Gli orrori che terrorizzano il medioriente e il mondo intero non vogliono proprio cessare. L’Isis, giorno dopo giorno appare sempre più come un’organizzazione terroristica, capace di andar ben oltre ad azioni militari in nome di un inumano fanatismo religioso. I falangisti del Califfato stanno operando una vera e propria barbarie ideologica, atta a distruggere non solo le culture occidentali, ma anche le loro stesse tradizioni e il loro passato. La storia non è nuova a dittature di simil fatta, capaci di instaurare, attraverso un clima di intimidazione armata e non, un clima di muta e impotente accondiscendenza. Dopo il terrificante video, diventato virale sul web, del pilota giordano arso vivo, la notizia delle ultime ore, rivela, che a prendere fuoco nei giorni scorsi siano stati i migliaia di libri bruciati nei falò dagli addetti dell’Isis. Secondo l’Unesco infatti ciò che è avvenuto e presumibilmente avviene ogni giorno in Iraq, nei pressi di Mosul e probabilmente in alti territori, rientra in un’operazione di “pulizia culturale”. Quello che sta accadendo oggi, ricorda le tragiche pratiche naziste del 900’, quando in nome di un’ideologia distruttiva sono stati carbonizzati migliaia di testi e d’opere d’arte, credendo di poter cancellare con le fiamme il passato e la storia dell’uomo. I libri, il nostro sapere e le culture su cui si fondano le nostre società, oltre ad essere le nostre origini, sono inevitabilmente le guide su cui forgiare il nostro futuro. La direttrice dell’Unesco, Irina Bokova, ha provato a spiegare ciò che il fanatismo Musulmano ha in mente, affermando che:«Stanno attuando una pulizia culturale, uno dei più devastanti atti di distruzione di libri nella storia dell’umanità. L’Isis vuole metodicamente spazzare via l’eredità culturale dell’Iraq, e quella diversità, che è insita nell’anima di questi popoli».
Tutta questa distruzione può e deve essere combattuta dai libri stessi, che danno forza, coraggio, saggezza e non tradiscono mai. Possono essere quindi un’arma molto potente, proprio come disse Ray Bradbury: “Un libro è una pistola carica.”