
Autore: Nicola Vacca
Data di pubbl.: 2015
Casa Editrice: Galaad Edizioni
Genere: saggio divulgativo
Pagine: 134
Prezzo: 13 €
Non solo un saggio ma un vero e proprio manifesto. Nicola Vacca, critico letterario fuori dagli schemi, è conosciuto per la sua schiettezza e questa qualità spicca in tutte le pagine del suo Sguardi dal novecento. Il giornalista nonché poeta pugliese è un amante della cultura e di conseguenza uno studioso del buon gusto. Non ama i formalismi e non si perde in sottigliezze.
C’è una letteratura buona e un’altra cattiva e spesso e volentieri proprio quella che più vende e viene premiata viene gettata da Vacca nella cloaca. Ignazio Silone, Alda Merini, Albert Camus, Emil Cioran, Ennio Flaiano, Mario Luzi, Leonardo Sciascia, Italo Calvino, solo per citarne alcuni, per l’autore sono i puri. Scrittori e poeti che hanno navigato controcorrente, dedicando la loro vita alla letteratura e non al servizio della politica o dell’ideologia dominante.
Autori spesso e volentieri messi all’angolo dalla cultura ufficiale, da quell’intellighenzia che ha sempre dettato le regole o ha usato l’astuta tattica del “Dividi et Impera” per spadroneggiare su un’Italia culturalmente allo sbando. Vacca non ha paura di fare nomi e cognomi di questo “Direttorio” che ha dispensato onori e fango agli operatori della letteratura o della poesia.
Inoltre, Vacca non si limita a studiare il caso Italia ma anche quello di altre nazioni europee. Certo, l’analisi del panorama italiano è molto più approfondita visti i trascorsi del critico pugliese che ha firmato articoli per L’Avanti, Il Secolo d’Italia, L’Opinione e altri importanti quotidiani. Vacca non è tenero neanche verso gli autori contemporanei.
L’abisso avanza, scrive il poeta pugliese, e il Bel paese nonostante la sua tradizione letteraria preferisce morire per asfissia culturale, fidandosi dei consigli di critici che sono ormai al servizio del marketing piuttosto che della letteratura.
Un saggio corrosivo, schietto, che aiuterà gli amanti della cultura a destreggiarsi in mezzo alla giungla delle proposte editoriali ma soprattutto a conoscere autori insabbiati dall’ideologia dominante. Da leggere.