ROMANZI
Elantris, la città degli dèi. Abitata da creature di una bellezza splendente, è un luogo di fulgore e magia. Un luogo di felicità eterna. Ma all’improvviso quell’eternità ha fine. Elantris diventa un luogo di tetra disperazione: i suoi abitanti, colpiti da un’orrenda maledizione, diventano misere creature i cui corpi hanno dimenticato di essere morti e la città diventa la loro tomba. E quella maledizione può colpire chiunque: anche Raoden, il principe ereditario del regno di Arelon. All’insaputa di tutti, il giovane viene rinchiuso tra le mura di Elantris, dove sarà costretto a fare i conti con una civiltà imbarbarita. Agli occhi del mondo lui è morto, anche per Sarene, la principessa che si preparava a diventare sua sposa, sperando, dopo una lunga corrispondenza, di trovare l’amore oltre le ragioni di Stato. Dovrà affrontare da sola gli intrighi di corte di Arelon e una nuova minaccia rappresentata da Hrathen, un alto sacerdote giunto dal regno ostile di Fjorden: è venuto per redimere Arelon o per distruggerla? Né Sarene né Hrathen sanno la verità su Raoden, ma forse sarà proprio lui a svelare il segreto dietro la maledizione di Elantris e a dare un nuovo futuro al suo regno. Un’opera ispirata e originale che ha rivelato Brandon Sanderson come una delle maggiori promesse della letteratura fantasy contemporanea.
“Elantris” di Brandon Sanderson. Fanucci editore.
Venezia, 1796. Lorenza, la giovane figlia del barone Marianin, sa che la attende un matrimonio senza amore e vuole concedersi un’ultima giornata di libertà tra le calli invase dalla folla colorata e festante del Carnevale. Bellissima e spavalda, non sa che la frenesia e la confusione nascondono grandi pericoli per una ragazza sola e sta per essere vittima della violenza di due uomini mascherati. Ma in suo soccorso arriva la più fosca e sinistra delle maschere: la baùta. Chiunque si nasconda dietro quel volto di cartapesta, ha negli occhi e nella voce il fascino della notte che è insieme rifugio dei briganti e covo delle stelle. Aristocratico o spia, la baùta non vuole rivelare il suo nome, trincerandosi dietro la sua fermezza elegante e decisa. Lorenza sa che non riuscirà a dimenticarlo, senza immaginare che poco tempo la separa dall’incontrarlo di nuovo… L’uomo misterioso è un’ombra tra le ombre che si muovono nella fitta rete di inganni della politica veneziana, in cui Lorenza sarà presto coinvolta in un crescendo di rivelazioni fatali e infuocata passione.
“Il gioco dell’inganno” di Adele Vieri Castellano. Leggere Editore.
Meglio una verità che lascia senza speranza o continuare a credere nelle bugie? Sky non ha mai provato il vero amore: ogni volta che ha baciato qualcuno, ha solo sentito il desiderio di annullarsi, nessuna emozione, nessuna dolcezza. Ma quando Sky incontra Holder, ne è subito affascinata e spaventata insieme. C’è qualcosa in lui che fa riemergere quello che lei aveva spinto nel profondo della sua anima, il ricordo di un passato doloroso che torna a turbarla. Sebbene sia determinata a starne lontano, il modo in cui Holder riesce a toccare corde del suo cuore, corde che nessuno riesce neppure a sfiorare, fa crollare le difese di Sky. Il loro legame diventa sempre più intenso, ma anche Holder nasconde un segreto, che una volta rivelato cambierà la vita di Sky per sempre. Soltanto affrontando coraggiosamente la verità, senza rinunciare all’amore e alla fiducia che provano l’uno per l’altra, Holder e Sky possono sperare di curare le loro ferite emotive e vivere fino in fondo il loro rapporto. Un romanzo toccante e intenso come solo il primo amore può essere.
“Le coincidenze dell’amore” di Colleen Hoover. Leggere Editore.
Nelle lande selvagge del Wyoming, una storia di amore, crimine e follia: un romanzo appassionato e coinvolgente. Reece Gilmore è l’unica sopravvissuta a una terribile strage, e ha impiegato anni per lasciarsi alle spalle quella vicenda. Si stabilisce nell’Angel’s Fist, nel Wyoming, per cominciare una vita normale. Una sera, sulle rive del lago Snake River, mentre osserva il panorama col suo binocolo nota una coppia che discute sempre più animatamente; poi, in un attimo, l’uomo aggredisce la donna, e la strangola. Reece chiede aiuto alla prima persona che incontra, il solitario e scontroso Brody, ma quando torna con lui sulla scena del delitto, non c’è nulla che possa testimoniare quanto è accaduto. E nonostante nessuno – o quasi – le creda, lei è certa di quanto ha visto, e non avrà pace finché non sarà riuscita a trovare l’assassino potendo contare solo sull’amore di Reece che le farà scoprire un mondo di erotismo e sensualità da tempo dimenticato.
“Il mistero del lago” di Nora Roberts. Leggere Editore.
La vita di Phoebe MacNamara, tenente della polizia di Savannah, è stata segnata per sempre quando, da bambina, è stata minacciata per ore da un folle sequestratore. Oggi è la migliore tra i negoziatori in caso di sequestro di ostaggi, e mette in gioco la propria vita ogni giorno per sventare situazioni esplosive e salvare vite umane in pericolo. Phoebe sa quando è il momento di attendere e quando occorre entrare in azione, anche rischiando il tutto per tutto. È proprio la combinazione tra sensibilità e coraggio ad affascinare Duncan Swift. Dopo averla vista salvare uno dei suoi impiegati che stava per tentare il suicidio, Duncan vuole a tutti i costi portare nella propria vita quella donna così attraente e decisa. Phoebe è abituata a stare da sola, eppure nessuna delle sue abilità di mediazione riesce ad allontanarlo da lei… L’emozionante storia di una donna capace di lanciarsi senza paura nel pericolo… ma che dovrà mettere da parte il coraggio per far entrare l’amore nella sua vita.
“Due vite in gioco” di Nora Roberts. Leggere Editore.
Nati sul fortunato blog con lo stesso nome, ed evolutisi negli anni tra riviste, radio, fumetti e quotidiani, gli spaesati ‘personaggi precari’ raccontano un panorama umano stralunato e perennemente in affanno, ma vigile e disperatamente autoconsapevole. Vanni Santoni, con questo progetto di lungo corso che vede oggi la sua edizione definitiva in volume, ha effettuato un salto concettuale, portando la narrazione del precariato dalla semplice cronaca alla stessa struttura del testo, e dando vita a un vero e proprio universo di monadi stranite, ironiche, malinconiche, spietate.
“Personaggi precari” di Vanni Santoni. Voland editore.
