Autore: Veronica "Veci" Carratello
Casa Editrice: Bao Publishing
Genere: Graphic novel / Fumetti
Pagine: 139
Prezzo: 18.00€
Siete alla ricerca di una storia frizzante, divertente e mai banale? Allora non c’è dubbio, state cercando Freezer di Veronica Veci Carratello per Bao Publishing.
Freezer racconta le vicende di Mina Robinson e della sua stramba famiglia, nella quale sono sicura troverete un po’ della vostra, una famiglia apparentemente normale, sono infatti le caratteristiche di ogni personaggio a renderla unica. Mina è un’adolescente timida, insicura che attraversa il delicato passaggio all’età adulta, un cambiamento enorme che genera in lei contemporaneamente paura e attrazione. Poi abbiamo l’occhialuto e pestifero fratello minore Elvis, fonte di continuo imbarazzo per Mina, la mamma Anna al contrario è una fonte di dolcezza, sempre sorridente tanto da ricordare le tipiche madri casalinghe degli anni ’50. Diego, il padre, è un attore di pubblicità imbarazzanti con le quali a mala pena riesce a mantenere la sua numerosa famiglia, abbiamo poi Ernesto lo zio che soffre di catisfobia (la paura di sedersi), un uomo dolce e romantico attento ai bisogni della nipote. Infine i miei personaggi preferiti, la nonna Elsa che racchiude nel suo tenero sguardo e nel suo rispettoso silenzio tutto il peso dei suoi anni; il gatto Kafka, l’espediente comico del fumetto, un gattone nero e sovrappeso che anche nei momenti più catartici non riesce a non manifestare la sua predisposizione al suicidio. In questa singolare cornice si sviluppa la storia di Mina, della sua adolescenza che è sinonimo di cambiamento e anche dei dolori che purtroppo prima o dopo dobbiamo affrontare. La morte di una persona cara è il cambiamento più difficile da accettare, perché fa paura perché nulla sarà più come prima. Non solo Mina, tutta la sua famiglia non riesce ad andare avanti con la propria vita, nessuno riesce a mettere un punto nel passato e a evolversi verso il futuro. Il detto dice “sai quello che lasci ma non sai quello che trovi”, le novità spaventano ma non si può congelare il passato in un freezer sperando di conservalo per sempre, bisogna affrontare il cambiamento che il più delle volte si rivelerà come una piacevole sorpresa.
Veronica, detta Veci, classe 1988 dopo anni di studi al liceo artistico prima e alla scuola internazionale di comics di Torino poi, fa il suo esordio con l’autoproduzione di Fat Bottomed Girl, seguito da David Bowie – L’uomo delle stelle (che ha vinto il premio Cosmonauti nella categoria miglior esordio).
Grazie alla Bao realizza il suo più grande sogno, arrivare al grande pubblico con una sua opera, entrare nel mondo di Veci è stato meraviglioso, e per questo dovremmo ringraziare tutti la casa editrice milanese per averla “messa alla luce”.
Freezer è un’avventura che si affronta a cuor leggero, ma ciononostante non mancano i momenti di riflessione smorzati dal paffuto gatto Kafka. È chiaro che il fumetto parla di tutti i membri della famiglia, ma lancia un occhio di riguardo verso Mina che più di tutti dimostra quanto sia difficile affrontare un cambiamento sia fisico che emotivo. Dopotutto è rimasta una delle poche della sua scuola non solo a non aver ancora avuto le mestruzioni, ma anche a presentare ancora dei tratti prettamente infantili. I cambiamenti del corpo non dipendono da noi, sta a noi però accettarli e conviverci, con questo non si vuole dire di abbandonare per sempre l’infanzia, anzi, bisogna essere in grado di portarcela dietro senza vivere attraverso di essa. La tavola dove Mina saluta con un bacio il suo orsacchiotto Bubu perché pronta ad affrontare la vita senza le sicurezze dell’infanzia è veramente toccante, è importante notare che l’orsetto non viene gettato via, ma rimane sul letto di Mina. La silenziosa nonna Elsa ha un ruolo chiave nella storia, tralascerò appositamente la vicenda che da poi il titolo all’opera perché è un colpo di genio che merita di essere scoperto con il fumetto tra le mani. Elsa è proprio l’esempio vivente del tempo che passa, di tutti i cambiamenti che volenti o nolenti la vita ci impone, primo fra tutti la vecchiaia. Non sappiamo nulla della sua vita, solo che dopo la morte del marito decide di non proferire più parola, come se quell’ennesimo cambiamento fosse stato troppo e le parole sono diventate improvvisamente superflue.
La cosa che più mi ha colpito dell’aspetto grafico di Freezer è il suo profumo vintage che emerge già dalla copertina, con questi colori tenui dalle tinte pastello, unito però da uno stile cartoon molto moderno con linee di contorno ben marcate. I personaggi e le ambientazioni sono molto semplici con il giusto numero di dettagli che fanno ben respirare la scena. Le gag presenti sono molto ben riuscite e risultano molto divertenti proprio grazie alla loro assurdità, un fumetto davvero adatto a tutti, ideale per staccare la spina.