Incubatore e poi… Tic Edizioni

Abbiamo deciso di indagare un po’ tra le Case Editrici che l’anno scorso erano presenti allo spazio Incubatore e che quest’anno si sono spostate in un’altra area del Salone Internazionale del Libro di Torino. Siamo andati alla ricerca dello stand di Tic Edizioni, Casa Editrice romana che ha preso parte al progetto Incubatore nel 2012 per una chiacchierata su cosa è cambiato per loro dopo quell’esperienza.

Come vivete quest’anno il Salone rispetto all’esperienza dell’anno scorso?

Siamo soddisfatti dal pubblico: molti visitatori che ci avevano conosciuto l’anno scorso sono tornati anche quest’anno a cercarci, incuriositi dai nostri libri ma, soprattutto, dai nostri gadget. Non siamo però molto soddisfatti della posizione che ci hanno assegnato quest’anno: qui nel Padiglione 1 non abbiamo la stessa visibilità che c’era nello spazio Incubatore e anche le Case Editrici che ci affiancano non sembrano molto in linea con noi, come sviluppo editoriale.

Che cosa dovete all’esperienza dell’anno scorso?

L’esperienza dell’Incubatore ci è servita moltissimo: è stata un’opportunità enorme per farci conoscere, soprattutto dal pubblico, ma anche per stabilire una nuova rete di rapporti.

Come vi vedete al Salone del prossimo anno?

Entro il prossimo anno speriamo di avere nuovi libri e gadget in catalogo e una distribuzione migliore e più capillare. Di sicuro comunque non vogliamo snaturarci: se non troveremo nessun titolo consono alla nostra linea editoriale non pubblicheremo nulla. E speriamo anche in uno stand in un’altra zona, dove si respiri di più “aria di libri”.

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