Ci sono posti dove di notte tutto appare diverso. Come nel supermercato aperto 24 ore su 24 dove Andrea, quarant’anni e un matrimonio fallito alle spalle, passa quasi ogni sera, rincasando dal lavoro al giornale, a rimediare una busta di Farro Express: nonostante la somiglianza con un famoso chef onnipresente in tv, infatti, in cucina è un disastro totale. Tra le corsie del supermarket è facile attaccare discorso e continuare la serata sul divano. E le donne sono le più disparate: la modella ventenne con il complesso di Edipo, l’escort di lusso in vena di chiacchiere, la mamma separata che tenta di rifarsi una vita. Ma quelle storie che durano una sera sono davvero ciò che Andrea desidera? Tra i consigli culinari delle sedotte e abbandonate, la rubrica di cuori solitari che il giornale gli ha appena affidato, una mamma tecnologica che trova un fidanzato su Facebook, e quella ragazza che lavora alle casse e sembra solo un’amica, la vita di Andrea è sul punto di cambiare: sotto quei modi da scapolo incallito si nasconde forse un inguaribile romantico che vuole tornare a credere nell’amore?
“L’amore è servito” di Guido Bagatta. Fabbri editore.
Séverine Sérizy è una giovane ed elegante signora della medio-alta borghesia parigina. Sposata con un promettente chirurgo, conduce una vita agiata. Tuttavia, non è felice. Forse a causa di un tentativo di violenza subita quando era piccola (ma di cui non conserva alcun ricordo cosciente), Séverine ha una vita sessuale problematica, tra frigidità e desideri al limite della perversione. Un giorno scopre che una donna appartenente al suo stesso ambiente ha deciso di fare la prostituta in una casa d’appuntamenti in rue Virène. La notizia la turba e la intriga al tempo stesso. Come attirata da una forza irresistibile, Séverine si reca in rue Virène. Dopo un primo momento di naturale imbarazzo e dopo qualche indecisione, la giovane donna prende un impegno con la tenutaria Anaïs: incontrerà i clienti ogni pomeriggio dalle 14 alle 17. Pomeriggio dopo pomeriggio prende forma la doppia vita di Séverine. L’azzardo di vivere due esistenze parallele regge per un po’ di tempo, fino al giorno in cui tutte le sicurezze di Séverine vanno in briciole.
“Bella di giorno” di Joseph Kessel. E/O editore.
Boca Grande è la capitale di un piccolo stato dell’America latina, uno di quei paesi da un colpo di stato all’anno dove non cambia mai niente. Un giorno a Boca Grande arriva Charlotte Douglas, una donna nordamericana smarrita e magnetica. Nessuno sa chi sia, cosa cerchi o cosa ci faccia a Boca Grande. Charlotte è una donna bella e di classe, ricca e affascinante, che in cuore non ha altro che confusione e vuoto: la vita le ha fatto delle promesse (una famiglia, l’amore, la serenità) ma lei le ha fraintese, ha perso delle persone care, si è trovata sola, e ora è arrivata a Boca Grande per dimenticare, accompagnata solo dal suo fascino. Un libro straordinario fatto di corde sottili, che toccano il cuore andando oltre la trama, come musica: come se i drammi esistenziali di Richard Yeats incontrassero il più alto minimalismo di Carver, l’asciuttezza delle parole sposa il fuoco del vuoto e del dolore dei personaggi.
“Diglielo da parte mia” di Joan Didion. E/O edotore.
Pur di evitare qualsiasi conflitto, Natalie è disposta a tutto: spesso preferisce dire una bugia «bianca» che esprimere ciò che pensa davvero, e pur di assecondare le pretese della sua bislacca famiglia ha rinunciato al sogno di diventare una chef. Ora sta per sposarsi, ma invece di organizzare il matrimonio secondo i propri desideri cerca come sempre di accontentare tutti: la madre nevrotica, la sorella viziata, il fidanzato egocentrico fissato con il fitness, perfino la parrucchiera che le ha fatto un’acconciatura terrificante… Una sera, però, Natalie accompagna la sua migliore amica Meg a uno spettacolo di magia e finisce per essere ipnotizzata: d’ora in poi potrà dire sempre e soltanto la verità, nient’altro che la verità. Dall’istante in cui pensieri e opinioni cominciano a uscirle di bocca senza più filtri, si mette in moto un’irresistibile reazione a catena che rischia di mandare completamente all’aria la sua vita, a partire dalle imminenti nozze. A Natalie non resta che mettersi alla ricerca del misterioso ipnotista per fargli annullare l’incantesimo, ed è seguendo le sue tracce che si ritrova nel paesino di Little Trooley, e nel pub dell’affascinante e ruvido Riley. Natalie non è a caccia di avventure, vuole solo tornare a casa, riprendere la tranquilla esistenza di sempre e sposarsi… ma è proprio questa la verità? Quando non puoi fare altro che essere completamente e spudoratamente sincera con tutti gli altri, puoi ancora mentire a te stessa?
“Come per magia” di Kirsty Greenwood. Tre60 editore.
La fine di una storia d’amore importante, che si tratti di una decisione presa oppure subita, è un’esperienza dolorosa, spesso legata a una sensazione di fallimento e a una serie di faticosi cambiamenti. Gina Kästele, con un sapiente mix di competenza professionale e capacità di empatizzare, prima analizza i tipici «sintomi» associati a una separazione e suddivide in «tipi» le reazioni più diffuse (lo struzzo, la vittima, il vendicatore…), poi propone una serie di esercizi e rituali di auto-aiuto per prendere le distanze dal proprio ex, curare il cuore spezzato, chiudere con il passato e aprirsi a nuove prospettive. Perché la fine di una relazione può diventare l’occasione per ritrovare se stessi e riscoprirsi più forti, vitali e pronti per innamorarsi di nuovo.
“E cancello il tuo nome” di Gina Kästele. TEA editore.
Penelope, giovane londinese in carriera, perde in un incidente d’auto il suo amato Adam. Il lutto, la perdita e la solitudine lasciano cicatrici profonde difficili da rimarginare. In soccorso arriva la sorella Addison, donna dinamica e intraprendente che la invita a vivere con lei e la sua famiglia. In quella splendida villa di campagna Penelope non trova l’agognata pace, ma solo altri problemi: il matrimonio tanto decantato della sorella è oramai a pezzi e fra Addison e suo marito Ryan, vittima di un incidente e costretto sulla sedia a rotelle, l’amore ha lasciato il posto all’incomprensione. I litigi si susseguono e Penelope si trova al centro di una crisi senza fine. L’unica soluzione per uscire dall’incubo sarà prendersi cura del giardino, il grande giardino abbandonato della villa. Il lavoro quotidiano, la cura dei fiori e l’amicizia con Tristan, il vivaista del paese, offriranno a Penelope l’occasione per riscattarsi e riprendere in mano la propria vita, per ricominciare e lasciarsi alle spalle il passato.
“L’ultimo battito del cuore” di Valentina Cebeni. Giunti editore.
