ROMANZI
Sergio Scozzacane è un impresario musicale. Lo chiamano “lo Squalo” per la forma a pinna del suo naso. Un soprannome, ma anche un destino da carnivoro: è il proprietario della casa discografica Musica Blue Records, che produce dischi a pagamento vendendo illusioni a cantanti privi di talento. Alloggiato in una pensione d’infimo ordine e sommerso dai debiti contratti con la camorra, lo Squalo progetta una improbabile uscita di scena. Ma quando tutto sembra perduto, una speranza si riaccende: Mattia, un giovane cantante che ha ancora sotto contratto per due mesi, vince un talent show televisivo, e portarlo a cantare a Sanremo sembra l’occasione di riscatto della sua vita da agente fallito e per salvare la pelle.
Ma anche il “viaggio della speranza” nella città dei fiori, che lo Squalo affronta assieme a Mattia (bella voce ma leggermente autistico) e alla sorella Sofia (cieca, bellissima e determinata), con la camorra alle costole, si rivela l’ennesimo buco nell’acqua. Con passo incalzante e capacità dissacratoria, Gianni Solla mette in scena una commedia nera sull’impossibilità di sottrarsi alla propria natura che già appare destinata a diventare di culto.
“Il fiuto dello squalo” di Gianni Solla. Dal 22 marzo in libreria. Marsilio editore.
«Le storie d’amore contraddistinte da ossessione sessuale sono un mio interesse professionale ormai da molti anni». Inghilterra, 1959. Dall’interno di un tetro manicomio criminale vittoriano uno psichiatra comincia a esporre, con apparente distacco, il caso clinico più perturbante che abbia incontrato nella sua carriera – la passione letale fra Stella Raphael, moglie di un altro psichiatra dell’ospedale, e Edgar Stark, un artista detenuto per un uxoricidio particolarmente efferato. È una vicenda cupa e tormentosa, che fin dalle prime righe esercita su di noi una malìa talmente forte da risultare quasi incomprensibile – finché lentamente non ne emergono le ragioni nascoste. Il fatto è che in questo straordinario romanzo neogotico McGrath ci scalza dalla posizione abituale, e confortevole, di lettori, chiedendoci di adottare il punto di vista molto più scabroso di chi conduce una forma singolarmente perversa di indagine: il lavoro analitico. Eppure qualcosa, forse una tensione che a poco a poco diventa insopportabile, ci avverte che i conti non tornano, e che l’inevitabile, scandalosa e beffarda verità sarà molto diversa da quella che eravamo stati costretti a immaginare. Follia è stato pubblicato per la prima volta nel 1996.
“Follia” di Patrick McGrath. Dal 21 marzo in libreria. Adelphi editore.
Si incontreranno per tre volte, ma ogni volta sarà l’unica, e la prima, e l’ultima.
“Venga, le ho detto.
Perché?
Guardi fuori, è già l’alba.
E allora?
È ora che lei torni a casa a dormire.
Cosa c’entra che ora è, sono mica una bambina.
Non è questione di ore, è una questione di luce.
Che cavolo dice?
È la luce giusta per tornare a casa, è fatta apposta per quello.
La luce?
Non c’è luce migliore per sentirsi puliti. Andiamo.”
“Tre volte all’alba” di Alessandro Baricco. Dal 21 marzo in libreria. Feltrinelli editore.
Nel 1570, a soli trentasette anni, Michel de Montaigne dà le dimissioni dalla carica di magistrato e si ritira nel castello di famiglia in Dordogna, a meditare sui lutti che l’hanno colpito di recente. È convinto che neppure a lui resti molto da vivere, né gli dispiace, perché come Lucrezio non crede che di per sé il prolungamento dell’esistenza rappresenti un piacere.
Scopre però di sbagliarsi: l’ozio, invece di assicurargli la tranquillità sperata, finisce per stimolare la mente e la sensibilità unica del nobiluomo, che si dedica alle dissertazioni divenute universalmente note come i Saggi. Montaigne scopre il potere del quotidiano, il valore del particolare, l’importanza dell’hic et nunc; scopre in se stesso una vitalità che lo porta a superare il proprio pessimismo e a elaborare una nuova filosofia esistenziale. A cercare (e trovare?) un antidoto alla paura della morte. Con perspicacia e ironia, in un libro straordinariamente godibile, Saul Frampton ci racconta uno dei pensatori più originali e divertenti del Rinascimento, uno scrittore che ha influenzato i grandi della letteratura mondiale, ma che trascende la sua epoca per parlare ancora al lettore di oggi della vita nella sua essenza e di come assaporarla appieno.
