Scuola digitale è il nuovo obiettivo dell’educazione italiana. La proposta dell’esecutivo guidata dal premier si articola in 12 punti e parla chiaro: l’obiettivo è quello di un radicale ammodernamento della scuola italiana attraverso l’introduzione di strumenti tecnologici e informatici in sostituzione o in supporto di quelli cartacei. La situazione italiana è infatti abbastanza tragica e il documento dell’esecutivo fa un importante focus sulla situazione tragica nelle scuole: solo il 23% delle scuole secondarie e il 10% di quelle primarie è attualmente connesso a Internet con rete veloce, il restante 67% dispone nelle migliori delle ipotesi di connessioni lente o inadeguate. Una situazione che il governo si propone di cambiare, partendo dalla Banda Larga e dal Wi-Fi per ogni classe.
L’anno scolastico che sta per iniziare vede la scuola italiana accettare ed adeguarsi all’importanza delle tecnologie digitali con l’affiancamento degli e-book ai tradizionali cartacei. Tuttavia il nostro paese sembra non avere chiare alcune idee. La circolare inviata lo scorso 9 aprile dal Ministero ai Direttori Generali degli Uffici Scolastici Regionali obbligherebbe le scuole ad adottare testi in formato digitale e autoprodotti. Iniziativa che se da un lato potrebbe stimolare la creatività dei docenti, dall’altro potrebbe anche metterli in difficoltà visto l’alto tasso di analfabetismo informatico anche nel corpo docente. L’utilizzo di materiali didattici digitali potrebbe diventare abbastanza macchinosa anche nel momento in cui manca la presenza di figure di supporto esperte in editoria digitale inseriti nei contesti didattici per guidare la vecchia guardia nell’acquisizione almeno delle nozioni basilari. A questo primo cavillo se ne aggiunge un secondo, strettamente connesso con la mancanza di fondi nelle scuole italiane. Se infatti il nuovo medium per l’acquisizione dei saperi in formato digitale sarà il tablet, allo stesso tempo c’è da fare i conti con dei fondi di cui le scuole non dispongono. A tal proposito sembra che il governo stia lavorando per attivare un sistema che faccia superare il problema economico e che si assicuri a famiglie e privati una serie di agevolazioni fiscali e di carattere burocratico. Importante ricordare comunque che in un momento di crisi occupazionale come questo, all’interno di un paese sempre più impaurito dal tasso di disoccupazioni, l’introduzione nelle scuole di figure professionali come uno specialista in editoria digitare potrebbe dare al paese una preoccupazione in meno almeno dal punto di vista occupazionale. Considerazione, questa, che fa aprire gli occhi sull’importanza della digitalizzazione dei saperi e delle sue opportunità.