Autore: William Osburne
Titolo: L’angelo di Hitler
Traduzione: Simone Buttazzi
Editore: Sonda
Anno: 2012
Pagine: 239
Prezzo: 14.00
Nel boschetto sul fiume Otto si chinò, raccolse un sasso e lo infranse contro un altro, poi prese uno dei frammenti e incise qualcosa sul ciottolo più largo che copriva la tomba. Quando ebbe finito lasciò che anche Leni vedesse quello che aveva scritto. Era una semplice iscrizione: “Angelika 1931-1941. Un angelo”. Leni pose con cura il sasso in cima al sepolcro, poi si alzarono tutti e due. “Sai credo davvero che lo fosse”, confessò lei col groppo alla gola (pag 228).
Il secondo conflitto mondiale è iniziato da appena due anni e l’impero britannico si ritrova in difficoltà. Isolato dal resto del continente, sul quale grava il giogo nazifascista, e ancora lontani dal ricevere aiuto dai fratelli d’oltreoceano, i sudditi di sua maestà si ritrovano a combattere strenuamente per la libertà. Un giorno Otto, un giovane tedesco di famiglia comunista, e Leni, una ragazza ebrea fuggita all’ascesa al potere di Hitler, vengono contattati dal capo dei servizi segreti britannici. Il motivo della visita è arruolare i due ragazzi per impiegarli in una pericolosissima missione nei territori del Reich. L’intelligence britannica, infatti, ha scoperto che il solo modo per fermare la guerra si trova nascosto in un convento nel cuore della Germania nazista e porta il nome di Angelika. Otto e Leni accettano senza indugio ma, una volta raggiunto il convento, la scoperta che il giovane duo farà sarà a dir poco sconvolgente. Le due giovani spie dovranno lottare contro la furia del capo delle SS e contro i loro sentimenti di fedeltà alla corona inglese, perchè se la missione avesse successo il destino di Angelika sarebbe segnato.
L’angelo di Hitler è un toccante romanzo dai contorni ucronici dove l’immaginazione si mescola a una precisione nella ricostruzione di ambienti e di persone. La trama originalissima viene affrontata con un ritmo narrativo serrato. I personaggi sembrano talmente reali che pare di assistere alla ricostruzione di un episodio realmente accaduto e non alla semplice stesura di un’idea da parte di uno scrittore. Paracadutare due giovani perseguitati politici nel cuore dell’ Europa occupata è stata un’ idea geniale e altrettanto straordinaria è la maestria nel descrivere le fughe, gli inseguimenti e le loro intime sofferenze. Difficilmente un film potrebbe essere altrettanto realistico.