Novità in uscita dal 27 Aprile al 3 Maggio

ROMANZI

Ci sono svariati modi di reagire a un fidanzato che ti lascia. Per Angy, che ha un caratterino pepato, quello migliore è mettere in atto una degna vendetta, tanto per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Una volta tamponato l’orgoglio ferito, può pensare davvero di voltare pagina. E quale modo migliore di farlo se non con una vacanza? Così Angy decide di trascorrere la stagione estiva all’Hotel Tiffany, un grazioso albergo sulla Riviera delle Palme di proprietà dalle infaticabili zie Camilla e Gisella. Un luogo unico, che sembra essersi fermato agli anni ’60, e che, come dice il nome stesso, è un omaggio al film Colazione da Tiffany. Qui potrà lasciarsi i dispiaceri alle spalle e allo stesso tempo rendersi utile… Fino all’arrivo del cliente della suite numero otto, un giovane affascinante e sfuggente che passa le sue giornate in solitudine. Qualcosa in quello sconosciuto la attira e la incuriosisce irresistibilmente. E mentre Angy si rimprovera per non aver imparato niente dalle recenti delusioni, la magia di Tiffany fa la sua parte. Perché in quel luogo qualunque cosa può  succedere. Persino tornare a credere nell’amore. Anche se non sempre tutto è come sembra.
“Vacanze da Tiffany” di Francesca Baldacci, Sperling & Kupfer editore.

Un’altra guerra, quella di eroi sconosciuti che rischiando la vita hanno salvato migliaia di opere d’arte. Le loro storie incredibili, che riguardano la Seconda guerra mondiale, la guerra civile spagnola ma anche conflitti più recenti, dall’ex Iugoslavia all’Afghanistan, sono ricostruite da Giannella in un affresco emozionante e inatteso, che va ben oltre il racconto del lodevole film di George Clooney, MONUMENTS MEN. Ci vorrebbe un altro film per raccontare le gesta dei tanti eroi sconosciuti — italiani, svizzeri, inglesi, spagnoli, tedeschi — che con pochi mezzi e spesso in condizioni disperate sono riusciti a salvare un patrimonio che altrimenti non avremmo mai più rivisto (ancora oggi 1653 pezzi sottratti all’Italia dai nazisti si trovano all’estero). Tante storie che arrivano fino ai giorni  nostri, nuove testimonianze che, anche attraverso le opere degli artisti dell’Olocausto, che qui proponiamo per la prima volta in un inserto a colori, raccontano una realtà da non dimenticare.
“Operazione salvataggio – gli eroi sconosciuti che hanno salvato l’arte dalle guerre” di Salvatore Giannella, Chiarelettere editore.

 

Jack Cooper è uno scrittore americano di successo, piacente e famoso in tutto il mondo. Ma arrivato a cinquant’anni, alle soglie di un secondo divorzio e all’inizio dell’ennesimo libro, si ritrova in piena crisi, di mezz’età e di ispirazione. Per consolarsi, si dedica a una tranquilla passione troppo spesso trascurata: la cucina. Eve Petsworth è una donna inglese. Sfortunata in amore e segnata da un rapporto molto teso con la figlia, vede come un incubo l’approssimarsi delle nozze di quest’ultima: sa che tra gli invitati ci sarà l’uomo che tanti anni prima le ha spezzato il cuore. Per consolarsi, si rifugia nelle due passioni che non l’hanno mai delusa: la cucina e la lettura. Il suo autore preferito si chiama Jack Cooper. Quando Eve scrive, senza pensarci troppo, una breve lettera a Jack Cooper – una vera lettera, di carta, scritta a mano – per dirgli che ha apprezzato il suo ultimo libro, non sa che sarà l’inizio di un rapporto autentico e sincero. Un legame che si rafforza lettera dopo lettera, diventando una pausa di felicità. E allora perché non annullare la distanza e darsi un vero appuntamento? Magari nella città più famosa per gli incontri del destino. Quel destino che, a loro insaputa, sta già cambiando la vita di Eve e Jack, qualunque sia il sentimento che ormai li lega.
“Ps. Non dimenticare Parigi” di Deborah McKinlay, Sperling & Kupfer editore.

