Titolo: Micro
Autori: Michael Chricton e Richard Preston
Editore: Garzanti
Anno di pubblicazione: 2012
Prezzo di copertina: 18,60 €
Sulla copertina dell’ultimo romanzo di Michael Chricton, il celebre ideatore di Jurassic Park e della serie televisiva ER, si staglia la sagoma nera di un grosso insetto, su cui si leggono i caratteri in puntini bianchi del titolo: “Micro”.
Non occorre troppa fantasia per immaginare che, proprio come nella sua opera ispirata al mondo dei dinosauri e ormai diventata un classico per gli amanti del genere, i protagonisti si troveranno alle prese con le sorprendenti conseguenze di un rapporto non proprio bilanciato fra ciò che è minuscolo e ciò che è gigantesco.
Un vecchio trucco, insomma, che non stupirebbe più di tanto se non fosse che, a completare questo libro così tipicamente Chrictiano (non si dice, ma il neologismo mi sembra chiaro), è stato un altro scrittore.
Ebbene sì. Perché, Michael Chricton, morto a Los Angeles nel 2008, non ha fatto in tempo a completarlo.
A essere incaricato di portare a termine l’impresa è stato Richard Preston, il già conosciuto autore di innumerevoli articoli-inchiesta del prestigioso “New Yorker”, nonché di otto libri fra cui il best-seller “Area di contagio”.
Del resto, entrambi, oltre che dalla scrittura, sono accomunati dall’interesse per la divulgazione scientifica, elemento niente affatto secondario in “Micro”.
Non a caso, quest’ultimo si apre proprio con un’introduzione, in cui Chricton, alcuni mesi prima di morire, esorta all’educazione dei giovani alla conoscenza della natura. Il messaggio parrebbe quasi disneyano, se non fosse che il romanziere sottolinea l’elemento inquietante e potenzialmente sconvolgente insito negli ambienti non controllati dall’uomo (o controllati solo in parte). Ed è proprio sulla scoperta o ri-scoperta di quanto pericoloso per i bipedi dotati di intelletto sia il mondo naturale che si basa tutta la storia, che non manca di sottolineare i possibili rischi di una ricerca priva di etica e tutta imperniata sul guadagno.
I protagonisti sono giovani studenti di Dottorato dell’Università di Harvard con percorsi differenti ma accomunati dalla stessa sete di sapere e conoscenza. Rick è un etnobotanico, studioso delle pratiche medicinali delle popolazioni indigene; Jaren è un’aracnologa ed esperta di arti marziali; Peter un esperto di avvelenamento; Erica un’entomologa; Amar un botanico studioso degli ormoni vegetali: Jenny una biochimica e Danny un esperto di codici linguistici.
A dirla tutta, più che a personaggi i sopramenzionati studiosi sono simili a ‘tipi’ abbastanza standard, con poche ma chiare caratteristiche facili da ricordare: lo sbruffone che crede si sapere sempre tutto, il rompiscatole che tormenta i colleghi con le sue registrazioni di esempi di gergo scientifico per la ricerca di cui si occupa, il ‘buono’ che si distingue per onestà e intelligenza, la femme fatale con passate plurime relazioni nell’ambiente accademico e non solo, e via dicendo.
Ovviamente, non mancano nemmeno i cattivi: primo fra tutti, Drake. A capo della famigerata Nanigen Micro-Technologies, nel folto della giungla hawaiiana, prima attira gli sprovveduti dottorandi pubblicizzando i vantaggi offerti dalla ricerca industriale a caccia di nuovi cervelli e, poi, li cattura nella sua rete facendoli precipitare in un vero e proprio incubo.
A peggiorare le cose, c’è anche la misteriosa scomparsa del fratello maggiore di Peter, Eric, fidanzato con l’algida e un tantino misteriosa Alyson, entrambi alle dipendenze di Drake.
Ci sono, insomma, tutti gli ingredienti di un romanzo alla Chricton e penso che i suoi seguaci più affezionati potranno apprezzarlo.
Personalmente, non essendo in realtà un’amante del genere, ho trovato la grafica di copertina e il titolo un po’ troppo rivelatori per sussultare dallo stupore quando, a causa degli esperimenti alla Nanigen, i protagonisti si ritrovano rimpiccioliti come o più degli insetti. Le loro disavventure nella foresta, alle prese con creature per loro enormi, e con piante carnivore o velenose, mi sono sembrate a tratti scontate, nonostante la situazione, di per sé, non lo sia per niente. Anche il volo, dentro il gozzo di un uccello, compiuto da una delle sfortunate eroine della storia, ingoiata a tradimento, mi è parso un elemento più vicino al genere fiabesco o pseudo tale che a un’opera che si definisce un “thriller”.
In compenso, incuriosisce la molteplicità di riferimenti alle specie animali e vegetali delle Hawaii, con tanto di diligente bibliografia al fondo in cui figurano manuali e studi di botanica, chimica, biologia, nanotecnologie.
Soprattutto, infine, è davvero apprezzabile il modo in cui lo stile di Chricton e Preston si amalgama bene assieme, rendendo l’opera un prodotto coerente e omogeneo sia per elementi narrativi che linguistici, vuoi che si tratti di una quasi totale affinità elettiva fra gli autori o dell’abilissima mano di un ottimo editor. In ogni caso, siamo di fronte a un interessante esperimento letterario-commerciale.