Titolo: I libri della tempesta
Autore: Jorge Molist
Editore: Longanesi
Traduzione: Roberta Bovaia
Genere : romanzo storico
Anno di pubblicazione : 2013
Numero di pagine: 345
Prezzo: € 18.60
Con I libri della tempesta Jorge Molist conclude la narrazione della vicenda di Joan Serra de Llafranc iniziata con “Promettimi che sarai libero”. Come il precedente, anche questo è un libro molto dinamico e denso che ci permette di apprezzare nuovamente l’abilità dell’autore nel fondere in un unicum armonico le vicende fantastiche del protagonista e la realtà storica.
Incatenati con Joan ai remi di una galea della flotta dell’ammiraglio Vilamarì, abbandoniamo Barcellona e la Spagna per navigare nel Mare Mediterraneo approdando infine sulle coste italiane.
Il libro si divide in due parti:la prima comprende tutto il periodo a bordo della Santa Eulalia e la seconda le vicende di Joan dopo aver riconquistato la libertà e la realizzazione dei suoi sogni e delle sue speranze. Come in “ Promettimi che sarai libero” Molist descrive l’ambiente, la politica, la società e la cultura, così anche in questo secondo volume mantiene lo stesso scheletro. L’autore tratteggia con precisione quale era la vita a bordo di una galea soffermandosi in particolare sui rapporti tra i membri che costituivano il variegato equipaggio; ci porta poi nella caotica Napoli e nella Roma dei Borgia, popolata da diverse comunità, che vede lo scontro tra i valenziani e le nobili famiglie romane alleate con gli angioini e non tralascia nemmeno di esplorare le coste liguri, sulle quali Joan ricerca la madre e la sorella, indirizzato dai mercanti di schiavi del porto di Genova.
Il quadro dipinto da Molist è preciso e completo: analizza, infatti, la società in modo trasversale rappresentando la vita di tutti, dai nobili ai miseri, non in maniera didascalica e “settoriale” ma riuscendo a far emergere la mobile e brulicante vita dell’epoca. Di grande interesse è anche l’attenzione nella descrizione dello sviluppo della cultura, delle arti e delle tecniche; ci informa così circa i titoli dei libri letti all’epoca e delle modalità del loro commercio e, dopo aver fatto apprendere a Joan l’arte della rilegatura e della scrittura amanuense in quest’opera, gli permette di conoscere ed imparare la tecnica della stampa.
Nonostante la minuziosa attenzione alla parte storica non è per nulla trascurata la narrazione delle vicende fantastiche del ragazzo. Il protagonista completa la sua formazione di uomo: cresce, diviene adulto e a contribuire a questa sua maturazione sia fisica sia interiore sono, senza esclusioni, tutte le vicende occorsigli. Ogni accadimento è funzionale al prosieguo della storia ed è tassello che completa il mosaico così anche la vicenda apparentemente più banale ha una sua precisa collocazione nel complesso dell’opera. Termometro attraverso cui l’autore ci permette di misurare la maturazione interiore del protagonista sono i suoi pensieri: “La burrasca che si stava scatenando sul mare rispecchiava quella che aveva dentro. Nelle onde scure che si sollevavano gigantesche sulla nave, negli abissi tenebrosi che si aprivano sotto lo scafo e i venti che sembravano voler divellere gli assiti meglio inchiodati, il ragazzo vedeva riflessi i suoi stessi sentimenti. Odio, sete di vendetta,pena , rimpianto, rabbia, disperazione…” (pag.68) […] “Joan scrisse sul libro: << Niente odio, né rancore , né paura. Sono quasi spariti anche i rimorsi. Restano la libertà, la speranza e l’amore>>” (pag.336).
I libri della tempesta è un romanzo caratterizzato da un grande equilibrio tra i vari temi e dalla semplicità di espressione che avevamo potuto apprezzare già nel precedente volume. Jorge Molist ha uno stile immaginifico che ci permette di vedere realmente i luoghi, le persone,le vicende, pur senza attardarsi in rappresentazioni lunghe e pedanti e ha inoltre l’abilità di riuscire, attraverso il testo scritto, a raccontare la complessità e la profondità dei rapporti tra i vari personaggi di cui popola le sue pagine.