In occasione della presentazione del suo libro “Viaggio nella Cappella Sistina” a cura di Rizzoli Editore RCS-Libri”, Alberto Angela, con la sua caratteristica capacità comunicativa, riesce a prendere per mano gli spettatori e a guidarli verso i segreti nascosti della massima espressione della pittura del Rinascimento italiano.
Al di fuori la Cappella Sistina risulta insulsa e priva di significato proprio come fu lasciata alla fine dell’impero romano. Per ridare lustro a quella che inizialmente era chiamata Cappella Palatina, Papa Sisto IV incaricò una serie di importanti pittori dell’epoca (Botticelli, Ghirlandino, Perugino…) di trasformare l’interno in un’opera che potesse rappresentare la maestosità della religione cristiana. Il Perugino coordinò tutti i lavori alacremente e la prima versione della Cappella riuscì ad essere inaugurata poco prima della morte di Sisto IV.
La volta, che inizialmente prevedeva un cielo stellato, subì un’importante crepatura che costrinse il nuovo Papa Giulio II a contattare un nuovo esperto per la sua ristrutturazione. La scelta non poteva che cadere su un giovane brillante scultore: Michelangelo! Nonostante le numerose critiche che subì, Michelangelo, artista dallo spirito libero e dalla spiccata personalità, sfruttò tutto il suo genio ed estro per comporre una serie di affreschi nei quali si susseguono eventi di grande importanza religiosa, numerosi simboli nascosti e volti di personaggi realmente esistiti (“indovinate voi come viene rappresentato Il Bramante, suo acerrimo antagonista!”).
Un viaggio che parte dalla rappresentazione de “Il diluvio universale”, “Il peccato originale”, “La creazione di Adamo” (curioso il particolare che il famoso “tocco” fu “solo” pianificato da Michelangelo ma fu realizzato da Carnevali) fino ad arrivare al celeberrimo “Il giudizio universale” nel quale figure di dannati e beati, di Dante e dello stesso Michelangelo si snodano intorno alla figura centrale di Cristo in una contrapposizione significativa tra il “Bene e il Male”.
Non importa di quale razza, religione o fede sia lo spettatore o il lettore! La Cappella Sistina non rappresenta solo un’opera…rappresenta un’EMOZIONE! Un’emozione che dura ormai oltre 600 anni!