meno opportuno.
Altra sua caratteristica, oltre alla mole imponente, è la passione per gli animali selvatici che osserva nei parchi cittadini di notte e nel tempo libero. E è a causa di questa passione che si trova nel Parco delle Cave proprio nel momento in cui un runner mattutino rinviene al centro di un sentiero due dita di una mano. Si scoprirà che appartengono a Regina Della Rosa, giovane, bella e viziata figlia di un notissimo notaio milanese scomparsa in circostanze misteriose. È l’ispettore Ascani, antagonista di Miranda, a seguire il caso insieme al magistrato Chiara Baroni, famosa per l’intelligenza e la sagacia. Poco dopo la tragica morte di Regina altri due giovani spariscono e stavolta vengono ritrovati a pezzi: Diana Greppi, commessa, e il giovane architetto Aldo Leonetti. Sta di fatto che i morti e Sonia Toselli, che sfugge per fortuna al rapimento, sono tutti figli di ex alunni dello stesso liceo. In particolare, Della Rosa, Toselli e Viscardi – padre dell’ex fidanzato di Regina – un tempo facevano gruppo a sé: figli di gente ricca, giovani pieni di boria e tormentatori di Emanuele Bardi, detto Salsiccia perché sovrappeso e per di più figlio di un macellaio, ma bravissimo, assai più di loro, negli studi. Ecco, dunque, a cosa si riferisce l’episodio iniziale avvenuto molti anni prima.
Per un’altra indagine, Miranda si reca dal magistrato Baroni e, interrogato da costei per avere un’opinione sul caso Della Rosa, riferisce le sue impressioni sostenendo, contro il parere di Ascani già pronto ad arrestare l’ex fidanzato di Regina, che le cose sono forse un po’ più complicate di così. Di conseguenza, viene rimandato in Questura e aggregato al team di Ascani per seguire le indagini. Cosa che Miranda fa con i suoi ‘uomini’ e i suoi mezzi.
Parte da qui, e si snoda con non pochi colpi di scena, l’indagine di Miranda. Un’indagine irta di difficoltà perché, fra l’altro, si muove fra due mondi: la Milano ricca del centro e una periferia anonima e abbandonata nelle mani di bande criminali senza scrupoli. Eppure, un legame fra i due mondi esiste e passa attraverso il comportamento spregiudicato di chi ha sempre creduto, per nascita e censo, che non esistano ostacoli alla soluzione dei propri problemi. Difficile inoltre identificare il colpevole fra persone abituate a mentire e a mentirsi, fra indizi e prove contrastanti, scoprendo poco a poco un passato che perdura e si snoda nel presente. Miranda ci riuscirà, certo. È un tipo testardo e risoluto, non si lamenta ed è un buon incassatore; un uomo abituato ad osservare il dettaglio come ogni sincero amante della Natura.
Testimone la notte è un thriller, ma prima ancora è un romanzo sulla condizione umana, sull’ingiustizia, sulla prevaricazione dei forti sui deboli, sulla cupidigia e la mancanza di empatia, sulla manipolazione dell’altro, sulla vendetta postuma e nondimeno spietata, su quel confine labile che esiste fra legge e giustizia.