Il protagonista di questo romanzo si chiama Jonny Valentine ha undici anni ed è già una popstar: scoperto da una major 

discografica grazie ai filmati postati da sua madre su YouTube, ha già all’attivo un disco e un tour di strabiliante successo, e con le sue canzoni d’amore ha conquistato milioni di preadolescenti americane. Ma ora è nel bel mezzo di una nuova tournée, e i problemi non mancano: il nuovo album sta vendendo meno del previsto, la mamma-manager è sempre più tesa per lo stress, i piani del suo ufficio stampa diventano sempre più spietati e suo padre, che aveva fatto perdere le tracce da anni, sta cercando di rimettersi in contatto con lui. Man mano che si avvicina la data del fatidico concerto al Madison Square Garden in cui dovrà giocarsi tutto, chi aiuterà Jonny a non crollare sotto il peso dell’ansia da prestazione e della solitudine? Narrato in prima persona dal protagonista con una voce che mescola l’ingenuità dell’infanzia al più brutale gergo del marketing, questo romanzo è una satira graffiante del mondo dello spettacolo e della celebrity culture, e nella figura tenera e carismatica di Jonny ci regala un personaggio letterario indimenticabile.“La ballata di Jonny Valentine” di Teddy Wayne, Minumum fax editore.

Sono trascorsi diciotto anni da quando Lara Carson se n’è andata da Bath, senza dare alcuna spiegazione né alla sua famiglia, né ai suoi amici, né tanto meno al suo fidanzato, Flynn. Dopo diciotto anni di silenzio, Lara torna a Bath in occasione del funerale del padre. Con lei c’è Gigi, la figlia teenager che per tutto quel tempo ha cresciuto da sola. Ma non appena Lara mette piede in città, il passato che lei aveva respinto le viene subito incontro: ritrova Evie, l’amica del cuore che sta per sposarsi, o così crede; lo stesso Flynn, sempre più attraente e pronto a sedurla di nuovo. Ma come reagirà quando verrà a conoscenza dell’inconfessato segreto che ha portato Lara lontano da lui? Il tempo da recuperare è tanto… forse troppo.
“Se solo l’amore fosse così semplice” di Jill Mansell, Tre60 editore.

In quel fine ottobre del 1929, sferzato dal vento e da una pioggerella fastidiosa e insistente, a Bellano non succede nulla di che. Ma se potessero, tra le contrade volerebbero sberle, eccome. Le stamperebbe volentieri il maresciallo dei carabinieri Ernesto Maccadò sul muso di tutti quelli che si credono indovini e vaticinano sul sesso del suo primogenito in arrivo, aumentando il tormento invece di sciogliere l’enigma, perché uno predice una cosa e l’altro l’esatto contrario. Se le sventolerebbero a vicenda, e di santa ragione, il brigadiere Efisio Mannu, sardo, e l’appuntato Misfatti, siciliano, che non si possono sopportare e studiano notte e giorno il modo di rovinarsi la vita l’un l’altro. E forse c’è chi, pur col dovuto rispetto, ne mollerebbe almeno una al giovane don Sisto Secchia, coadiutore del parroco arrivato in paese l’anno prima. Mutacico, spento, sfuggente, con un naso ben più che aquilino, don Sisto sembra un pesce di mare aperto costretto a boccheggiare nell’acqua ristretta e insipida del lago. Malmostoso, è inviso all’intero paese, perfino al mite presidente dei Fabbriceri, Mistico Lepore, che tormenta il prevosto in continuazione perché, contro ogni buon senso, vorrebbe che lo mandasse via. E poi ci sono sberle più metaforiche, ma non meno sonore, che arrivano in caserma nero su bianco. Sono quelle che qualcuno ha deciso di mettere in rima e spedire in forma anonima ai carabinieri, forse per spingerli a indagare sul fatto che a frequentare ragazze di facili costumi, in quel di Lecco, è persona che a rigore non dovrebbe. D’accordo, ma quale sarebbe il reato? E chi è l’autore di quelle rime che sembrano non avere un senso? Ma, soprattutto, di preciso, con chi ce l’ha?
“Quattro sberle benedette” di Andrea Vitali, Garzanti editore.