Slughy, la levriera venuta dal deserto in Italia e terrorizzata da qualsiasi tipo di scala; i cani dell’infanzia Rio e Ras, compagni di avventure cittadine; e Medoro, meticcio cacciatore di piccoli squali nei reefs degli atolli Tuamotu, nel sud Pacifico; gli springer spaniel Oliva e Oliver, marito e moglie, lei vispa e coraggiosa al punto da venir promossa marinaio scelto durante una tempestosa traversata dell’Egeo, lui distratto fino a perdersi per le strade di Roma costringendo i padroni a lunghe ricerche… Questi e altri cani hanno accompagnato Folco Quilici in una sorprendente vita quotidiana e in viaggi straordinari. Con la loro intelligenza, la loro simpatia, il loro amore silenzioso e tenace sono stati presenze preziose: i loro occhi lucidi e buoni hanno offerto una lente speciale attraverso cui osservare il mondo, il loro fiuto ha catturato insospettabili scie. Con voce divertita e commossa Folco Quilici dà vita a una galleria di vicende tenere, bizzarre, emozionanti, raccontandoci quelle che lui stesso definisce “grandi storie d’amicizia, anzi: d’amore”. Ai suoi piedi, mentre scrive, si accoccolano i fedeli Pioppo e Lenticchia: i due bassotti, oggi suoi compagni di nuove imprevedibili avventure.
“Cani & cani” di Folco Quilici. Mondadori editore.
Per migliaia di chilometri, in auto, a piedi, su traghetti, bus e funivie, una carovana piena di colori tenta di stare dietro al ritmo furibondo imposto dai ciclisti che in tre settimane girano tutta l’Italia, dalla costiera amalfitana agli aspri profili del Vajont. Fa parte della carovana anche uno scrittore, che fin da bambino sognava di partecipare al Giro d’Italia e affronta questa avventura con entusiasmo assoluto, pronto a infiammarsi per l’epica che il ciclismo da sempre sprigiona. Ma presto scoprirà che la tenacia e la passione dei corridori sono solo una parte della storia. Perché sarà proprio tutto quello che accade intorno alla corsa a rendere il viaggio strepitoso. Lungo le strade secondarie, nel cuore selvatico o cementificato della provincia italiana, si rischia di perdersi a ogni bivio mentre si incontrano folle festanti e personaggi clamorosi, paesini pazzeschi come la gente che li abita, assessori dediti alla promozione di figlie cantanti, pompieri ballerini di break dance, maturi musicisti da pianobar che cercano di infilarsi in casting riservati agli adolescenti, oscuri poeti a caccia di editori… le mille impossibili follie che solo la vita vera ci può regalare. Alla passione ardente per il ciclismo – grandissima metafora della fatica e della gloria nascosta a ogni curva della vita – Fabio Genovesi unisce il suo impareggiabile umorismo, facendo di queste pagine la cronaca di un’impresa sportiva straordinaria e insieme il racconto stralunato e memorabile del nostro Paese, delle sue debolezze e dei suoi grandi sogni.
“Tutti primi sul traguardo del mio cuore” di Fabio Genovesi. Mondadori editore.
«L’amore per crescere ha bisogno di muri, proprio come l’edera.» Nonna Comasia ha insegnato questo a Francesco, detto Veleno, e lui lo ricorda ogni giorno. Timido e solitario, fino ai quattordici anni è vissuto immaginando vite eroiche e ammirando i coetanei più intraprendenti. Il suo universo quotidiano, nel paese pugliese dove vive, è quello della scuola, con regole e muri che sembrano fatti per essere invalicabili, non certo per nascondere gioie proibite. Fino all’incontro con Donatella Telesca, professoressa di Educazione tecnica. Lei ha il doppio degli anni di Veleno, eppure veste in modo più simile a lui e ai suoi amici Mimmo e Nappi che alle altre insegnanti. Ha la pelle candida, ma nasconde un’ombra che agisce come una calamita sui suoi giovani allievi: somiglia forse a quella che abita ogni adolescenza, presto dimenticata negli anni in cui si cresce e si impara a adeguarsi alle leggi del mondo. La Telesca siede tra i banchi, ascolta i ragazzi, li guarda come nessuno ha mai fatto prima. Nasce un’attrazione irresistibile, destinata a essere scoperta nel clamore dello scandalo. Un’attrazione imperdonabile, interrotta con la massima violenza. Per ristabilire l’ordine ognuno deve essere rimesso nella casella che gli spetta: Nappi, Mimmo e Veleno, ragazzi plagiati da raddrizzare e “reinserire”; Donatella, la plagiatrice da punire. Veleno scopre allora una solitudine più profonda, l’isolamento di chi supera la linea d’ombra dei sentimenti leciti, e contro la famiglia, contro la norma che gli impedisce di amare, costruisce il suo onore, il futuro, la sua legge che non umilia né separa. Veleno saprà aspettare, costruirà tutto intorno al silenzio dell’attesa, e con gli occhi rinnovati dal desiderio si accorgerà di essere circondato da amori che sono tali proprio perché proibiti – l’amore eterno di Comasia per il nonno disperso in guerra, quello impossibile tra Walter, paralizzato dopo un incidente, e la bellissima Azzurra, la carnale devozione dei paesani al culto dell’Addolorata… Scritto per frammenti affilati e abbacinanti come gli spigoli d’ombra che si stagliano nel sole del Sud, rapsodico ed emozionante come la memoria di una stagione perduta, Il libro dell’amore proibito è un romanzo sul desiderio, sugli amori impossibili e la cieca, folle fedeltà a un sentimento che non ha barriere.
“Il libro dell’amore proibito” di Mario Desiati. Mondadori editore.
Un motoscafo della polizia attraversa a tutta velocità la baia di Miami, a bordo Nestor Camacho, un giovane agente di origine cubana che crede nella giustizia e nel suo lavoro. Ma a guidare quel motoscafo è Tom Wolfe, lanciato a rotta di collo dentro la sola città al mondo in cui gente che arriva da un paese straniero, che parla una lingua straniera e ostenta un’altra cultura, ha preso legittimamente il potere. Miami è un crogiolo di razze e culture in cui molti, maledizione!, non si integrano, non si fondono affatto. Il sindaco cubano e il capo della polizia nero; lo scatenato reporter e il timido editor del “Miami Herald”, appena usciti da Yale; lo psichiatra inglese specializzato in disturbi sessuali, che ha una relazione rovente con la sua infermiera cubana e tiene sulla corda il suo paziente più importante; il professore haitiano che pensa di essere francese e non sa come tenere a bada il figlio adolescente, fiero della sua identità creola. E poi ci sono i ricchi collezionisti che spendono insensatamente decine di milioni in opere d’arte contemporanea alla Miami Basel Art; gli spacciatori neri in guerra con i poliziotti cubani; gli spettatori della regata del Columbus Day che non aspettano altro che le feste del dopo-gara; condomini pieni di pettegoli ex newyorkesi in pensione, per non parlare dei loschi magnati russi. Con lo stile tagliente, inconfondibile e ironico che ne ha fatto un simbolo della letteratura americana degli ultimi anni, Tom Wolfe racconta Miami nella complessità delle sue contraddizioni, fino a chiedersi: potrà essere questo il modello della città del futuro?
