Autore: Carrisi Donato
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Longanesi, Longanesi editore
Genere: thriller
Pagine: 359
Prezzo: 18.80
Una terribile tempesta si sta abbattendo su Roma. La polizia e le autorità hanno già avvisato la popolazione dell’imminente pericolo e hanno proclamato lo stato di emergenza. L’elettricità, le comunicazioni, perfino le reti mobili, verranno disattivate. Non ci sarà più alcuna forma di controllo né possibilità di richiedere aiuto se dovesse esserci una emergenza. Chi ne aveva i mezzi, si è già trasferito lontano. Chi non poteva si è barricato in casa, nella speranza che la bufera passi e non faccia troppi danni. Proprio mentre Roma veniva isolata, Marcus il penitenziere si risveglia nudo, privo di memoria e legato in una antica cisterna. Sopravvissuto alla terribile prova ed ignaro di come sia finito in quel luogo e per quale ragione, il prete viene convocato dalla somma autorità del “Tribunale delle Anime”, una organizzazione interna alla Chiesa che si occupa di vicende che devono restare celate agli occhi del mondo. Qui Marcus si ritroverà incaricato di risolvere il mistero che si cela dietro la morte di un cardinale, proprio mentre la polizia, che ancora è rimasta operativa in una Roma sempre più anarchica, tenta di assemblare una task force per trovare un misterioso assassino che ha come membro Sandra Vega, fotografa forense da tempo non più operativa. Ben presto però le indagini dell’agente Vega e quelle di Marcus si incroceranno dimostrando che dietro le numerose morti misteriose si cela una sola, antica e perversa figura. Ora toccherà a Marcus e a Vega cercare di fermare il misterioso assassino prima che la scia di sangue sia troppo lunga.
Cosa gli aveva fatto bere? Non era vino. Improvvisamente il corpo della vittima fu scosso da una potente convulsione. Sembrava che la corda e i lacci con cui era legato non potessero reggere a quella forza sovrumana. Dalla pelle del torace dell’uomo iniziò ad affiorare qualcosa. La poliziotta si avvicinò allo schermo per vedere meglio. Era vapore. Nell’organismo stava avvenendo una reazione caustica. L’effetto era il miasma che scaturiva dai pori della pelle. La carne iniziò ad assumere un colore brunito, come se stesse bruciando dall’interno. L’espressione della vittima, pur travolta da potenti spasmi muscolari, continuava ad essere indifferente. (Sandra Vega, pag. 89)
Quando termini un libro, un buon libro, ci sono tante sensazioni che ti assalgono. Se i personaggi ti sono piaciuti, se sei riuscito a sentirli vicini a te o alla tua esperienza, vederli scomparire dopo la parola “fine” fa sempre un po’ male. È come aver dato l’addio, o l’arrivederci a non si sa quando, a dei preziosissimi amici che non sai quando o se mai rivedrai. Dopo due anni di attesa, questo è stato il lasso di tempo intercorso tra il precedente capitolo delle storie del penitenziere e dell’agente Vega, finalmente ho potuto “riabbracciare” due mie vecchie e care conoscenze. Ma, nemmeno il tempo di salutarle, nemmeno il tempo di sapere cosa possano aver fatto in questi due lunghi anni di silenzio e subito Carrisi li fionda dentro una vicenda così pazzesca che riuscirebbe a far impallidire e zittire gli autori della, ormai nota, saga di film “la notte del giudizio” (per intenderci, quelli in cui una volta l’anno la gente è libera di fare tutto ciò che più gli pare senza timore di essere perseguiti dalla legge). Una vera ingiustizia che mi ha portato, in certi momenti, a temere che presto avrei dovuto salutare uno dei miei due beniamini.
Oltre al ritmo serrato che accompagna la narrazione, che mano a mano che la storia procede si fa sempre più cupa e oscura, come la tempesta che avanza sulla città eterna, anche l’introduzione di un nuovo, misterioso e empio personaggio è stata una bella novità che ha contribuito a rendere la storia interessante e gradevole.
Sono assolutamente sicuro che questo romanzo, se non lo ha già fatto, vi conquisterà rapidamente e, in attesa di sapere cosa ne pensiate voi, mi sento in dovere di congratularmi con Carrisi per la splendida storia.
Consigliatissimo.