Come si può raccontare di una figura che tutti credono di conoscere e che ha visto innumerevoli rappresentazioni artistiche? Una figura su cui si è detto – apparentemente – già tutto? Felicitas Hoppe sviluppa il tema fondante del romanzo storico in maniera del tutto originale e provocatoria: Johanna è un libro che tratta di come si fa storia quando si racconta. Al passo della Storia risponde la passione della letteratura, trascinandoci, nel confronto con gli slanci di Giovanna, nel dialogo con la nostra paura. Molte voci nel libro, e due figure: la prima è senza nome, la seconda è Johanna, Joan, Giovanna. La prima, una studiosa di storia alle prese con la sua tesi di dottorato, incentrata sulla sorte di Giovanna d’Arco. La studiosa ci narra in febbrile delirio, e senza limitazioni, l’assimilazione e la fusione con l’oggetto della sua ricerca, dall’aula universitaria all’esame di dottorato. Una sera la troviamo, dopo una festa in casa del dottor Peitsche, più esperto di lei, a mettere in ordine la cucina, poi a spostarsi in camera da letto, calpestando un pavimento coperto di copricapo di carta. Su ogni copricapo si legge una definizione, una frase (NIENTE SANGUE; CENERE ALLA CENERE; IL VENTO STA CAMBIANDO). Manca il copricapo di Giovanna. Con cosa incoronarla? Cosa scrivere sul copricapo di Peitsche, cosa è scritto su quelli dei combattenti intorno a Giovanna? Cosa hanno ascoltato davvero i monaci nascosti dietro le tende quando Giovanna fu processata? Felicitas Hoppe rinuncia alla biografia, scegliendo di portare a galla il miraggio della realtà storica: la creazione poetica non elemosina dettagli, ma si impone sul mondo e lo modella.
“Johanna” di Felicitas Hoppe, Del Vecchio editore.

Un vento opprimente spazza le strade di una Sardegna trasfigurata. La tv, la radio e i giornali dicono che nessuno ricorda un caldo così. Non piove da mesi, come se Dio stesse aspettando il momento giusto. Un uomo si butta da un ponte, un altro apre il suo bar, un misterioso volontario consegna volantini aggirandosi tra le case di un’intera comunità troppo distratta per comprendere quello che sta accadendo. L’unico è Zanon, che ha scoperto il male, e il male è dentro di noi, non fuori.
“Mette pioggia” di Gianni Tetti, Neo editore.

 

 

 

 

Marina, anni ’90. Intorno al Bagno Delfino, uno stabilimento balneare sulla riviera Adriatica, si intrecciano nell’arco di un decennio le infanzie e le adolescenze di un gruppo di ragazzi. Un’estate dopo l’altra, Corrado, Michael, Monica, Fabio, Antonino e Alessio vanno a trascorrere le vacanze a Marina con le famiglie: tra la spiaggia, la pineta, la sala giochi e il campo di calcetto si consumano le loro avventure e le prime grandi scoperte – il desiderio, il dolore, l’universo femminile – e infine, nell’ultima, intensa, stagione insieme, il violento affacciarsi alla vita adulta. La fatidica estate del 1998 sarà anche l’ultima della vita di Michael, che, coinvolto in un incidente, morirà poco dopo aver compiuto diciassette anni. La sua morte, insie me ai sensi di colpa, ai rimorsi e ai rimpianti che porterà con sé, lascerà una traccia indelebile nelle vite di ognuno dei protagonisti. In particolare su quella di Monica, la cui amicizia con Michael, anno dopo anno, si è trasformata in una tormentata storia d’amore, raccontata attraverso lo sguardo di Corrado, che osserva quel sentimento nascere, crescere e infine incrinarsi. I punti di vista dei personaggi si intrecciano, i loro sguardi maturano e si evolvono, a comporre una commovente, romantica storia di formazione popolare a più voci, votata al sentimento della nostalgia e alla dimensione del ricordo. Sullo sfondo, un microcosmo marino incantato, la cui essenza fatta di odori, rumori e sensazioni si sprigiona miracolosamente tra le pagine.
“L’ultima estate del bagno delfino” di Claudio Panzavolta, Isbn editore.