“Le ragioni del sangue” di Tom Wolfe. Mondadori editore.
Dopo aver narrato gli amori impetuosi che hanno stravolto le vite di Gabe Hamilton e Jace Crestwell, Maya Banks chiude la trilogia “Passione senza tregua” con la storia di Ash McIntyre. Come i suoi amici e soci di lavoro – spregiudicati, ricchissimi e pronti a tutto – Ash ha sempre avuto idee poco convenzionali per quanto riguarda il sesso. Anche lui è un dominatore, preferisce che le sue donne siano sottomesse e le ha sempre condivise con Jace. Ma ora che Jace è coinvolto in una relazione con una ragazza che non ha nessuna intenzione di spartire, Ash si sente tagliato fuori. Nel giro di pochi mesi i suoi due migliori amici hanno costruito legami solidi, sono decisamente cambiati rispetto a un tempo. Ash quasi non li riconosce più, è spiazzato. Piano piano però comincia a capire che, senza Jace, può avere interamente il controllo della situazione, le uniche regole che deve seguire sono le sue, e questo inizia a intrigarlo molto. Ma l’inaspettato incontro con Josie sembra scardinare ulteriormente qualsiasi sua convinzione: lei lo turba, lo travolge, è tutto ciò che lui desidera. Ash non avrebbe mai creduto che l’unica donna che ha sfacciatamente rifiutato le sue proposte sarebbe stata in grado di spingerlo fino al limite. Al limite estremo della passione…
“Furia” di Maya Banks. Mondadori editore.
La lunga vita di Martin Buber (Vienna 1878 – Gerusalemme 1965) è segnata da una formidabile presenza in diversi campi del pensare e dell’operare: prima nel Reich guglielmino, nella Germania di Weimar e in quella dei primi cinque anni hitleriani e poi, a partire dal 1938, in Palestina e nello Stato d’Israele è impressionante la capacità e versatilità d’intervento con cui Buber commenta e interpreta, dal punto di vista ebraico, ma non solo, le guerre, le rivoluzioni, le democrazie e i totalitarismi del Novecento. Di grande respiro sono le sue riflessioni sul concetto di nazionalismo, sul rapporto fra etica e politica, fra politica e religione, sul pacifismo, la disobbedienza civile, la pena di morte. E poi la Shoah, la colpa, la responsabilità. Fra l’inizio del secolo e la fine della Grande Guerra Buber disegna in Germania e in Austria un suo netto profilo di interprete dell’ebraismo europeo fino a diventare un’autorità indiscussa (anche se spesso avversata), nonché una figura di culto per la gioventù ebraica di lingua tedesca. Con le sue riscritture delle leggende chassidiche è l’autore più importante nel transito verso Occidente della cultura ebraica dell’Est europeo, di cui promuove l’affermazione letteraria in Germania e nel mondo. Esiste infatti un’intenzione costante nella biografia intellettuale di Buber: recuperare, dell’ebraismo, gli elementi fondanti, costitutivi, distintivi; rinsaldare l’ebraismo nella coscienza della propria specificità e fisionomia cultural-nazionale, che sia capace di imporsi, all’interno del pensiero europeo, nella sua valenza di insostituibile componente dell’umanesimo moderno, di parte irrinunciabile del dialogo interconfessionale, ma anche, e prima di tutto, di fertile confronto tra le culture e le filosofie. È questa la prospettiva del “Rinascimento ebraico” con cui Buber ha inteso scuotere le coscienze sopite degli ebrei tedeschi assimilati, ormai lontani da ogni tradizione e da ogni sapere riguardante l’ebraismo, per restituire loro il senso concreto dell’appartenenza a una cultura che era quanto di più vivo e attuale i tempi avessero da offrire.
“Rinascimento ebraico” di Martin Buber. Mondadori editore.
Haviland Tuf, ovvero il viaggiatore delle stelle. Ma non aspettatevi un baldanzoso astronauta il cui fisico aitante viene messo in risalto da un’attillata tutina spaziale. No, il signor Tuf è proprio come non te l’aspetteresti. Altissimo, pelato, pallido, decisamente sovrappeso, e soprattutto molto, molto flemmatico. Vegetariano convinto, amante dei gatti, ecologista militante, per uno scherzo del destino si trova a comandare un enorme vascello, l’Arca, l’ultima nave inseminante dello svanito Corpo Genieri Ecologici. Be’, non proprio a comandare, visto che ne è anche l’unico occupante non felino… A bordo dell’Arca, trenta chilometri di lunghezza, Tuf vaga per la galassia alla ricerca di mondi in pericolo cui offrire i propri servigi. E si trova ad affrontare alcuni dei più terribili “cattivi” che l’universo abbia mai conosciuto… Dalla geniale penna di George R. R. Martin, una profetica raccolta di storie che affrontano temi “importanti”, come la minaccia ambientale e i pericoli del potere assoluto, animata da un umorismo nero e irresistibile.
“Il viaggio di Tuf” di George R.R. Martin. Mondadori editore.
Discordie con il partner o con i colleghi, insicurezza, difficoltà finanziarie. La recente crisi economica ha fatto letteralmente “perdere il sonno” a tantissime persone: negli ultimi anni, infatti, i problemi di insonnia si sono diffusi sempre più e si calcola che circa una persona su tre in Occidente ne soffra. E se alle preoccupazioni, più o meno giustificate, aggiungiamo le cattive abitudini che spesso inconsapevolmente adottiamo, diventano davvero tanti i fattori che possono rovinare un sano riposo notturno, così fondamentale per il nostro benessere psicofisico. Come risolvere la situazione? Per i più piccoli Eduard Estivill ha messo a punto un famoso metodo che insegna loro a dormire serenamente. E per i grandi? In questo libro il celebre medico spagnolo ricorre alla sua lunga esperienza e, anche attraverso casi clinici effettivamente affrontati nella Clinica del Sonno da lui diretta, mostra come adattarsi alle diverse situazioni, compresi i viaggi e gli effetti del jet lag; soprattutto, spiega in maniera efficace come superare stress e ansie per assicurarsi un sonno ristoratore che ci renda più attivi, brillanti, produttivi. Insomma, dormire di più, dormire meglio di notte, per essere più svegli di giorno.
“Non perdere il sonno” di Eduard Estivill. Mondadori editore.
