Autore: Degl'Innocenti Fulvia
Casa Editrice: rueBallu
Genere: letteratura per ragazzi
Pagine: 80
Prezzo: 16.50 €
Una mamma si prepara a portare il figlioletto al suo primo concerto. Ad esibirsi, in una piazza a qualche chilometro da casa loro, è Franco Battiato, artista che la mamma ama e le cui canzoni hanno scandito parti importanti della sua vita.
Un viaggio, quello che Fulvia Degl’Innocenti racconta in questo suo libro, Il primo concerto, appunto. Un viaggio nella musica e nella filosofia che sta alla base delle canzoni di Battiato. Ma anche un viaggio nell’amore condiviso tra una mamma e il suo bambino, e nel quale le parole del cantautore diventano parole di vita quotidiana o che servono per spiegare al piccolo scorci di esistenza.
Non è facile far conoscere profondamente, soprattutto ai bambini, artisti, cantanti che hanno segnato e segnano la crescita dei genitori. Fulvia Degl’Innocenti con questo libro, che è pensato per un pubblico di bambini e di ragazzi, ma che si rivolge anche ai “grandi”, ci riesce. Riesce a trasmettere la conoscenza di quell’artista che è Franco Battiato inserendo le parole delle sue canzoni in un percorso di amore e di emozione. Riesce a rendere, quella che appare alla prima lettura una biografia, una storia di vita, di crescita e di passione.
“Ecco la magia di Battiato: trasformare in canzoni tutte le esperienze della vita, gli incontri, i luoghi visitati, i libri letti, i paesaggi, le emozioni. E intanto Battiato viaggiava…” (pag. 33). Una frase del libro che sembra riassumere tutto questo, tutti gli aspetti che Il primo concerto tocca, sfiora, quasi fossero dita di un musicista pronte ad avvolgere il racconto nelle note.
E’ bello vedere come questa mamma ricordi un po’ tutte le mamme che non dimenticano le loro passioni di “ragazze”, di figlie, in quell’accompagnare anche i momenti di vita del suo bambino con le canzoni del suo idolo. Canzoni che diventano ninnananne, canzoni che leniscono i pianti, canzoni che accompagnano momenti felici. Fino alla conclusione, a quel viaggio di ritorno dopo il concerto, quello in cui Thomas, il bambino “non aveva voglia di dormire. Ripensava alle luci, alle voci, alle chitarre, ai violini. E si scoprì un’ultima domanda nel cuore”. Quella canzone che la mamma, in quel viaggio di ritorno carico di domande e di risposte sulla vita, dedica proprio al suo piccolo: “…perché sei un essere speciale, ed io avrò cura di te”.