Arrivano parole dal jazz – Nicola Vacca

Titolo: Arrivano parole dal jazz
Autore: Nicola Vacca
Data di pubbl.: 2020
Casa Editrice: Oltre Edizioni
Genere: Poesia
Pagine: 80
Prezzo: 14 €

Quelle di Nicola Vacca sono parole ispirate da note malinconiche, partorite nel corso di un ascolto intenso, quasi estatico. Sono versi che incarnano lo spirito di un genere musicale che è testimonianza di un riscatto. Dopotutto, il jazz è protesta, è una voce che grida nel deserto dell’indifferenza.

Il poeta pugliese compone un tributo e lo dedica ai maestri del genere. Una raccolta che è anche un invito a scoprire queste sonorità così sperimentali, nate da un “popolo” che ha sentito l’esigenza di essere parte attiva dell’umanità. E, forse, è questo ciò che affascina del jazz: aver contribuito alla rivoluzione dei diseredati. Una rivoluzione ancora incompiuta, ma che avrà per sempre la sua colonna sonora.

Ben descrive tutto ciò Vittorio Curci, autore della prefazione. L’arché del jazz è da cercare in quei dolorosi viaggi senza ritorno di cui furono protagonisti nei secoli scorsi non solo grandi masse di africani ma anche tanti, tantissimi europei. Grazie a queste righe comprendiamo l’intento dei versi di Nicola Vacca, che si snodano sinteticamente tra le trame di Chet Baker, Miles Davis, John Coltrane e molti altri.

Ci sono poi i disegni di Alfonso Avagliano. Linee veloci, spigolose, sguinzagliate sul foglio bianco come se volessero testimoniare l’attimo, il momento, l’ascolto che si nutre di note fantasiose.

La musica è il dappertutto che si aggira dalle parti dell’anima, scrive Nicola Vacca nella sua poesia dedicata a John Coltrane. Ma ogni cosa che percepiamo viene sempre rielaborata e riarrangiata dai nostri sensi, fin quando non diventa forma perfetta dalla quale possiamo trarre piacere o disgusto. La nostra percezione ci interroga in continuazione, ci pone davanti a una scelta.

Cos’è dunque il jazz per Nicola Vacca?

Amo il jazz/perché quando sogno/mi lascia sempre con i piedi per terra.

E in questo sogno in versi, che ci lascia camminare sulla solida terra, noi possiamo riscoprire una malinconia che ci accomuna e che ci riporta alle nostre “migrazioni”.

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Martino Ciano

Classe 1982, vive a Tortora, comune della provincia di Cosenza. Promesso ragioniere, lascia la partita doppia per la letteratura, la poesia, la musica e il giornalismo. Si laurea in Scienze Storiche all’Università La Sapienza di Roma. Attualmente è corrispondente per l’emettente televisiva Rete 3 Digiesse. Nel 2011, l’incontro con Gli amanti dei libri, per cui cura la rubrica Amabili letture. Collabora anche con le riviste letterarie Euterpe, Satisfiction e Zona di Disagio di Nicola Vacca. Ama scrivere racconti, alcuni dei quali sono stati pubblicati su siti e riviste on-line. Tra questi, La logica del difetto è nel catalogo dalla Bla - Bookmark Literary Agency di Paolo Melissi. La sua pagina personale facebook è Dispersioni 82. AMABILI LETTURE: I libri che mi piacciono, i classici che mi hanno formato, il profumo delle parole che mi hanno riempito l’anima. Sono un lettore anarchico, che si sposta da un genere all’altro con il solo obiettivo di saziare le mie curiosità. Voglio condividere con voi le mie impressioni sulle opere che mi hanno reso un divoratore di parole. In questo spazio verrà data voce agli esordienti, agli autori dimenticati, ai poeti, ai sognatori, agli irregolari. La letteratura è arte e scrivere d’arte è il mestiere più bello del mondo.

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