“Il gatto di Montaigne” di Saul Frampton. Dal 22 marzo in libreria. Guanda editore.
Questa trilogia è considerata unanimemente la più grande opera teatrale di Tom Stoppard. È stata scritta nel 2002 e fino ad ora è stata rappresentata solo a Londra, Tokyo e New York. Nella prossima primavera approderà in Italia – a Torino e poi a Roma – grazie alla messa in scena di Marco Tullio Giordana che è anche traduttore dell’opera e che ha radunato attorno a sé i migliori attori italiani fra i quali Jasmine Trinca, Luigi Lo Cascio, Alessio Boni, Luca Zingaretti, Michaela Cescon. 33 in tutto, tanti sono infatti i personaggi della Sponda dell’utopia nei tre momenti – Viaggio, Naufragio, Salvataggio – di cui si compone.
La trilogia ripercorre trent’anni di storia russa (1833-1863); i protagonisti sono l’anarchico Michael Bakunin, il rivoluzionario scrittore e filosofo Alexandr Herzen, il critico letterario Vissarion Belinsky e lo scrittore Ivan Turgenev. Stoppard racconta i loro sogni utopici e le loro storie private, le passioni, le delusioni, le speranze, i tormenti. Le grandi utopie dell’Ottocento rivivono così stemperate nel quotidiano quasi a mostrare come corrosiva e pericolosa sia l’utopia, che conduce alla distruzione delle vite familiari e alla rovina della dimensione privata della vita. I grandi fallimenti ideologici si intrecciano così con quelli personali in un incalzare di emozioni e colpi di scena, di battute e dialoghi in cui l’ironia si mescola con la commozione, in un ritmo sempre vivace dove la tensione si mantiene altissima.
L’azione ha inizio nella campagna russa poi i protagonisti vengono seguiti nei loro esili in Europa, tra Parigi, Londra, l’Italia. Il titolo che Stoppard ha dato a quest’opera è evidentemente ispirato dall’opera più nota di Herzen, Dall’altra sponda, una riflessione sul fallimento delle rivoluzioni del 1848.
“La sponda dell’utopia” di Tom Stoppard. Dal 22 marzo in libreria. Sellerio editore.
Non voglio dormire sola questa notte…
Caroline Lake non avrebbe mai immaginato di pronunciare queste parole a uno sconosciuto. Eppure Jack ha un effetto tutto particolare su di lei. Cosa la rende così vulnerabile, appena lui la sfiora? È un uomo dall’aspetto pericoloso, ma quegli occhi parlano chiaro, di lui ci si può fidare. Ma fino a che punto? Ciò che Caroline ancora non sa è che Jack darebbe tutto per averla, anche la sua stessa vita. Ed è questa che metterà in gioco per difenderla e per concedere a entrambi un futuro insieme.
Un romanzo carico di sensualità, che regalerà alle lettrici forti emozioni, al fianco di un personaggio maschile che rimarrà nella storia del romance più audace.
“Amanti pericolosi” di Lisa Marie Rice. Dal 22 marzo in libreria. Leggere editore.