Non potrebbero essere più diverse: Maggie, giornalista freelance, riesce a coltivare la sua sobria eleganza conciliando il lavoro e i doveri di mamma; Chloë è una ragazza bella e dinamica, che lavora nel mondo patinato delle riviste di moda ed è sul punto di dare una svolta alla propria carriera. Eppure amano lo stesso uomo. James è l’ago della bilancia: incapace di decidere tra moglie e amante, oscilla tra le due donne che rappresentano i poli opposti ma ugualmente attraenti della tranquillità famigliare con tutte le sue gratificazioni e della trasgressione, della passione incontrollata. È alternando i punti di vista dei due straordinari personaggi femminili che Sarah Rayner ci racconta le due facce dell’amore, sfruttando la trama classica del tradimento per esplorarne gli aspetti più inconfessabili e dolorosi: il senso di colpa, la difficoltà del compromesso, l’incertezza del futuro. E regala a Maggie e Chloë un finale che è un nuovo inizio.
“L’altra metà” di Sarah Rayner, Guanda editore. 

 

Un crudele omicidio è commesso allo zoo di Berlino. Tutti gli indizi conducono a Charlie Rubin, ambigua allevatrice di ratti, taciturna e schiva. Ma la giovane e ambiziosa Sanela Beara e Jeremy Saaler, lo psicologo incaricato di redigere la perizia sulla capacità d’intendere e di volere dellapresunta assassina, nutrono dubbi. Indagando sull’infanzia di Charlie si ritroveranno a condurre pericolose ricerche presso Wendisch Bruch, uno sperduto paesino nella regione del Brandeburgo. Gli oscuri segreti del villaggio sono sempre stati protetti dall’omertà dei pochi abitanti rimasti. E gli ululati dei lupi e le agghiaccianti grida dei neonati sembrano dire: guai a disturbare il silenzio dei morti!!
“Il villaggio dei dannati” di Elisabeth Herrmann, Book Salad editore.

SAGGI

George Saunders è uno degli autori più amati e influenti della scena letteraria americana di oggi. La sua raccolta di racconti Dieci dicembre è stata uno dei casi letterari del 2013, sia negli Stati Uniti, dove ha scalato le classifiche ed è stata finalista al National Book Award, sia in Italia, dove sia La Repubblica che ilCorriere della Sera l’hanno inserita fra i migliori libri dell’anno. La rivista Time ha incluso Saunders nella sua lista delle 100 persone più influenti al mondo. Nel dicembre 2013, La Repubblica e minima&moralia, il blog di minimum fax, hanno pubblicato un memorabile discorso di Saunders agli studenti della Syracuse University in cui lo scrittore invita i neolaureati a basare la propria vita sulla gentilezza verso il prossimo invece che sull’ambizione personale. Per chi non l’avesse ancora letto, perchè vuole conservarlo o regalarlo, minimum fax lo ripubblica ora in questo volumetto, accompagnato da un attualissimo saggio («L’uomo col megafono») contro la retorica politica urlata e violenta, e da un’intervista inedita all’autore.
“L’egoismo è inutile – elogio della gentilezza” di George Saunders, Minimum fax editore.

