Autore: Hudson Tara
Data di pubbl.: 2012
Casa Editrice: Nord
Genere: Fantasy
Traduttore: Paola Bonini
Pagine: 360
Prezzo: 18.60
“La mia prima impressione fu che la scena fosse sbagliata. L’acqua non era del tutto nera. Sulla superficie brillava una luce fioca… la luna, forse; era una luminosità troppo grigia per venire dal sole. Sotto di me, due deboli raggi gialli sembravano risalire dalla profondità del fiume.
No, non risalivano. I raggi puntavano verso l’alto, ma si stavano ritirando. Lanciai uno sguardo rapido in quella direzione. Venivano da una sagoma enorme e scura sotto di me. La sagoma -un’auto, i fari puntati nelle tenebre- sprofondava verso il basso con una lentezza inquietante.”
Amelia si imbatte in quest’auto che sta affondando in un giorno come tanti della sua nebulosa eternità. Dal giorno della sua morte, nessun evento degno di nota aveva mai scalfito la sua pace, turbata soltanto da incubi che le ricordavano il suo annegamento.
Esatto, Amelia è un fantasma, figura non particolarmente originale in un momento in cui la maggior parte dei nuovi romanzi per ragazzi sono incentrati su figure fantastiche. Tuttavia, per lo meno non si tratta di un vampiro e già questo dona all’autrice un punto in più e al lettore un incentivo per leggere questo romanzo.
La storia è semplice, lineare, quasi banale e la scrittura è anch’essa fin troppo elementare. Amelia, però, non è di certo un fantasma lamentoso. Ha accettato la sua morte, ma non ha paura dei viventi, perché non possono vederla.
Tuttavia due figure stanno per entrare nella sua “vita”, mostrandole due nuove emozioni: l’amore e il terrore. Amore per Joshua, ragazzo vivente da lei stessa salvato, mentre stava per affogare nello stesso fiume in cui lei aveva concluso la sua esistenza, e terrore: sia nei confronti di Eli, al suo pari spirito adolescente, che dell’oscuro aldilà da cui Eli proviene e di cui vorrebbe renderla regina.
Il romanzo della Hudson non è di certo una rivoluzione in quanto ad originalità, ma per lo meno è dotato di freschezza e leggerezza. Un amore impossibile qui non è un tormento, ma soltanto un’emozione da vivere come si può, senza pensare troppo alle conseguenze come, d’altra parte, ogni amore dovrebbe essere vissuto.