La fine di Nashira è vicina, e sulle sue terre riarse Talariti e Femtiti, razze da sempre nemiche, continuano a combattere una guerra sanguinaria, ignari del destino che presto li annienterà. Talitha e Saiph appartengono a due popoli diversi, ma lottano per una missione comune: salvare Nashira e scoprire le origini di Verba, la creatura millenaria sopravvissuta a due catastrofi. La risposta è custodita nelle profondità della terra, il luogo inviolato in cui secondo la religione dimorano gli dei, il mondo segreto in cui viveva l’antichissimo popolo da cui Verba discende. Ma una terribile profezia grava su Saiph, e lo spingerà a prendere una decisione irrevocabile. Talitha, braccata dai ribelli e dai soldati talariti, sarà di nuovo costretta a scegliere: lottare per Nashira o seguire Saiph? La sua vita è a un bivio, mentre i due astri che da sempre hanno segnato il fato di Nashira si preparano a riversare sul pianeta un¿apocalisse di fuoco.
“I Regni di Nashira – 3. Il sacrificio“ di Licia Troisi. Mondadori editore.
RAGAZZI
Sono passati solo pochi mesi, ma Antonio è cresciuto in fretta, mentre sta per concludere la quinta elementare. «A volte ci vuole poco per crescere in fretta», gli ricorda spesso suo padre. «Basta fare le esperienze giuste». Dev’essere proprio così, perché Antonio di esperienze ne ha fatte e ne farà ancora tante. Sulla sua strada incontrerà tanti adulti. Gli adulti lo incuriosiscono: a volte dicono e fanno cose giuste, ma a volte ne dicono e fanno anche di veramente strane. Per esempio, perché nonno Alberto è ancora così irritato con sua madre? Che cosa prova davvero suo padre quando incontra i lettori delle storie che scrive? Come mai i suoi genitori a volte parlano sottovoce di lui? Antonio sta per lasciare la scuola elementare e si prepara per la scuola media. Come gli andranno le cose? Le pagine del romanzo sono state composte con uno speciale carattere eccellente per i dislessici, ottimo per tutti!
“Antonio e le cose dei grandi” di Angelo Petrosino, con un racconto a fumetti di Laura Stroppi. Angelo Petrosino. Sonda editore.
Quante sorprendenti verità potrebbero venire a galla se le mummie di un cimitero decidessero di rompere il secolare silenzio che le avvolge e di mettersi a raccontare le proprie memorie? Le catacombe del mistero ci narra la straordinaria esperienza di Dario e Giada, un giovane ricercatore universitario e una bimba ricciolina e testarda, all’interno delle Catacombe dei Cappuccini di Palermo, un luogo simbolo della città e della sua storia, tanto macabro e spettrale quanto suggestivo. Insieme, Dario e Giada incontreranno tanti incredibili personaggi: il saggio Fra’ Silvestro, sempre preso dai suoi acciacchi, la Signora-Moglie e il Signor-Marito, con i loro battibecchi, il gigante buono Bartolomeo Megna, l’aristocratico Uomo-Falena, la piccola Rosalia (e il suo misterioso imbalsamatore, Alfredo Salafia), il “dongiovanni” Antonino Prestigiacomo, i sempre vigili soldati Paolo Ragona e Giulio Enea e l’elegante vescovo di Ermopoli, Agostino Franco. Personaggi buffi e stravaganti, incontri inaspettati e vicende curiose, prima fra tutte quella della piccola Rosalia, morta di polmonite all’età di due anni: un’avventura che prende spunto dalle ricerche di Dario Piombino-Mascali, conservatore delle Catacombe dei Cappuccini, ma anche dalla storia e dalle tradizioni siciliane, in cui vita e morte si completano a vicenda e in armonia, nella consapevolezza che siamo tutti parte dello stesso racconto.
“Le catacombe del mistero” di Alessia Franco. Navarra Editore.
La canzone scritta da Ringo Starr diventa una storia illustrata raccontata ai bambini. E nel cd all’interno del libro scegli se ascoltare la canzone cantata da Ringo o divertirti cantando in karaoke il testo in italiano sulla versione strumentale.
“Octopus’s Garden” di Ringo Starr. Mondadori editore.
Theodore Boone ha smascherato ladri e assassini e, per avere solo tredici anni, ha già ottenuto grandi successi: senza dubbio diventerà un grande avvocato. Ma quando Strattenburg, la città in cui vive, rischia di essere sconvolta dalla costruzione di una nuova tangenziale, tutto cambia: i migliori amici di Theo perderanno le loro case, il fiume sarà inquinato, e così l’acqua potabile, i raccolti… Tutto questo per risparmiare ai cittadini un piccolo ingorgo di traffico. Theodore allora decide di aiutare i suoi amici nella sua avventura più pericolosa: ma rischiare è necessario per evitare la catastrofe ambientale. Senza mai arrendersi, perché la posta in gioco è troppo alta.
“Theodore Boone 4 – Dalla parte giusta” di John Grisham. Mondadori editore.
SAGGI
Sono moltissimi i giovani che lasciano ogni anno l’Italia per intraprendere un percorso umano e professionale in paesi più dinamici e più ricchi di opportunità. Ma vivere da italiani espatriati non è facile, e dopo trent’anni all’estero Barbara Serra ne sa qualcosa. Giornalista affermata e prima conduttrice straniera di un TG britannico, è ora uno dei volti più noti e popolari della rete televisiva internazionale Al Jazeera English. Barbara si sente italiana, ma un’italiana atipica a cavallo di tre mondi: quello delle origini, quello anglosassone di adozione, dinamico, efficiente e spietato, e quello professionale di Al Jazeera, finestra sul nuovo mondo globalizzato. In questa zona di confine ha dovuto scontrarsi con i tanti stereotipi che caratterizzano la percezione del nostro paese all’estero: la pigrizia, la disorganizzazione, l’eccessiva dipendenza dalla famiglia. In questo suo primo libro Barbara Serra rovescia i luoghi comuni, mostrando le vere differenze culturali e lavorative fra l’Italia e il Nord Europa. E scopre che, inseriti in un contesto aperto, gli italiani sanno vincere sfoderando le loro caratteristiche migliori: la creatività, la propensione alle relazioni personali, la duttilità, la passione per il lavoro ben fatto. Che, insomma, tra l’efficientismo di matrice anglosassone e l’improvvisazione assoluta c’è una terza via: ed è una via italiana. Gli italiani non sono pigri è il racconto di un’esperienza esemplare di cui Barbara Serra non nasconde le difficoltà: oggi in Italia auspichiamo tutti più meritocrazia scordandoci che essa è sempre accompagnata dall’ambizione e dalla competizione più estreme; e che l’altra faccia del successo è il fallimento. È un’inchiesta che attinge a testimonianze di italiani affermati come Nerio Alessandri, Vittorio Colao, Fulvio Conti, Fabiola Gianotti, Diego Piacentini, Giuseppe Vita. È una riflessione sul senso di essere donna oggi, in Italia e nel resto del mondo. È un libro che può ispirare e guidare la generazione Y del nostro paese, le sue ambizioni, le sue speranze.
“Gli italiani non sono pigri “ di Barbara Serra. Garzanti editore.