SAGGI
Sceso da Bologna a Roma all’inizio degli anni Sessanta per suonare il clarinetto in un rinomato gruppo jazz, Lucio Dalla segue una traiettoria musicale in apparenza priva di logica: convinto da Gino Paoli a presentarsi come cantante, si butta nella mischia della canzonetta rimbalzando tra festival e Cantagiri, fino a trovare la strada giusta con 4/3/1943 e Piazza Grande. Dopo i primi successi inverte la rotta, puntando sulla canzone politica insieme al poeta Roberto Roversi: sono gli anni dei dischi densi e difficili, apprezzati dal pubblico “impegnato” ma lontani dalle vendite milionarie. Poi, Lucio comincia a scriversi da solo le sue canzoni, e diventa il Lucio Dalla che tutta l’Italia conosce e ama: un cantante capace nel corso degli anni di passare con la stessa naturalezza da L’anno che verrà a Caruso e di scippare il tormentone Attenti al lupo all’amico Ron per farne un successo enorme. Ma Lucio Dalla è stato anche regista teatrale, showman televisivo, attore cinematografico e personaggio pubblico che si è schierato a sinistra senza mai rinunciare alla fede cattolica. Entrare in contraddizione con se stesso non è mai stato un problema; restare immobile sì. La sua scomparsa, avvenuta il primo marzo 2012, è probabilmente solo un incidente di percorso: è possibile che Dalla stia allestendo un musical milionario da qualche parte. O che stia suonando il clarinetto in compagnia di un jazzista in qualche bettola malmessa. Paolo Giovanazzi, da esperto giornalista musicale, ne ripercorre la storia e le tappe della maturazione artistica, attraverso gli aneddoti più curiosi e le voci delle persone che gli sono state vicine (Roberto Costa, Ricky Portera, Giovanni Pezzoli). Da quando era un ragazzino esuberante fino alla sua dolorosa scomparsa.
“Lucio Dalla-Una vita a modo mio” di Paolo Giovanazzi. Dal 21 marzo in libreria. Aliberti editore.
«L’immaginazione economica riflette l’accuratezza della ricerca storiografica e l’eleganza della prosa della Nasar.» The Washington Post
L’immaginazione economica racconta l’epopea dei paladini della «scienza triste», che sono riusciti a immaginare un mondo migliore: più prospero e più giusto per molti, se non (ancora) per tutti.
Sylvia Nasar è l’autrice del bestseller mondiale A Beautiful Mind, tradotto in trenta paesi, vincitore del National Book Critics Circle Award per la biografia, da cui e stato tratto l’omonimo pluripremiato film con Russell Crowe. È stata per anni la corrispondente economica del «New York Times» e attualmente insegna giornalismo economico alla Columbia Graduate School of Journalism. I suoi lavori sono stati pubblicati da testate prestigiose come il «New Yorker», «Vanity Fair USA», «Newsweek». L’immaginazione economica è il suo secondo saggio.
“L’immaginazione economica” di Sylvia Nasar. Dal 22 marzo in libreria. Garzanti editore.
Questo libro è completamente diverso dalle pubblicazioni che conosciamo sui cambiamenti climatici. L’autore ci presenta le conseguenze geopolitiche causate dagli impatti ambientali legati alle mutazioni del clima, di cui né il mondo scientifico né la stampa si sono mai occupati in modo esaustivo. Questo perché l’argomento tocca i temi della sicurezza delle nazioni: per molti paesi, gli scenari legati al cambiamento climatico stanno già giocando un ruolo preponderante nella pianificazione militare. Sarà la politica, nazionale e internazionale infatti, che deciderà gli esiti di questa crisi.
Gwynne Dyer ci introduce ai mezzi concreti che a oggi possediamo per mutare la situazione – tecnologia, regolamentazione e cooperazione internazionale. Il testo presenta i diversi scenari di un futuro vicino, ovvero capitoli monografici dedicati ai paesi più “influenti” del pianeta che illustrano quali saranno le situazioni e le emergenze che si troveranno ad affrontare nei prossimi anni: la Russia del 2019, gli Stati Uniti dell’anno 2029, l’India del Nord nel 2036, la Cina del 2042 e ancora gli Stati Uniti e il Regno Unito fra una quarantina d’anni.
“Le guerre del clima” di Gwynne Dyer. Dal 22 marzo in libreria. Marco Tropea editore.
LEGITTIMARE L’ILLEGALITÀ è la sfida della politica italiana. La vicenda Andreotti è il simbolo di una storia che parte da lontano, sale su fino agli albori della Repubblica e scivola fino a oggi, alle leggi fatte apposta per fermare i processi e alla PRESCRIZIONE dei reati. Prescritto è diventato sinonimo di innocente, anche di più, come dice nella prefazione Gian Carlo Caselli: “La stragrande maggioranza dei cittadini italiani è convinta che Andreotti sia vittima di una persecuzione che lo ha costretto a un doloroso calvario per l’accanimento giustizialista di un manipolo di manigoldi”. Ma la realtà è ben diversa. Giulio Cavalli se ne assume il carico tirando i fili del processo Andreotti con questo libro che mette la verità davanti alla giustizia, perché la verità non va mai in prescrizione. In gioco, oggi, c’è la dignità di un paese e delle sue tante, troppe, innocenze di Giulio.
