Incubatore: “Liberami” di Anna Piazza

Anna Piazza è una giovane scrittrice friulana che ha voglia di raccontare storie non banali, anche fortemente trasgressive. Ha pubblicato per Arpeggio Libero, nuova casa editrice di Lodi,  il romanzo“Liberami”,  una vicenda che tratta del mondo della prostituzione a Trieste, ma anche di omosessualità femminile.

Perché ha deciso di trattare questi temi?

E’ stata una scelta ben precisa. Volevo scrivere una storia non banale, che partendo da una realtà presente nella mia provincia mettesse in luce aspetti della vita moderna non approfonditi abitualmente nei romanzi, perché guardati con sospetto. C’è ancora molta discriminazione nei confronti di questi problemi, soprattutto al femminile. Tramite  una giornalista che indaga su un fatto di cronaca, una prostituta e gli altri personaggi che ruotano loro attorno,  volevo contribuire a superare i pregiudizi, invitare le persone ad andare oltre le apparenze. C’è un sottotesto da scoprire indipendentemente dall’identificarsi  o meno con i pensieri e i comportamenti di chi agisce nella storia.

Che ruolo riveste il paesaggio nel  suo libro?

La città riflette l’animo dei personaggi; è afosa e questo caldo riporta all’affanno e alla chiusura che la donna percepisce attorno a sé. Rappresenta il contesto di sofferenza in cui nasce poi un sentimento profondo.

In questo libro è presente infatti  anche una dimensione di riscatto…

Sì è così, perché nonostante le vite drammatiche dei protagonisti alla fine si ritrova l’amore là dove meno ce lo si aspetta: un sentimento sincero che ci fa vedere il mondo in modo molto più positivo.

C’è quindi una volontà di andare oltre, ma in che senso?

Occorre un ribaltamento della prospettiva abituale: superare i luoghi comuni e guardare gli altri con il sorriso anziché con diffidenza.    Solo così è possibile recuperare il senso del rispetto . La nostra società non è ancora pronta credo, ma il titolo del mio libro intende nel suo piccolo diffondere questo messaggio: liberarsi dal male e dai pregiudizi.

Milanese di nascita, ha vissuto nel Varesotto per poi trasferirsi a Domodossola. Insegnante di lettura e scrittura non smette mai di studiare i classici, ma ama farsi sorprendere da libri e autori sempre nuovi.

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