I lati oscuri della rivoluzione digitale. Con il gps è impossibile perdersi – senza gps non siamo più in grado di muoverci. I PC ci hanno alleggerito di parecchio il lavoro mentale – e ci stanno atrofizzando il cervello, che è un muscolo che non abbiamo più occasione di allenare. Con il ‘copia e incolla’ faccio tutto in un attimo – e non mi accorgo che l’uso di Word ci fa disimparare a leggere e scrivere. Facebook dice di volerti aiutare ad «aprire e condividere il tuo mondo con gli altri» – ma dove si impara nei social network l’autoregolamentazione, il controllo delle situazioni, la gestione del contatto umano? Con Google posso trovare tutto ciò che voglio – o tutto ciò che vogliono i motori di ricerca, che annullano il nostro controllo dell’apprendimento. Con il mio tablet, comodamente seduto in poltrona, ho il mondo a portata di un touch – e in cambio ho anche: insonnia, depressione, obesità, problemi al sistema cardiovascolare e muscolo-scheletrico
“Demenza digitale” di Manfred Spitzer. Corbaccio editore.
La mattina del 4 luglio 1966 don Antonio avrebbe dovuto celebrare una messa funebre per un capobastone di Ciminà, piccolo paese in provincia di Reggio Calabria, ma venne ucciso in un agguato prima di riuscire a raggiungere la chiesa: le perizie balistiche accertarono che il sacerdote aveva sparato contro i suoi assassini per coprirsi la fuga. Suor Rosa, la sorella del boss Paolo Martino, cugino del padrino di Archi, Paolo De Stefano, sfruttava le proprie conoscenze per acquisire informazioni riguardanti eventuali procedimenti penali in corso nei confronti del fratello. Nel 2007 il boss Vincenzo Gioffrè entra a far parte del comitato per l’organizzazione della festa in onore della Madonna dei Poveri di Seminara. Anni prima, il sindaco neoeletto aveva tentato di modificare il percorso della processione per impedire che il fercolo della Madonna proseguisse, come da tradizione, fino alla casa del boss locale, ma le sue disposizioni vennero disattese e, qualche giorno dopo, per ribadire chi comanda, venne dato fuoco al municipio. A partire dall’Ottocento e per decenni gli uomini della ‘ndrangheta hanno beneficiato del silenzio e dell’indifferenza (spesso interessati) della Chiesa. Solo dagli anni Cinquanta cominciano a registrarsi le prime denuncie e le prime lettere pastorali, e la ‘ndrangheta diventa un «cancro esiziale». Nicola Gratteri, procuratore aggiunto presso la Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, e Antonio Nicaso, studioso tra i massimi esperti mondiali di ‘ndrangheta, raccontano le storie dei tanti sacerdoti e vescovi che hanno accettato le logiche della ‘ndrangheta, e dei pochi che, invece, hanno avuto il coraggio di far sentire la propria voce e di denunciare un’organizzazione criminale che ha spesso modellato i propri riti di affiliazione sulle cerimonie liturgiche della tradizione cattolica, servendosi delle feste religiose e dei simboli cristiani per creare alleanze, costruire vincoli e rafforzare così il proprio potere. E lanciano un chiaro messaggio: o si consolida la coraggiosa esperienza pastorale finora maturata o il potere devastante della ‘ndrangheta continuerà inesorabilmente ad affermarsi nelle città, nei paesi, nelle campagne, ma soprattutto tra i giovani. «La speranza c’è e si chiama Francesco. Se riuscirà a dimostrare che la linea più breve tra due punti non è l’arabesco, come sosteneva Ennio Flaiano, vinceranno le ragioni della speranza. Ma tra quei due punti, bisognerà tracciare una linea retta. Solo allora i mafiosi resteranno fuori.»
“Acqua santissima” di Antonio Nicaso e Nicola Gratteri. Mondadori editore.
«Siamo legati a una strana idea della politica. Non la consideriamo lo strumento che dovrebbe permetterci di vivere meglio, ma una religione, nei confronti della quale c’è solo fede cieca e nessuna voglia di ragionare. Si procede senza valutare il proprio interesse, comportamento tipico di un Paese che non sa cosa sia la patria, quindi si attacca a un partito, a una confessione religiosa, talvolta al calcio. Tutto, pur di non riconoscersi come popolo unico e come patria.» Gennaro Sangiuliano e Vittorio Feltri ripercorrono le vicende fondamentali del dopoguerra, dalle origini della Repubblica fino alla nostra desolante attualità, per giungere a una conclusione sconfortante: l’Italia è una Repubblica senza patria, che è come dire uno Stato senza nazione, fatto di cittadini che si riconoscono solo nel proprio gruppo, che perseguono solo il proprio tornaconto. Gennaro Sangiuliano ricostruisce storicamente la cronaca degli anni fra il 1943 – dalla firma dell’Armistizio e dalla fuga del re – e gli anni Settanta del Novecento. La matrice che a suo parere unisce tutte le esperienze politiche italiane è la divisione, la mancanza di una prospettiva condivisa della Stato e dello sviluppo economico e culturale della nazione. Una storia caratterizzata da contrasti politici e ideologici che preludono a due Italie sullo stesso suolo (che a un certo punto sarebbero anche potute diventare due Stati): la destra democristiana e «filoamericana» e la sinistra comunista e «filosovietica». Osservatore privilegiato, e allo stesso tempo voce «fuori dal coro», Vittorio Feltri racconta invece gli anni della nostra storia più recente: dall¿esperienza del centrosinistra di Fanfani alla strategia della tensione; da Mani Pulite e le inchieste di Antonio Di Pietro alla nascita della Lega e all’avvento di Silvio Berlusconi sulla scena politica italiana. Nessun elemento di unità, nessun sentimento di Patria, nessuna ricerca del bene comune. Di nuovo sempre, e come sempre, la visione del «particulare», una lotta senza quartiere che ha assorbito tutte le energie, dissanguato lo Stato e immiserito la nazione.
“Una repubblica senza patria” di Vittorio Feltri e Gennaro Sangiuliano. Mondadori editore.