“L’innocenza di Giulio” di Giulio Cavalli. Dal 22 marzo in libreria. Chiarelettere editore.
Di fronte ai recenti tracolli finanziari s’impone un quesito: come è possibile che una crisi economica di proporzioni così ampie non sia stata prevista?
Ha-Joon Chang ha provato a rispondere a questa domanda rivelando le 23 cose che gli alfieri del neoliberismo ci hanno nascosto sul capitalismo.
Con humor graffiante e sfrontato sarcasmo Chang rivela i segreti e i vizi del libero mercato.
“23 cose che non ti hanno mai raccontato sul capitalismo” di Ha Joon Chan. Dal 23 marzo in libreria. Il Saggiatore editore.
Una volta, un frate benedettino inglese, Padre Griffiths, disse queste parole a Matthew Fox: «Non preoccuparti del Vaticano. Continua a fare quello che fai. Il Vaticano cadrà prima o poi, come è caduto il muro di Berlino». Con questa frase, il teologo americano apre il suo libro. Un testo duro e polemico che accusa la politica vaticana degli ultimi due papati, quello di Wojtyla e quello di Ratzinger, concentrandosi in particolare sul ruolo avuto da quest’ultimo nella definizione della Chiesa cattolica di oggi.
L’intento dell’autore è capire il momento in cui il futuro papa, da sostenitore del Concilio Vaticano II diventa sempre più critico e chiuso verso le istanze progressiste. Durante il Concilio Ratzinger aveva offerto il suo contributo alle proposte riformatrici e nel 1968 firmato il documento Dignitatis Humanae. Poi, però, qualcosa cambiò. Fox ricostruisce il percorso di trasformazione che ha reso il cardinale tedesco recalcitrante ai tentativi di riforma e individua il suo lato oscuro, legato a quelle che nel corso degli anni diverranno le istituzioni a lui sodali come Opus Dei, Legionari di Cristo e Comunione e Liberazione. Allo stesso modo mostra i suoi nemici principali, uomini la cui forza spirituale è stata messa a dura prova dall’ostracismo del “guardiano” della Dottrina della Fede, grandi spiriti da cui, secondo l’autore, dovrebbe ripartire il cristianesimo post Vaticano.
“La guerra del Papa” di Mattew Fox. Dal 22 marzo in libreria. Fazi editore.
GIALLI, NOIR E THRILLER
Una piccola città, La Rochelle, immersa in una gelida pioggia autunnale; borghesi all’apparenza insospettabili che giocano a bridge; una serie di strani delitti che viene improvvisamente a turbare la vita della città; e due personaggi – il cappellaio, agiato e rispettabile commerciante, e il «piccolo sarto» armeno con il suo perenne odore di aglio e di miseria – che si osservano in una comunicazione tragica e segreta: due sguardi consapevoli, due punti di vista contrapposti e complementari fino alla reciproca dipendenza, fino alla complicità, si affrontano in una sorta di controcanto investigativo vibrante di tensione drammatica. Nell’arco di due anni, agli esordi del suo periodo americano, Simenon, quasi ne fosse ossessionato, torna per ben tre volte sulla stessa storia: al racconto Il piccolo sarto e il cappellaio, del marzo ’47, fanno seguito Benedetti gli umili, nuova versione modificata soprattutto nel finale, e, nel dicembre del ’48, I fantasmi del cappellaio. Il passaggio dalle novelle al romanzo comporta un rovesciamento di prospettiva: l’intera vicenda – la condivisione di un terribile segreto – non è più narrata dal punto di vista del sarto armeno, ma da quello del cappellaio, di cui il lettore seguirà, attimo per attimo, il lento inabissarsi nella follia. I fantasmi del cappellaio venne pubblicato per la prima volta nel 1949. Il volume propone, in appendice al testo del romanzo, Il piccolo sarto e il cappellaio e il capitolo finale di Benedetti gli umili, che, tradotto in inglese, ottenne il premio indetto dall’«Ellery Queen’s Mystery Magazine».
