Il grande cacciatore (e altre violenze) – Carlo D’Amicis

Titolo: Il grande cacciatore (e altre violenze)
Data di pubbl.: 2023
Pagine: 89
Prezzo: € 12,00

Il grande cacciatore (e altre violenze) è un racconto morale che pone al centro un’interessante divagazione sulle inclinazioni al bene e al male degli esseri umani.

Carlo D’Amicis ricorre a un esilarante tragicomico e a una tagliente ironia amara per caratterizzare i personaggi e la trama.

Al centro della storia due donne tra loro antagoniste e un disagio esistenziale che in certi versi sfocia in una follia bestiale, rappresentata da l’unico uomo presente nella storia.

È disarmante la scrittura di D’Amicis e noi lettori siamo travolti dal ritmo incalzante degli eventi che in maniera rocambolesca ci strappano un sorriso malinconico.

Da un lato abbiamo l’infermiera innamorata del suo lavoro. Una donna con una spiccata inclinazione al bene, dall’altro la sua vicina, Marylin, una ex modella di quarant’anni, che ha una relazione con l’uomo dell’infermiera, con cui condivide anche una passione per gli extraterrestri.

D’Amicis ci porta nel vivo delle relazioni pericolose di questo anomalo triangolo amoroso per raccontarci con sarcasmo, ironia e anche una sana dose di cinico umorismo la commedia ubriaca della condizione umana, in cui ognuno detta le proprie regole infischiandosene di attenersi al ruolo che dovrebbe avere.

Il rapporto a tre del romanzo è figlio delle sue stesse degenerazioni etiche e morali: in un gioco dell’assurdo familiare i personaggi si trovano a fare i conti con la loro solitudine.

L’infermiera che ha sempre bisogno di avere accanto a sé sempre qualcuno da curare, Adelmo, un frustato piccolo uomo senza qualità che non ha prospettive, Marylin, una piccola donna ossessionata dagli Ufo e incapace di avere in piedi sulla terra.

Carlo D’Amicis sceglie la strada di una narrazione deflagrante e colma di ironia per raccontare le sconclusionate dinamiche relazionali di questo triangolo in cui diventa difficile capire chi è la vittima, chi il carnefice, dove inizia l’umano e finisce il disumano.

Tutto qui è raccontato al confine tra il paradossale e l’ordinario ma è garantito uno sconfinamento nell’assurdo

Ne Il grande cacciatore (e altre violenze) prevale l’assurdo con tutti i suoi paradossi inverosimili. Il più tragicomico di questi è il finale sensazionale che imbarazzerà e sconvolgerà il lettore.

Se amate Kurt Vonnegut, i romanzi di Jonathan Lethem e il primo Benni, Il grande cacciatore (e altre violenze) è senza dubbio il romanzo adatto per voi.

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