Il fantasma del Vicario – Eric Fouassier

“Il Vicario… Lunghe mani bianche con vene come serpenti, un volto affilato come la lama di un coltello che infestava ancora le notti del giovane ispettore, il cranio lucido, gli occhi crudeli, incavati. Valentin era diventato poliziotto per mettere fine ai misfatti di quel demone in tonaca.” (pag. 38)

Nella Parigi del 1830 Valentin Verne è il ventiquattrenne ispettore della polizia a capo dell’ufficio degli affari occulti, nato per risolvere i crimini impossibili e anche un tantino esoterici, quelli cioè che fanno leva sulla credulità delle vittime. Lo ritroviamo in questo seguito del primo, fortunato romanzo giallo di Fouassier, L’Ufficio degli affari occulti, di nuovo alle prese con il crudele Vicario, l’uomo che ha rovinato la sua infanzia e provocato la morte dell’amato padre, Hyacinthe. Valentin ha cercato di incastrare l’orribile assassino pedofilo utilizzando due balordi, il Bordolese e il Tocco, che però non sono sopravvissuti allo scontro. Il Vicario se la ride e tormenta Valentin con lettere minatorie cariche di melliflue minacce. Ma Valentin non può occuparsi solo di lui. Un nuovo caso lo attende con l’arrivo nell’ufficio all’ultimo piano di rue Jérusalem della bella ed eterea Mélanie d’Orval, seconda moglie del ricco vedovo Ferdinand. Costui, preda di una profonda depressione in seguito alla morte della figlia Blanche, si è consegnato nelle mani di un sedicente medium, Paul Oblanoff, che gli ha addirittura promesso di riportare in vita la ragazzina. Mélanie è sicura che si tratti di una truffa e ha bisogno dell’aiuto di Valentin e del suo fido assistente Isidore Lebrac, giovane della Piccardia rosso di barba e capelli, per sventare l’inganno ai danni del marito. Così Valentin è costretto a dividersi fra la bella abitazione dei d’Orval a Saint-Cloud e Parigi, dove il Vicario non gli dà tregua, anche per proteggere Aglaé Marceau – la giovane attrice che recita nel teatro di Madame Saqui in rue du Crime – della quale è profondamente innamorato quasi senza rendersene conto. Troppo grandi sono stati i tormenti subiti nell’infanzia a causa del Vicario perché Valentin abbandoni l’atteggiamento gelido e distaccato nei confronti del mondo. E mentre Valentin indaga sul misterioso Paul Oblanoff, il crudele Vicario si prepara ad attirarlo in una trappola mortale…

Fouassier ha ricreato per i suoi lettori la Parigi del 1830 non tralasciando alcun dettaglio nel raccontare vie, teatri, caffè, attrazioni di quegli anni e situazione politica. Persino la protofemminista Claire Démar fa un’apparizione e vengono citati brani di un suo famoso pamphlet. Abiti e abitudini dell’epoca sono descritti in modo preciso e accurato, come pure la miseria e l’abbandono di molti quartieri. Una lettura intrigante e piacevole condita da non pochi colpi si scena e da una scrittura accattivante.