Autore: Carlo Vulpio
Data di pubbl.: 2019
Casa Editrice: Chiarelettere
Genere: Narrativa
Pagine: 250
Prezzo: € 17,60
Antonio Ligabue è uno dei più grandi geni del nostro Novecento. Una vita d’artista sempre in direzione ostinata e contraria, consumata nella solitudine e nella follia
Con la sua visionarietà estrema ci ha lasciato opere grandiose che hanno rappresentato il mondo spezzato tra la realtà e il sogno.
Ligabue era come tutti i geni un tipo tormentato e eclettico che ha attraversato la sua esistenza combattendo contro la mediocrità e i luoghi comuni del suo tempo che non l’ho ha mai accettato.
A questo grande artista, oggi considerato il Van Gogh italiano, Carlo Vulpio ha dedicato Il genio infelice, un libro in forma di romanzo in cui troveremo la storia esemplare e difficile di uno dei più grandi pittori italiani.
Ligabue che si ribella alle convenzioni, che decide di essere libero e non vuole mai essere comandato da nessuno, che vive in uno spirito assoluto e nella solitudine dei suoi boschi la sua vocazione d’artista.
Vulpio si documenta nei minimi particolari da quel grande giornalista d’inchiesta che è. Affida al romanzo la ricostruzione dell’esistenza di Antonio Ligabue scrivendo un libro davvero appassionante e colto che coinvolge soprattutto per la sua scrittura incalzante.
D’altronde già la vita del pittore matto che girovagava sul fiume in cerca di ispirazione è già di per sé un romanzo perfetto.
Ligabue è qualcosa in più di un pittore naïf, è già un impasto di ordine e disordine, un intreccio di espressionismo e simbolismo. Ha uno stile personale, unica la tecnica. Se Ligabue viene paragonato a Van Gogh, in virtù della sua singolarità si può affermare che Van Gogh è il Ligabue olandese.
Queste sono considerazioni che Vulpio fa nel suo libro, e noi suoi lettori che lo abbiamo amato tanto ci sentiamo in dovere di sottoscrivere.
Il genio infelice è un libro avvincente che sviluppa intorno al personaggio di Ligabue una trama dagli infiniti risvolti psicologici che non riguardano solo il protagonista ma anche il tempo in cui egli ha vissuto.
Dai tempi dello sceneggiato Rai della fine anni settanta con uno strepitoso Flavio Bucci nei panni di Antonio Ligabue, che non si sentiva più parlare di questo grande genio che nei suoi quadri ha raccontata la sua biografia, come altrettante stazioni della via crucis.
Carlo Vulpio ha raccontato magnificamente in un romanzo la vita ribelle e tormentata di Antonio Ligabue, un artista che prima di tutto è stato un uomo in rivolta. Nei suoi quadri ha rappresentato la ferocia degli uomini nell’inferno di una vita dove bisogna lottare, senza mai rinunciare alla libertà, per combattere gli abusi e le prevaricazioni.