
Data di pubbl.: 2024
Traduttore: Francesca Gabelli
Pagine: 231
Prezzo: € 21,00
Michael Krüger è poeta e romanziere, figura di spicco della cultura tedesca. Dopo aver pubblicato le raccolte Di notte tra gli alberi (Donzelli, 2003) e Poco prima del temporale (Frassinelli, 2005), per Mondadori ha pubblicato Il coro del mondo (Poesie 2001 – 2010) e Spostare l’ora.
La poesia di Krüger solca le difficoltà del nostro tempo con una semplicità drammatica che spiazza per la contemporanea comprensibilità.
Il poeta tedesco è un amico della malinconia. In ogni suo verso è il visibile a parlare con un linguaggio aderente alle cose e al tempo. Sotto la lente d’ingrandimento della sua riflessione c’è la decadenza dell’uomo contemporaneo con la sua fragilità.
Krüger evita pessimismi scontati, viaggia intorno alle concretezze complesse dell’esistenza: l’incertezza, il dubbio, l’incapacità, le assenze e tutto quel cosmico non essere che sta travolgendo tutto. Il poeta vede le cose e le racconta attraverso le loro ferite: «Così si presenta l’inverno quest’anno. / Cresce la nostalgia, i giorni si fanno più brevi, / poi più lunghi. / No no, cuor mio, / per me non c’è soccorso».
Krüger è il poeta dell’oggi che sconcerta il proprio tempo con le intuizioni tangibili che il presente traccia sotto i suoi occhi.
La sua poesia è disseminata di inquietanti domande estreme che si interrogano sulle mutazioni in atto che non giocano a favore della sopravvivenza della nostra specie.
Non splende mai il sole nelle pagine del malinconico poeta che scrive dell’uomo e della sua fine. Preghiere mute, bufere che mostrano i muscoli, la realtà vista come una tragedia senza intervalli. Queste sono alcune delle metafore visibili del suo vero poetico che mette drammaticamente le radici nella carne ferita degli esseri umani sulla strada dell’autodistruzione.
È sempre il coro del mondo la materia della poesia immanente di Michael Krüger, voce importante della letteratura europea.
Non si può non tener conto della sua poesia quando si parla della sua opera in prosa.
La nave di Teseo pubblica Il dio dietro la finestra, un libro di racconti in cui lo scrittore tedesco porta nella prosa la cifra del disincanto della sua poesia.
Il rapporto con il tempo e con la storia è il tema principale della sua opera.
Il disincanto, il legno storto del mondo, vite spezzate dalla malinconia, disillusioni esistenziali e soprattutto persone che cadono, affetti, abbandoni e il grande freddo che in quest’epoca tutta l’umanità si sente addosso.
Il dio dietro la finestra è uno di quei libri che toccano il lettore dopo averlo completamente scosso.
Un uomo che passa le giornate, nascosto dietro la finestra, e crede di conoscere tutti quelli che vivono nel quartiere. Vive nascosto, inchiodato da un destino malvagio, spettatore impotente delle storie di vita che accadono fuori dalla sua casa, come un Dio che non può interferire.
Uno scrittore che sulla soglia dei settant’anni, sopraffatto dal peso del mondo, decide di abbandonare la scrittura, di non fare più niente, convinto che uno scrittore che non scrive è il massimo traguardo raggiunto dalla scrittura.
La storia assurda di un essere che si sente di uno strano tipo che trova nella cassetta della posta strane lettere da personaggi rocamboleschi, come se questi abbiano assunto la sua identità e il suo stile di scrittura.
Ecco alcuni personaggi del mondo narrativo di Michael Krüger.
Un mondo complesso e pensante in cui lo scrittore attraverso le esistenze inquiete delle sue creature di carta intreccia con umorismo e malinconia un racconto esistenziale in cui non è difficile trovare la stanchezza delle specie umana.
Il dio dietro la finestra è prima di tutto uno sguardo lucido e disilluso sulla realtà e tutti i personaggi di questi racconti si confrontano con la loro sconfitta attraverso un fallimento esistenziale che ha principalmente a che fare con l’agonia in frantumi di un mondo che si sta spegnendo.
La decadenza e il nuovo tramonto dell’Occidente hanno trovato in Michael Krüger un interprete autentico.