
Autore: Vitali Andrea
Casa Editrice: Garzanti
Genere: Narrativa
Pagine: 260
Prezzo: 18,60
L’ultimo romanzo di Andrea Vitali, ambientato come sempre nella sua Bellano, ha come sfondo e motore della vicenda gli scherzi del tempo variabile sul lago e soprattutto un vento, il favonio, che quando sopravanza la breva, portatrice di bel tempo, diventa pericoloso. Accade infatti un naufragio che appare subito una tragica fatalità o meglio il frutto di una fatale imprudenza. Ma siamo nell’Ottocento e il corpo che viene ritrovato è quello di un ricco mercante del paese, così tra donne pettegole sempre in lite tra loro ma desiderose di mettersi in mostra e uomini rozzi spesso sottomessi alle loro astuzie e angherie si svolge un’indagine forzata. I protagonisti sono funzionari con scarso senso dello stato, che non mancano di opprimere e manipolare gli ignoranti popolani: dal delegato di Polizia novello Don Abbondio che non vuole fastidi, al podestà crapulone e al prefetto in carriera. Un affresco di una società che non c’è più (ma si può dire altrettanto dei vizi dei suoi componenti?) tratteggiato con la penna rapida ed efficace di Vitali. La narrazione forse si perde nel delineare questi personaggi, ma si ritrova nella visione assieme tragica ed ironica del morto contento. E’ quel suo sorriso, quel suo sguardo amaro sulla vita, che rimane impresso a lungo nell’immaginazione del lettore.
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