Luciano Pavarotti è stata una delle grandi stelle della lirica mondiale, il marchio inconfondibile del belcanto italiano. Ambasciatore infaticabile della musica, con il timbro della sua voce «morbida eppure volitiva come una melagrana appena spaccata, che sembra sangue e sa di zucchero», ha emozionato il pubblico dei più celebri teatri, dalla Scala di Milano al Metropolitan di New York. A suo modo «figlio d’arte» – il padre Fernando faceva il panettiere per mestiere e il cantante lirico per passione – Luciano non frequentò il Conservatorio ma si dedicò a un meticoloso apprendistato con Arrigo Pola ed Ettore Campogalliani, i suoi mentori e maestri, per poi esordire con successo all’inizio degli anni Sessanta. Da allora la sua straordinaria avventura artistica e umana non ha conosciuto soste. Fino al 6 settembre 2007, giorno della sua scomparsa, quando si è capito che Big Luciano avrebbe lasciato un vuoto difficile da colmare. Lo rimpiangono i melomani, ma anche i tantissimi appassionati d’opera, i milioni di fan che hanno imparato a conoscerlo grazie ai concerti con José Carreras e Placido Domingo e ai duetti con le grandi star del pop internazionale, in occasione dei «Pavarotti&Friends». Ma Big Luciano un successore ideale ce l’ha, e porta il nome di Andrea Bocelli. Anche per il tenore toscano la musica è una sola, e il messaggio che veicola, potente e universale, può diffondersi nello spazio raccolto di un teatro come in uno stadio gremito di folla. In questo delicato album di ricordi e di aneddoti Bocelli racconta di un uomo premuroso e ironico, innamorato dell’America e delle donne, appassionato di pittura, di cavalli e… della buona tavola. Inframezzati a scampoli della propria biografia, l’interprete diVivo per lei ci svela gli aspetti più intimi e meno noti del profondo legame di amicizia che lo ha unito al «re dei tenori». Senza dimenticare i concerti memorabili, i preziosi insegnamenti, la costante solidarietà di Pavarotti verso i più bisognosi, in particolare i bambini – proprio lui, a cui la vita non aveva certo risparmiato difficoltà e dispiaceri-, il matrimonio felice con Nicoletta Mantovani, coronato dalla nascita della piccola Alice. Un inno alla vita e alla musica. Un libro pieno di calore e di riconoscenza.
“A Luciano Pavarotti: un maestro per tutti” di Andrea Bocelli. Mondadori editore.
Il declino dell’Occidente sembra ormai per molti un «dato di fatto», tanto evidente quanto ineluttabile; in realtà, nessuno ha ancora spiegato in modo convincente perché quei paesi che hanno raggiunto un altissimo grado di sviluppo civile, economico, politico e culturale si stiano avvitando in una spirale recessiva, i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti: rallentamento della crescita, deficit di bilancio, invecchiamento della popolazione, comportamenti antisociali. Ma che cos¿è che non va nella civiltà occidentale? Ciò che non va, sostiene Niall Ferguson, sono proprio quelli che una volta erano i quattro pilastri delle società dell’Europa occidentale e dell’America del Nord – il governo rappresentativo, il libero mercato, il governo della legge e la società civile – e che a partire dal XVI secolo sono stati il vero volano dell’espansione e dell’egemonia mondiale dell’Occidente, intaccati oggi da meccanismi degenerativi che li stanno sgretolando. Le nostre democrazie hanno rotto il patto fra le generazioni, scaricando il peso maggiore della crisi su figli e nipoti. I nostri mercati sono regolati da norme sempre più complesse che complicano inutilmente la situazione invece di semplificarla. Dal governo della legge siamo passati, per eccesso di burocrazia, al «governo dei legulei». E la società civile, un tempo vivacissima grazie alla libera iniziativa dei cittadini, è degenerata in società incivile, in cui ognuno pensa che i problemi degli altri non lo riguardino e aspetta pigramente che sia lo Stato a trovare la soluzione a tutto. Da questa impietosa analisi, che è anche un forte e polemico atto d’accusa nei confronti delle classi dirigenti europee e americane che per negligenza e acquiescenza stanno dilapidando il proprio patrimonio di civiltà, Ferguson trae la convinzione che solo una coraggiosa serie di riforme radicali, promosse da una politica che non badi solo al tornaconto elettorale, può invertire il processo di degenerazione in atto e riportare le istituzioni a funzionare in base ai princìpi e alle regole di una società veramente libera.
“Il grande declino” di Niall Ferguson. Mondadori editore.
Gli spari che il 22 novembre 1963 assassinarono a Dallas John F. Kennedy colpirono al cuore l’America e sconvolsero il mondo intero. Nel settembre 1964, al termine di dieci mesi di frenetiche indagini, i sette membri e i tredici avvocati della commissione governativa istituita per far luce sulla morte di JFK – nota come Commissione Warren, dal nome del presidente della Corte suprema scelto da Lyndon B. Johnson per guidarla – giunsero alla conclusione che Lee Harvey Oswald, l’uomo che aveva sparato a Kennedy ed era stato a sua volta ucciso due giorni dopo, era un individuo «disturbato» che aveva agito spinto dal «bisogno di guadagnarsi un posto nella storia», e che l’omicidio non poteva in alcun modo essere l’esito di un complotto ordito da potenze straniere. Dei membri della Commissione, del faticoso e delicatissimo compito che erano stati chiamati a svolgere avrebbe dovuto parlare questo libro. Ben presto, però, il reporter investigativo Philip Shenon si è trovato a fare i conti con le tante lacune della loro indagine, solo in parte determinate dalla fretta di dare risposte a un’opinione pubblica sgomenta e allarmata. Esaminando con cura il rapporto della Commissione e i dossier che via via sono stati desegretati, e raccogliendo le testimonianze inedite di numerosi protagonisti dei fatti, Shenon ha scoperto quella che rischia di essere soltanto la punta di un iceberg: l¿esistenza di documenti che vennero volutamente nascosti alla Commissione e il cui insabbiamento pone nuovi e drammatici interrogativi, in particolare sui contatti avuti da Oswald con esuli cubani poche settimane prima dell’attentato, quando era già sotto sorveglianza della CIA.
In un racconto avvincente che assume spesso i tratti di una moderna «spy story», Anatomia di un assassinio è la ricostruzione fedele e documentata di un’inquietante vicenda, in cui personaggi noti e discussi come il direttore dell’FBI J. Edgar Hoover, l’ex capo della CIA Allen Dulles, lo stesso presidente Johnson e persino Jacqueline e Robert Kennedy compaiono in una luce nuova, e altri rimasti finora nell’ombra, come il capo del controspionaggio della CIA James J. Angleton e il suo prezioso collaboratore in Messico Win Scott, assurgono inaspettatamente al ruolo di registi occulti. Tra foto scomparse, lettere distrutte e testimoni messi a tacere, a poco a poco emerge una scioccante verità, destinata a sovvertire tutto ciò che si sa – o si pensava di sapere – dell’omicidio Kennedy.
“Anatomia di un assassinio” di Philip Shenon. Mondadori editore.
FUMETTI
L’insuperabile maestro del fumetto erotico e la sua magica matita ci regalano ancora una volta una galleria di indimenticabili personaggi femminili: ragazze bellissime, sensuali, disinibite, semplicemente incantevoli, protagoniste di tante ammalianti storie brevi.E come sempre Manara grazie alle sue deliziose creature ci trascina in un gioco raffinato e malizioso, un gioco sempre sorprendente in cui l’unica regola è la fantasia.
“Nuove storie brevi” di Milo Manara. Mondadori editore.
