
Autore: Lucia Biagi
Casa Editrice: Eris edizioni
Pagine: 208
Prezzo: 17.00€
Misdirection è una storia così vicina a noi da fare quasi paura, il misdirection è la tecnica che usano gli illusionisti per concentrare l’attenzione del pubblico su un determinato elemento, così da distrarli dal trucco che sta avvenendo sotto il loro naso, una vera e propria manipolazione della realtà. Questo è esattamente quello che succede in questo graphic novel in viola e verde, quando pensi che la storia non può che andare così questa si trasforma, esplodendo in tutt’altro. Federica ha tredici anni, è una ragazza timida e premurosa, che nasconde dentro di sé un’anima da artista, infatti ama molto il cinema e il disegno. Federica è in vacanza con i nonni in uno sperduto paesino di montagna dove, bene o male, conosce tutti, la sua migliore amica è Noemi, una ragazza più grande che con un solo sguardo è capace di farti sentire speciale. Noemi è molto più spregiudicata e folle di Federica, è una ragazza che non sa quello che vuole ma comunque sa come ottenerlo, è il frutto di una società sbagliata che lei con la sua giovane età non sa gestire. Noemi, dopo una serata in discoteca, scompare nel nulla, per Federica è il panico, che aumenta sempre più quando ritrova il cellulare dell’amica che porterà a galla tutto il marcio che si nasconde nel paese. Federica deve farsi coraggio e scavare nella vita di Noemi per ritrovarla, e quello che sembra essere un thriller con il finale già scritto diventa qualcosa di più.
Lucia Biagi è un’illustratrice e fumettista torinese che ricordiamo per lavori come Punto di Fuga, Pets e Japanize me, una guida per Giappone a fumetti. Oltre che dedicarsi a questo duro mestiere Lucia gestisce la fumetteria Belleville di Torino, un’autrice italiana di cui sicuramente sentiremo parlare ancora. In Misdirection Lucia fa qualcosa di molto particolare, inizia a raccontare una storia molto semplice e lineare di cui tutti noi crediamo di sapere la fine, il realtà l’autrice non fa a altro che distogliere l’attenzione del lettore mentre nasconde l’asso nella manica. Non vogliamo svelarvi troppo di questo graphic perché non è giusto che perdiate il piace di assaporarlo e per una volta, restare meravigliati. È importante sapere però che Misdirection è anche una critica molto mirata e per niente celata della nostra società, una società che mette sotto i riflettori i più giovani, quei giovani che sono poco più che bambini ma che vengono trattati molto spesso da adulti. A tredici anni si ha ancora il diritti di sentirsi persi, di sbagliare e risbagliare, a tredici anni non si dovrebbe pensare al mondo degli adulti, ma questo purtroppo viene fatto, vengono intontiti di falsi idoli e stereotipi irraggiungibili, vengono a contatto in maniera sbagliata con la sessualità portandoli ad essere dei mini-adulti solo con più insicurezze. Questo è inevitabile non vederlo nella diversità che vige tra Federica e Noemi; Federica è molto più infantile, è timida, non sa come comportarsi in determinate situazioni proprio perché non sono situazioni che dovrebbero interessare una ragazza come lei. Viene a conoscenza di un mondo sporco, un mondo adulto di cui lei non vuole fare parte, ma viene costretta da questa quasi adorazione nei confronti di Noemi. Noemi invece è una ragazza come se ne vedono tante, bambine travestite da grandi che conoscono bene cosa possono ottenere con il loro corpo, e non si fanno problemi a farlo, costantemente suoi social dove organizza la maggior parte della sua vita, Noemi è un grido d’aiuto per una generazione che siamo ancora in tempo a salvare, ma non i nostri mezzi, con i con i loro. Leggere questa storia evoca tanto dispiacere e tanto rammarico, merita di essere letta dai ragazzi e dai genitori per capire che dietro un paesino di montagna possono nascondersi i mostri. Mostri che giocano con le tue paure, che arrivano a farti credere che quello che sei è solo quello che vedi riflesso in uno specchio, che se quel riflesso non piace agli altri allora non vali niente.
Dal punto di vista grafico è un’opera che personalmente ho trovato bellissima, a partire dalla scelta dei colori; viola e verde acqua, due tonalità fredde con le quali l’autrice ha giocato benissimo unendole al suo tratto morbido e leggero. Misdirection va assolutamente letto, per avere bene in mente quello che vivono gli adolescenti tutti i giorni, non ci sono morali o prediche, solo la voglia di raccontare una storia che non è mai stata così vera.