La felicità è ancora di questo mondo? In un’epoca frettolosa e spesso cupa, dai ritmi di vita e di lavoro innaturali, dov’è finito il tempo per la vita, per la persona, per la condivisione? C’è ancora, è la risposta di Luis Sepúlveda e Carlo Petrini, purché sappiamo trovarlo, rubando ai nostri giorni frenetici lo spazio per far germogliare un seme, per scambiarci un aneddoto spezzando il pane, o per fare la nostra parte nella battaglia per un mondo più sostenibile e generoso. Dall’Amazzonia al cuore dell’Africa, dall’esperienza amara dell’esilio all’abbraccio collettivo di Terra Madre, ricordi e pensieri di due autori d’eccezione si intrecciano in una conversazione che attraversa attualità e letteratura, gastronomia e politica, difesa della natura e della tradizione. Tra incontri e racconti, storie di grandi leader e di piccoli eroi del quotidiano, Petrini e Sepúlveda ci guidano alla ricerca di quel diritto al piacere che è oggi il più rivoluzionario, democratico, umano degli obiettivi. Con la lentezza e la saggezza della lumaca, però. Perché anche noi possiamo smettere di correre verso una destinazione ignota, e ricominciare pienamente a esistere.
“Un’idea di felicità” di Luis Sepúlveda e Carlo Petrini, Guanda editore.

Una favola con protagonista una rana, Lara, alle prese con l’infelicità e la frustrazione che stanno soffocando la vita nello stagno in cui abita con le compagne. Attraverso le loro avventure, l’autore esplora significati e implicazioni del talento, offrendo ai lettori un bel po’ di spunti per avviare una riflessione personale e per individuare e coltivare i propri talenti e quelli delle persone che ci vivono accanto (partner, figli, amici e familiari), ma anche quelli di coloro che lavorano con noi e per noi (studenti, colleghi e collaboratori). Uno strumento per diventare esploratori di se stessi, per scoprire la vera natura di quel bene prezioso che sta nel profondo di sé: un dono da coltivare in ogni stagione della vita.
“Il libro del talento” di Cristiano Ghibaudo, Sonda editore.

VARIA

Nel suo nuovo libro, Finché legge non ci separiMasal Pas Bagdadi svela i moventi consci e inconsci che spiegano i comportamenti di genitori e figli e indica l’atteggiamento più equilibrato da adottare per superare indenni lo tsunami psicofisico rappresentato dalla separazione coniugale. In tale occasione si scatenano reazioni emotive complesse nei membri di tutta la famiglia e le parti chiamate in causa entrano in una crisi profonda, apparentemente inestricabile. In preda a rabbie incontrollate le coppie danno sfogo a vecchi rancori e promuovono richieste di risarcimento di ogni genere, favorendo guerre legali senza fine. In questo campo minato la famiglia è presa da piccoli grandi orrori quotidiani in cui i ruoli di padre, madre e figli sono in subbuglio. Spesso gli adulti, presi da se stessi, trascurano i disagi dei bambini e procurano loro, anche se involontariamente, angosce profonde che potrebbero essere evitate con un po’ di attenzione e responsabilità. I figli, che in questa situazione sono la parte più indifesa, manifestano il loro malessere nelle difficoltà scolastiche, nell’aggressività eccessiva, in depressioni o regressioni di vario genereGrazie a numerose storie raccolte negli anni di lavoro sul campo, Masal descrive con semplicità i comportamenti “tipici” dei personaggi coinvolti nel conflitto e ci aiuta a riconoscere le difficoltà in corso per gestire al meglio questo delicato passaggio della vita.
“Finché legge non ci separi”  di Masal Pas Bagdadi, Giunti editore.

«La bicicletta ha un dio per conto suo», un soggetto particolare che si diverte a ispirare imprese folli, trasformare gregari in campioni o ridurre assi delle tappe a pedalare con la morte nello sguardo. Marco Ballestracci – cantore-scrittore che dalle vicende di uomini e biciclette trae un’epica inesauribile – si muove sulle tracce della capricciosa divinità, scovandone lo zampino nelle imprese più celebri come in quelle più misconosciute, sulle strade delle grandi gare e sulle colline dietro casa. Partendo da un pellegrinaggio sul Mont Ventoux, il dio del male che nelle parole di Roland Barthes «esige un tributo di sofferenza», Ballestracci inanella storie di gambe e di mitiche gesta, trova consonanze tra i campioni del passato e gli eroi omerici, incontra corridori che conoscono Dante a memoria e collezionisti che sanno riconoscere una bici di Coppi al primo sguardo. Di volta in volta accompagnato da ciclisti amatoriali o ex maglie gialle, passando da una casa del popolo sugli Appennini a un caffè dell’Alvernia, fa scintillare con piglio da cantastorie i miracoli e dispetti del dio che governa le due ruote.
“Il Dio della bicicletta” di Marco Ballestracci, Instar libri editore.