«Nel 50 avanti Cristo tutta la Gallia è occupata dai Romani…Tutta? No! Un villaggio dell’Armorica, abitato da irriducibili Galli, resiste ancora e sempre all’invasore.» Questo è l¿incipit di tutte le storie di Asterix, ma per la prima volta, al trentacinquesimo albo, le avventure nasceranno dalla creatività di due nuovi autori, sotto la supervisione di Albert Uderzo: Didier Conrad per i disegni e Jean-Yves Ferri per i testi. “Disegnare Asterix è per me un’avventura straordinaria, è un sogno coltivato da tanto tempo che ora si realizza inaspettatamente” ha dichiarato Conrad. Un cambiamento epocale che renderà Asterix e i Pitti, ambientato nelle brume scozzesi, un albo imperdibile per tutti gli appassionati.
“Asterix e i Pitti” di Renè Goscinny, Albert Uderzo, Jean-Yves Ferri e Didier Conrad. Mondadori editore.
VARI
Una storia dei primi anni ‘70 rock in Italia: allora si parlava di “pop italiano”, con il tempo la dizione amata dai fan è diventata Prog, abbreviazione di Progressive. Sono gli anni della grande scoperta giovanile delle nuove musiche, quando si impongono, non solo in Italia, gruppi come Premiata Forneria Marconi, Banco del Mutuo Soccorso, Orme, Area, Osanna, New Trolls e muove i primi passi un innovatore come Battiato; gli anni dei Festival Rock, a cominciare dall’indimenticabile e controverso Festival di Re Nudo. Il libro presenta biografie e recensioni di tutti i nomi più importanti e dei gruppi di culto più interessanti e offre una panoramica della cultura giovanile di quegli anni, inserendo dischi e progetti musicali nel contesto di una società ricca e in fermento come quella dell’epoca. Un’importante e approfondita introduzione storico-social-musicale e il capitolo dedicato ai festival rock, con molte interviste inedite a musicisti e organizzatori dell’epoca, rendono il libro una “ricerca” attenta e rigorosa su questo grande periodo musicale italiano.
“Il libro del Prog Italiano” di John Martin, Michele Neri, Sandro Neri. Giunti editore.
Arriva in libreria il seguito del fortunatissimo volume del 2010, Il libro del mondo, in cui venivano studiate e commentate tutte le canzoni ufficiali scritte ed eseguite da Faber. In Fabrizio De André. Canzoni nascoste, storie segrete si prendono in considerazione gli inediti apparsi dopo la morte, le collaborazioni, le partecipazioni a dischi con altri artisti, le colonne sonore. Anche questo è un libro di puntigliosa ricerca: aneddoti e dichiarazioni di FDA e testimoni diretti per ricostruire nei dettagli la storia dei singoli brani. Un libro che scava nelle canzoni poco conosciute che hanno visto il coinvolgimento a vario titolo di De André: le canzoni inedite pubblicate dopo il 1999 (dopo la sua scomparsa), da Maria Giuana a Ninguen me ama; le collaborazioni, da Stringendomi le mani (per Giuliana Milan, del 1965) a Lunfardia (con Roberto Ferri, del 1998); le partecipazioni, da Volare (in un disco benefico per il popolo eritreo, con 22 artisti italiani) a Un libero cercare con Teresa De Sio. Per ricostruire le storie dietro queste canzoni l’autore ha intervistato molti dei co-protagonisti: Piero Parodi, Michele Maisano, Roberto Ferri, Francesco Baccini, Ricky Gianco, Carlo Facchini, Max Manfredi, i Trobaires di Coumboscuro, Teresa De Sio. Oltre alle canzoni altre storie poco note intorno alla vita e opere di Fabrizio De André: la sua prima casa discografica, la Karim; quella fondata da lui e da Dori Ghezzi; la FaDo, con una interessante intervista alla stessa Dori Ghezzi; la storia dei Tempi duri, l’unico gruppo mai prodotto da De André; il suo romanzo scritto a quattro mani con Alessandro Gennari, Un destino ridicolo; la vera storia di Maureen Rix, con cui Faber duettò nella canzone Geordie nel 1966 compresa l’ipotesi di un altro duetto mai andato in porto; il significato dei Tarocchi usati come scenografia nel tour M’innamoravo di tutto; la ricetta della Cima alla genovese come probabilmente la conosceva lui. Per finire, un succinto, preciso inventario di tutto quanto può essere recuperato e ascoltato di Fabrizio De André.
“Fabrizio De André. Canzoni nascoste, storie segrete” di Walter Pistarini. Giunti editore.
Segno per segno, mese per mese, ecco come sarà il nuovo anno. Qual è il momento giusto per buttarsi in una nuova storia d’amore? E per cambiare lavoro? Che cosa succede se abbiamo Saturno contro? Come reagire se il battagliero Marte cerca di portare scompiglio nel nostro cielo? Marco Pesatori ci accompagna nel nuovo anno con un oroscopo completo e dettagliato. E in più: le affinità di coppia, il calcolo facile e veloce dell’ascendente. Le sue previsioni sono ancora più precise grazie all’oroscopo per ascendente. Per essere pronti ad affrontare con il giusto spirito ciò che il destino ha in serbo per noi.
“Oroscopo 2014” di Marco Pesatori. Fabbri editore.
Cuoca eccezionale nota al grande pubblico per la sua partecipazione a “La prova del cuoco” su Rai Uno a fianco di Antonella Clerici, Alessandra Spisni arriva sulle nostre tavole con le sue ricette più intime e familiari. Da anni titolare della Vecchia Scuola Bolognese, che accoglie allievi provenienti da tutto il mondo, Alessandra è il simbolo di una cucina tradizionale che si rifà alle vecchie ricette tramandate di madre in figlia. Animata da una grande saggezza popolare e aiutata dal fido mattarello Luiso, la Spisni ci presenta le sue ricette “del cuore”, da quelle classiche ad altre inedite, tutte semplici, invitanti e facili da rifare. Ecco quindi piatti intramontabili della tradizione come le tagliatelle al ragù, i tortellini in brodo, gli gnocchi, la pasta e fagioli, lo spezzatino in umido, le crescentine ripiene, le polpette. E ancora piatti meno conosciuti ma sempre tipici e legati a un ricordo come i carciofi ripieni, le frittelle di verdura, i tagliolini rucola e mascarpone, i gobbetti prosciutto e piselli, i biscotti all’arancia ricoperti di cioccolato. Un centinaio di ricette gustosissime per imparare a cucinare come una vera “‘zdora” bolognese!
“Fatto in casa” di Alessandra Spisni. Mondadori editore.
Il libro ufficiale di Un giorno da pecora, il talk show più irriverente della radio. La satira di Francesca Fornario, i vaticini del Divino Otelma, dj illustri come DjK (Cossiga) e DjBersa (Bersani), ospiti in studio e performance indimenticabili (la piazzata di Scilipoti, le mutande di Clini, la cantata di Berlusconi, le manette di Ingroia, la danza di Marino), lo zoo della politica in diretta, le canzoni de L’Ebernies. La tragicommedia italiana nel racconto irresistibile di Claudio Sabelli Fioretti (l’Anziano) e Giorgio Lauro (il Simpatico).
“Un giorno da pecora” di Claudio Sabelli Fioretti e Giorgio Lauro. Chiarelettere editore.