Abbiamo assistito alla presentazione del libro Venere in metrò (Arnoldo Mondadori editore) di Giuseppe Culicchia con la partecipazione di Federico Sirianni.
Nel nuovo libro l’autore, proprio come nei precedenti, fa una descrizione di un’ amara realtà perché, come egli ci dirà nell’intervista, è la vita ad essere acida e cinica.
Nel libro si parla di “ikeite”: quella malattia che ti spinge a cercare nel negozio Ikea la soluzione a tutti i tuoi problemi, si parla di figlie che litigano con le madri e di madri che cercano di capire le loro figlie nei blog. Ci sono incertezze, profili facebook e aggiornamenti twitter, feste ed eventi mondani ma soprattutto enormi solitudini, ansie e inettitudini.
Come racconta Sirianni in una sua canzone ai protagonisti è impossibile capire chi sono “se il carnefice o l’agnus dei”. Il desiderio, ancora seguendo il cantante, è quello di fuggire, volare via, ma il presente rende tutto molto complicato dove la certezza migliore, a cui la protagonista può aspirare, è un lavoro come cassiera pagato cinque euro l’ora per due settimane.
Il pubblico segue partecipe il reading, ondeggiando le teste, sussurrando a fil di labbra i testi delle canzoni e seguendo le ironiche e dure parole dell’autore. Il male viene descritto con ironia e affrontato con una certa leggerezza.
Culicchia infine ci dice di non sentirsi scrittore, lo sarà se fra vent’anni qualcuno leggerà ancora i suoi libri.