Campionato di calcio 1926-27. Il Torino del presidente Marone Cinzano conquista il suo primo scudetto grazie ai gol di Baloncieri, Rossetti e Libonatti, il Trio delle Meraviglie. Giusto il tempo di festeggiare, poi un giornale romano, Il Tifone, getta ombre sulla regolarità del derby disputato il 5 giugno 1927 e vinto dal Torino per 2 a 1. In un calcio che è sempre più fenomeno di massa ed è ormai completamente assoggettato al fascismo, conduce l’inchiesta il presidente della FIGC Leandro Arpinati. È uno degli uomini più potenti d’Italia, lo chiamano il duce del calcio, è podestà di Bologna, vicesegretario del partito, proprietario di un paio di giornali e in procinto di diventare sottosegretario agli Interni. Nella notte tra il 3 e il 4 novembre 1927 viene emessa la sentenza: la combine è stata provata e al Torino viene revocato lo scudetto. Il giocatore juventino che si è lasciato corrompere, per 25.000 lire, è Luigi Allemandi, e per lui scatta la squalifica a vita. Giustizia è fatta e il primo scandalo del calcio italiano viene frettolosamente archiviato. Ma che cosa accadde davvero intorno a quel derby? Massimo Lunardelli indaga sulla vicenda recuperandone le tracce sui giornali e nelle fonti dell’epoca, allargando il quadro per descrivere, oltre all’episodio incriminato, un sistema calcistico agli albori ma già privato dell’innocenza, soggetto ai venti del regime e a una stampa assai faziosa, e non tralasciando di seguire le vicissitudini – spesso amare – dei protagonisti e della squadra granata nel corso degli anni.
“Indagine sullo scudetto revocato al Torino nel 1927” di
Massimo Lunardelli, Blu editore.

Crescita inarrestabile, comunismo capitalistico, diritti umani, megalopoli: questi i temi più dibattuti quando si parla di Cina. Tutto giusto, ma il gigante asiatico non è solo questo. Chi approda nell’ex Celeste Impero deve prepararsi a sentirsi chiedere «Fai cacca o pipì?» quando mette piede nei bagni pubblici, e a non scomporsi se un direttore d’azienda si taglia le unghie durante una riunione ad alto livello. Che ci si trovi in Cina per lavoro o per piacere, può tornare utile sapere perché negli ascensori manca il quarto piano, perché chi vi invita al ristorante non mangia, perché non si devono mai regalare fiori bianchi. Nazarena Fazzari, che in Cina ha vissuto e lavorato a lungo, racconta come capire meglio il Paese del dragone e fornisce alcuni consigli per instaurare buoni rapporti con i cinesi, si tratti di amicizia o di trattative d’affari. Partendo dalla propria esperienza, spiega la tanto fraintesa Cina nelle sue superstizioni quotidiane, nelle complicate regole di bon ton a tavola, nei retaggi confuciani che regolano il comportamento in pubblico, ma anche nei modi in cui una cultura millenaria si esprime attraverso la lingua e i suoi caratteri. Con sguardo acuto e non di rado divertito si sofferma sul confronto culturale e sulle difficoltà di comunicazione, aprendo squarci su quello che al primo impatto può apparireun mondo indecifrabile. Un libro non solo per chi lavora o viaggia, ma anche per chi si avvicina alla Cina per curiosità o per studiarne la lingua, e perfino per chi pensa di conoscerla già.
“Tre uomini fanno una tigre – viaggio nella cultura e nella lingua cinese” di Nazarena Fazzari, Instar libri editore.

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