Gli accordi del cuore – Jan-Philipp Sendker

Titolo: Gli accordi del cuore
Autore: Jan-Philipp Sendker
Editore: Neri Pozza
Traduttore: Riccardo Cravero
Genere: romanzo
Anno di pubblicazione: 2012
Pagine: 351
Prezzo: 17,00

“…In seguito mi sono domandata spesso se avrei potuto prevedere quel che sarebbe successo. Perché non mi ero accorta di niente? Come poté delinearsi nella mia vita un fatto così gravido di conseguenze senza che io ne avessi il minimo presagio?” […] Amy era convinta che ci fossero stati dei sintomi premonitori. Ci sono sempre. Solo che siamo così assorbite dal quotidiano, prigioniere della routine, che non abbiamo più gli occhi per riconoscerli. Per le piccole cose che ci raccontano cose grandi. Lei era convinta che ogni persona sia per se stessa il più grande mistero e che il compito di tutta la nostra vita consista nell’approssimarci alla soluzione di tale mistero. La soluzione completa ,secondo lei, non la troveremo mai. Ma dobbiamo comunque incamminarci in quella direzione. Non importa quanto sia lunga o dove ci porti.”

Ne  Gli accordi del cuore, attesissimo seguito de “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” , Sendker conduce ancora una volta il lettore lungo le strade polverose e magiche della Birmania. Costringendo la protagonista a mettere in discussione i suoi saldi riferimenti spazio temporali, la sradica da un prestigioso studio legale metropolitano per immergerla nell’atmosfera sospesa e irripetibile di una piccola e malandata casa da tè fino al profumo di spezie e di ibisco di un monastero in legno scuro dove abilissimi novizi intrecciano canestri. E il lettore non può fare a meno di farsi a sua volta condurre dentro a questo mondo.

Il viaggio che Julia intraprende, molte volte rimandato per distrazione e noncuranza, si trasforma in un’esigenza nel momento in cui riceve dapprima una lettera dal fratello U-ba che le racconta “un fatto davvero molto strano” e, nello stesso freddo mattino autunnale, comincia a sentire una voce forte e inequivocabile porle domande dirette che non possono più essere taciute. Questa voce, che non riesce ad essere riportata al silenzio, non è affatto un sintomo di follia, rappresenta invece la voce stessa dell’intuito che non vuole rimanere inascoltato ed è insieme la voce di un’altra donna che da una realtà remota narra una storia di sangue e dolore: la storia di un amore misterioso e di un legame inscindibile, la storia di una madre costretta a decidere delle sorti dei suoi figli. Questi i due elementi che guideranno Julia verso la comprensione di ciò che ha perduto e, come già era stato per il padre nel romanzo precedente, la aiuteranno a ritrovare il suo senso proprio in Birmania.

La scrittura è pulita e raffinata; lo stile impeccabile ed elegante e l’occhio acuto dell’osservatore sanno fare emergere e coniugare abilmente gli interrogativi pressanti del mondo occidentale e le profondità della filosofia orientale. Sendker fa viaggiare il lettore soprattutto dentro se stesso e gli rende difficile separarsi da queste pagine.

      

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