“I fantasmi del cappellaio” di Georges Simenon. Dal 21 marzo in libreria. Adelphi editore.
Vienna, primi del Novecento. A parlare in prima persona – e a redigere così una sorta di memoriale a sua discolpa – è il barone v on Yosch, militare in congedo, follemente innamorato della bella Dina, andata in sposa a un celebre, osannato attore di corte. L’improvviso decesso di quest’ultimo – secondo di una serie di delitti camuffati da suicidi, che nell’arco di cinque giorni funestano come un «tragico incubo » la vita della città – avviene in circostanze tali da far convogliare ogni sospetto sul giovane barone. Il quale si lancia allora in un’accanita caccia al misterioso assassino, che pare sempre più assumere le sembianze diaboliche di «uno spettro emerso da secoli lontani»: o di una potenza arcana, del «terribile nemico» che ognuno di noi alberga in sé, assopito ma pronto a destarsi dal letargo, specie se a risvegliarlo è il richiamo dell’arte. Sempre intento a perlustrare i territori ambigui che si aprono oltre la soglia della ragione e della norma, Perutz costruisce con questo romanzo un thriller metafisico, un intrigo a scatole cinesi in cui, elusa ogni barriera di spazio e di tempo e ogni logica umana, i protagonisti, e con essi il lettore, sono ben presto costretti a scontrarsi con una dimensione del reale instabile, minacciata dalla presenza di forze demoniache, da pulsioni oscure alle quali non si può che soccombere.
“Il maestro del Giudizio universale” di Leo Perutz. Dal 21 marzo in libreria. Adelphi editore.
FANTASY
Vladimir Tod vive gli ultimi giorni di vacanza in una nuvola di felicità: non solo la bellissima Meredith ha accettato di diventare la sua ragazza ma, ogni notte, lo zio Otis gli racconta di Elysia – la comunità dei vampiri – e lo aiuta a controllare le sue abilità di mezzosangue. Ben presto, però, Otis è costretto a ripartire per la Siberia e Vlad a tornare a scuola, dove lo attende una sgradevolissima sorpresa: Henry, il suo migliore amico, lo ignora, preferendo la compagnia di un gruppo di studenti più grandi e più popolari. Come se ciò non bastasse, Vlad scopre con orrore che D’Ablo – il vampiro che più di una volta ha cercato di ucciderlo – è arrivato in città, pronto a tutto pur di assassinarlo e d’impossessarsi dei suoi straordinari poteri… Spaventato, Vlad cerca conforto in Meredith, ma anche il suo rapporto con lei si trasforma in un incubo quando lui si rende conto che è sempre più difficile resistere all’impulso di morderla e di nutrirsi del suo delizioso sangue di tipo 0 positivo…
“La ragazza del vampiro” di Heater Brewer. Dal 22 marzo in libreria. Nord editrice.
Nelle loro vene scorre sangue animale, hanno i riflessi, la forza e la ferocia dei felini. Uomini e donne in balia delle menti perverse di chi ha deciso di sperimentare sulla loro pelle. Esseri feriti e indomabili alla ricerca di un posto nel mondo, e di un’anima gemella che restituisca loro una ragione di esistere. Entità perfette, dagli sguardi penetranti e infuocati, missioni delicate da portare a termine, e poi la sensualità che irrompe implacabile. Tutto questo e molto altro ancora per una serie che colpirà nel segno.
È nei suoi sogni da sempre, da quando le ha rubato il cuore, riducendolo in mille pezzi. Lui era la sua guardia del corpo e lei l’adolescente in preda a deliri d’amore. Poi una notizia sconvolgente la colpisce in pieno petto. L’uomo che desidera con tutta sé stessa è uno degli esperimenti genetici dei quali il mondo è appena venuto a conoscenza. E lei è la sua compagna per la vita. L’inconfondibile segno sulla sua nuca parla chiaro e non può tirarsi indietro. Non ora che il destino dell’intera razza felina è nelle sue mani, non ora che il cuore del suo uomo arde di una passione così intensa da distruggerlo.
“Istinto animale” di Lora Leigh. Dal 23 marzo in libreria. Leggere editore.