Autore: Gioacchino Turco
Data di pubbl.: 2016
Casa Editrice: Sensibili alle Foglie
Genere: letteratura contemporanea
Pagine: 78
Prezzo: 12,00 €
Ha ucciso milioni di persone e i suoi effetti si ripercuoteranno sulle generazioni future fino al 2040. Parliamo dell’Eternit, materiale che avrebbe dovuto risolvere molti problemi e che invece ne ha causati fin troppi.
Gioacchino Turco, scrittore di Reggio Calabria, ce ne parla in questo romanzo breve. Il protagonista è un trentunenne malato, figlio di emigranti calabresi che negli anni ’70 si trasferiscono a Casale Monferrato, in Piemonte, per lavorare nella fabbrica in cui si produce questo materiale tossico. Morti i suoi genitori, passa la sua infanzia in un orfanotrofio di Reggio Calabria.
Turco scrive una storia toccante, commovente, che può essere letta anche come forte denuncia contro il capitalismo, il potere dei soldi, l’imprenditoria che uccide, il business che calpesta la vita e i diritti delle persone.
Ma Francesco, questo il nome del protagonista dell’opera, crede nella giustizia e segue il processo di Torino, che vede come imputato il signor Eternit, ossia, Stephan Ernest Schmidheiny. Per approfondire la vicenda giudiziaria, vi rimandiamo alle pagine dei principali quotidiani on line. In questa sede, infatti, giudichiamo l’opera dal punto di vista letterario e non v’è dubbio che Eternit sia un libro valido. Lo dico con un pizzico di campanilismo perché, da calabrese, sono felice di poter parlare di un autore esordiente della mia regione, che ha saputo raccogliere e organizzare, in poche pagine, in maniera impeccabile e senza cadere nel banale, emozioni e sentimenti contrastanti.
Giocare sul pietismo è semplice, ma non è degno di uno scrittore. Turco conosce bene questa lezione e ce lo dimostra pagina dopo pagina. Anche se a parlare sono i protagonisti della vicenda, il lettore attraversa la storia. In questo modo il romanzo non è solo l’epopea di una famiglia, ma di tutte quelle coinvolte in questa assurda vicenda.
78 pagine si leggono velocemente, ma possono risultare comunque stucchevoli o noiose. Non è certo il caso di Eternit, un libro che invita alla riflessione e incita alla divulgazione. La Calabria anche ha i suoi disastri ambientali, Turco lo sa e qualche piccante frecciatina gli scappa quando racconta delle vicissitudini di Francesco nell’orfanotrofio di Reggio Calabria.
Un esordio brillante, breve e intenso. Una scrittura incisiva. Questi elementi fanno di Eternit un libro da leggere e consigliare.