Ultimamente, come è ormai noto a tutti, i testi scritti stanno perdendo importanza a discapito di altre forme espressive. Questo porta i produttori di contenuti testuali, in particolar modo gli editori, a compiere sforzi maggiori per riuscire a fidelizzare e a conquistare l’attenzione del lettore. Per questo motivo ultimamente vengono fatte molte ricerche sui tempi d’attenzione degli utenti nell’utilizzo di smartphone, tablet ed e-reader.
L’argomento in questione è stato studiato anche durante l’UbiComp2015– ACM International Joint attraverso il documento “When Attention is not Scarce”. Lo studio, condotto da Telefonica, il gigante spagnolo delle telecomunicazioni, e dal Tilman Dingler di hciLab, il laboratorio di ricerca di Stoccarda, inizia la sua tesi dal fatto che la noia spinga i fruitori ad essere più sensibili nei confronti dei testi suggeriti, se ben mirati. L’esperimento, durato 14 giorni, è stato fatto attraverso l’app Borapp2, installata sugli smartphone dei partecipanti. Questa app, attraverso notifiche pop-up, informava i lettori di aprire, se annoiati, dei contenuti provenienti da BuzzFeed. Le notifiche recitavano tutte “Bored? Click to read” prima del titolo dell’articolo. Il risultato è stato sorprendente, infatti il 48% dei click degli utenti avveniva quando calava la soglia di attenzione.
Un’idea simile era già venuta ad Andrew Rhomberg, fondatore della start-up Jellybooks. Egli ha infatti creato un software che, integrato negli early reader, ovvero nei romanzi distribuiti prima della pubblicazione, permette di accedere a dei dati fondamentali per la commercializzazione futura dell’opera. Tra questi dati si trova anche il tempo medio di lettura di un libro che ci fa capire se siamo davanti ad un bestseller oppure no, in modo da mettere a punto un piano marketing adatto.
Idee simili sono state sperimentate anche al New York Times, anche se non sempre con risultati ottimali. Inizialmente il giornale mandava degli alert pop-up delle notizie dell’ultimo minuto, ma, vista la mancanza di un ulteriore approfondimento una volta cliccato, non ha ottenuto un grande seguito. Adesso, invece, vengono mandate notifiche che annunciano delle notizie con un approfondimento dietro e sembra che abbiano molto successo.
Riusciranno gli editori a conquistare l’attenzione dei lettori?
10 Settembre 2015