
Autore: Vespa Bruno
Data di pubbl.: 2011
Casa Editrice: Mondadori - Rai Eri
Pagine: 340
Prezzo: 19.50
“Il sentimento misterioso che muove il mondo”, come non trovarsi d’accordo con questo sottotitolo del nuovo libro di Bruno Vespa dedicato all’amore?
Quest’ultimo saggio esce un po’ dal suo solito genere narrativo incentrato sui fatti, sulla politica e sui dibattiti di attualità. Al centro, infatti, c’è “l’amore” e in quest’ottica si analizzano situazioni e personaggi, parlando così di sentimenti dall’inizio alla fine.
Le persone che troviamo coinvolte nella narrazione sono per lo più quelle che l’autore e conduttore televisivo ci abitua a vedere nel suo salotto, definito ormai “la terza Camera del Parlamento”; da Marida Lombardo Pjola a Simonetta Matone, da Silvio Berlusconi a Pierluigi Bersani, ma ci sono anche volti meno legati alla routine del suo programma come quelli di Belen Rodriguez, Ornella Vanoni, Lamberto Sposini e Sofia Loren. Il giornalista ha voluto parlare anche con i giovani, che in questo periodo vivono forti disagi, per capirne di più sul “loro” amore, su come lo affrontano, su cosa provano, sul desiderio che hanno di essere amati e di amare.
L’amore è, infatti, analizzato sotto tutti i punti di vista: quello tra padre e figlio, quello tra ragazzi, quello di ieri, quello di oggi, quello di mamma, quello omosex, quello malato, quello per Dio. L’autore si sofferma su ognuno di questi aspetti, parlandone e traendo spunto dalla realtà di personaggi veri perchè a volte, si sa, la realtà supera la fantasia. Fatti noti e meno noti, ma tutti legati da un filo rosso che incuriosisce il lettore spingendolo a riflettere su cose spesso date per scontate. Perchè nel libro si parla di tutti. Tutti, dal primo all’ultimo, chi più e chi meno, sono presenti in questo racconto a volte pungente, a volte tagliente, a tratti arido e a tratti fin troppo pomposo. Un diamante con mille facce, ma con qualcosa che le tiene unite.
Lo stile di Bruno Vespa, soprattutto qui, è molto affascinante e di certo poco discutibile. Anche il linguaggio usato lo trovo molto curato e ben strutturato. Credo che l’autore, abituato a raccontarci la realtà, si sia davvero superato.
“Il cronista abituato alla cruda semplicità dei fatti ha dovuto frugare nell’affascinante e insidioso labirinto dell’animo umano”
A volte sembra di trovarsi in una miscellenea di fatti altrui, ma la sensazione, passeggera, è presto vinta dalla riflessione. D’altra parte si sa com’è l’amore.