
Data di pubbl.: 2025
Pagine: 278
Prezzo: € 16,00
Michelle Maria Causo è stata uccisa il 28 giugno del 2023 a Roma con ventitré coltellate. Aveva compiuto diciassette anni due giorni prima. Era una ragazza allegra, intelligente, disponibile, fiduciosa. Una ragazza con un futuro davanti a sé e tanti sogni che non potrà più realizzare. A ucciderla è stato un coetaneo – per la Convenzione dei diritti del fanciullo del 1989, adottata in Italia nel 1991 che accorda al minore reo il diritto alla privacy, in questo libro verrà sempre indicato come D.S.O. – che l’ha attirata nella propria casa con l’inganno, l’ha uccisa, ne ha nascosto il corpo sanguinante in sacchi della spazzatura poi caricati su un carrello del supermercato e infine abbandonata vicino ai cassonetti dell’immondizia nel quartiere Primavalle. Per l’omicidio commesso, dopo un processo con rito abbreviato, è stato condannato a vent’anni di carcere, una delle pene più severe inflitte a un minore. D.S.O. non ha mai mostrato alcun segno di pentimento, non ha seguito il processo in aula, ma da remoto, ha tentato con ogni mezzo di manipolare la verità dei fatti tentando di far ricadrete la colpa di quanto accaduto su Michelle, sostenendo di aver ucciso per legittima difesa. Ma gli esami della polizia scientifica e i rilievi e le ricerche operati sui telefonini della vittima e dell’omicida dalla Polizia Postale hanno evidenziato una storia totalmente diversa. D.S.O. è colpevole, potremmo dire con una formula anglosassone, al di là di ogni ragionevole dubbio.
Eccoci dunque di fronte all’ennesimo femminicidio, questa volta in un mondo di adolescenti. Nonostante questo, i temi che emergono sono sempre gli stessi: nessun rispetto per una vita femminile, nessun rimorso, solo un crudele regolamento di conti con una creatura che aveva qualcosa di più e di meglio dell’assassino; un delitto che aveva come unico scopo quello di soddisfare una brama di potere e violenza dell’omicida. D.S.O. veniva da una condizione familiare disagiata, certo; non frequentava più la scuola e orbitava fra pessime compagnie, ma tutto questo non basta a giustificare quello che ha fatto. E allora, cosa spinge un giovanissimo a commettere un delitto di tale efferatezza? Ecco cosa dobbiamo chiederci.
Nella bella introduzione, Dacia Mariani cita il seguente passaggio contenuto in questo libro:
“La violenza di genere e la cultura dello stupro sono ormai fenomeni strutturali e radicati nella nostra società e come tali vanno affrontati.” (pag. 15)
Virginia Ciaravolo, per comporre questo testo illuminante e completo, ha raccolto intorno a sé una squadra di tutto rispetto formata da psicologhe, avvocatesse, grafologhe, senatrici e deputate della Repubblica, esperte della Polizia Postale, sociologhe. Alcune di queste donne hanno creato associazioni il cui scopo è quello di occuparsi di donne e bambini abusati, altre ci indicano le raccapriccianti statistiche sulla disinformazione tra adolescenti e giovani in merito ai rapporti fra i sessi e i generi, altre ancora l’uso distorto dei telefonini, il linguaggio violento spesso utilizzato, la possibilità di comprendere cosa alberga nell’animo di un adolescente seguendone le tracce telematiche. Ma per tutte, il concetto resta il medesimo: toccherebbe alla scuola raggiungere il cuore dei ragazzi attraverso un’educazione sessuale che determini un vero cambiamento culturale nella visione dell’altro e cancelli gli stereotipi di genere ancora vivi e presenti:
“Convenzioni internazionali come la Convenzione di Istanbul e la Convenzione di Lanzarote stabiliscono chiaramente che l’educazione sessuale deve essere un mezzo per prevenire e contrastare la violenza di genere, gli abusi sessuali e lo sfruttamento sessuale.” (pag. 139)
Un libro che merita assolutamente di essere letto per la completezza e l’accuratezza delle informazioni che fornisce.