Papà Goriot: la miseria della dedizione

Autore: Honoré de Balzac
Anno di prima pubblicazione: 1834
Titolo originale: Le Père Goriot


Amori disinteressati, appassionati, purissimi, oppure calcolati, finiti, traditi; passioni brucianti; ipocrisia e sincerità; raffinate vendette, meschinità, gratitudini senza fine; volubile leggerezza e stoica abnegazione; generosità disumana e avidità sfrenata…chi è in cerca di sentimenti forti non sarà deluso dalla lettura di Papà Goriot, non a caso uno dei romanzi più celebri de La Comédie humaine di Honoré de Balzac.

L’autore ci vuole raccontare di “dolori che l’agglomerato di vizi e virtù rende solenni”, una storia che accade nella Parigi ottocentesca, e che è profondamente radicata in essa, al punto che Balzac arriva, retoricamente, a chiedersi se la vicenda sarà intesa fuori da Parigi. In effetti, a noi cosa importa di conoscere il modo di vivere dei francesi di qualche secolo fa?

Non ci lasciamo scoraggiare da un inizio relativamente lento: sarà ampiamente ripagato perché serve ad orchestrare un crescendo di azioni che si intrecceranno fino a risolversi (parzialmente: il finale è aperto) in un climax di emozioni e soprattutto in modo che appare del tutto verosimile.
Della storia narrata, appassiona l’intrecciarsi di più vicende, di parabole ascendenti e discendenti, tutte segnate però da un solo denominatore: il denaro che appare misura di tutto, il totem al quale consacrare l’esistenza e gli affetti, salvo poi perderlo nella ricerca disperata e frustrata dagli aspetti medesimi.

Abbiamo accennato a vicende che si intrecciano: nonostante il titolo molto “personalizzato”, i protagonisti reali sono due, con una fitta rete di comprimari. Colui di cui seguiamo le avventure non è lo sventurato “papà”, ma Eugène de Rastignac, un giovanotto di campagna venuto a Parigi a studiare diritto, ma che presto si rende conto che, per entrare nella buona società, nel mondo lussuoso e dorato dell’aristocrazia e dell’alta borghesia, è molto più pratico e diretto far fruttare al massimo una lontana parentela nobiliare e il carattere affascinante.
La squallida pensione periferica dove va ad abitare è un crocevia dove si intrecciano le vite di individui variegati, ciascuno con una vicenda di sconfitta alle spalle: una zitella, una ragazza diseredata, un uomo gioviale dal passato misterioso, un vecchio impiegato…
Spicca, ovviamente, la figura di Papà Goriot, un vecchio nato povero, arricchitosi con il fiuto degli affari nella confusione post rivoluzionaria, ma infine di nuovo, gradualmente, ridotto in miseria per sostenere i capricci delle due figlie, sposate ad un nobile e ad un banchiere, ma tuttavia infelici. È lui il personaggio drammatico e patetico che domina la scena con i suoi tormenti e le sue tenere illusioni, dominato a sua volta dall’unica passione per le figlie, che pure non gli dimostrano, al di là di qualche moina, affetto né riconoscenza. Eppure, come più volte ripete, sono la sua unica ragione di vita, la sua unica gioia.
(Questa lettura è particolarmente interessante per padri e genitori che ritengono sia il loro dovere proteggere i figli in ogni situazione e soddisfarli in ogni desiderio, per quanto futile: le due figlie crescono non solo ingrate, ma anche frustrate, incapaci di affrontare le difficoltà, insomma infelici).

I personaggi si affannano per le vie di Parigi, in un passaggio frequentissimo dai luoghi più miseri a quelli più sfarzosi, percorsi dalla medesima frenesia di raggiungere ciò che non si può ottenere, o che delude appena ottenuto, anche a prezzo di inganni e di tradimenti.

Tutto è teatro, tutto è illusione:l’unica certezza, pare essere lo scacco perenne dei sentimenti. Chiunque consegni la propria anima a chicchessia, dopo un periodo di felice illusione, sarà sacrificato.
Il lettore non potrà fare a meno di trovare uno spaesamento familiare. Non gli sembra più di leggere della Parigi dell’Ottocento, ma della sua società contemporanea (se si esclude l’uso di mandare messaggi scritti a mano invece che digitati su Whatsapp).

Si tranquillizzi Balzac: Papà Goriot si può intendere benissimo ovunque esista la società umana.

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