
Autore: François Boyer
Data di pubbl.: 2022
Casa Editrice: Adelphi
Genere: Narrativa
Traduttore: Maurizio Ferrara
Pagine: 130
Prezzo: € 16,00
Dopo Génie la matta di Inès Cagnati, Adelphi propone un altro interessante scrittore francese, da noi ancora sconosciuto.
È davvero una grande scoperta François Boier con il suo romanzo Giochi proibiti.
Il libro viene pubblicato in Francia nel 1947. È l’opera prima di uno scrittore promettente. Il libro, ignorato inizialmente dalla critica e dai lettori, dopo la trasposizione cinematografica di René Clément, ottenne un discreto successo.
Un folgorante e crudele romanzo breve sull’orrore della seconda guerra mondiale, una narrazione radicale che ha al centro i punti di vista di due bambini, Michel e Paulette.
Giochi proibiti è il racconto del male attraverso gli sguardi feroci di due bambini investiti dalla guerra.
La piccola Paulette nell’estate del 1940 su una strada di campagna vede morire i suoi genitori dopo una mitragliata di un aereo tedesco.
Vagando sbandata, incontra Michel che diventerà in mezzo all’orrore il suo compagno di giochi.
I due nuovi amici, impreparati alla grande paura della guerra, costruiranno cimiteri seppellendo tutti gli animali morti che incontreranno sulla loro strada, mettendo su ogni tomba una croce.
Questo è il loro gioco proibito grazie al quale si spingeranno nel cuore della furia della guerra.
Boyer con una scrittura crudele che imbarazza e spiazza descrive il mondo di Michel e Paulette e la loro iniziazione alla vita e alla morte, toccando profondamente il lettore che davanti ai due personaggi si rende conto che per loro non esiste altra realtà che la guerra, con cui si trovano a fare i conti e convivere.
La guerra è il più assurdo gioco proibito che Michel e Paulette vivono sulla loro pelle, quella oscena e inspiegabile crudeltà che porta gli uomini a uccidere altri uomini.
Giochi proibiti è un romanzo duro, disilluso, disincantato. Sullo sfondo c’è sempre una crudeltà che il suo autore racconta senza alcuna mediazione.
La crudeltà che è prima tutto la cattiveria degli uomini che mette in atto solo mattanze.
Boyer ne scrive con la specifica intenzione di provocare e di fare male.
Siamo davanti a un capolavoro senza tempo, una lugubre commedia umana che arriva alla malvagità dei giorni nostri, capace ancora di generare la guerra, il più orrendo dei giochi proibiti.